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Maurizio (Tric)

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300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* il: Marzo 25, 2016, 10:01:01 pm *
* Ultima modifica: Marzo 25, 2016, 10:06:38 pm da Maurizio (Tric) *
Pasqua con chi vuoi, ma domenica 3 aprile sei in Trebbia coni noi .....
Il "1° Richiamo del Trebbia"  ottava edizione, da Marsaglia a Bobbio, organizzato dal Canoa Club Bobbio. https://www.facebook.com/ilrichiamo.deltrebbia  (Vedi locandina).
Mentre la sera del sabato vi sarà il VI Forum pubblico su " La gestione idraulico-morfologica del fiume trebbia: definiamo il programma di azione" 2 Aprile 2016 - 9:00-13:30 Rivergaro (PC) – Sala Auditorium della Casa del Popolo, Via Don Veneziani.
Non si può mancare .....
Saluti
Maurizio

Maurizio (Tric)

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #1 il: Luglio 21, 2016, 10:54:41 pm *
Good News x il Trebbia.
I Meandri di San Salvatore sono salvi!! E' arrivata a notizia del No definitivo del Tribunale delle Acque di Roma alla Centrale di San Salvatore, questa vittoria contro un tal Friburgo, che voleva distruggere uno dei luoghi più belli del nostro Trebbia è il frutto della incredibile attività del comitato No Tube e delle associazioni e cittadini che da anni ne fanno parte, che è riuscito a coinvolgere cittadini, comuni, Provincia e Regione ed a unirli a difesa del Fiume e del territorio. È proprio vero che uniti si può vincere,  il TREBBIA non si TOCCA!!!

Dani Ckfiumi

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #2 il: Luglio 22, 2016, 12:01:29 am *
aaahhhh ... finalmente una buona notizia !!

Grazie  Maurizio.
E grazie di cuore a tutti quelli che vi hanno contributo.



Antonio Fierro

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #3 il: Luglio 22, 2016, 12:07:08 am *
Molto bene. Bravi

Gengis

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #4 il: Luglio 22, 2016, 09:41:23 am *
Grazie Daniela,
una parte del merito è dovuto anche al grande lavoro , che il forum.ckfiumi.net ha fatto , sensibilizzando il nostro ambiente .
Gengis

Davide Longoni

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #5 il: Luglio 22, 2016, 05:49:19 pm *
Bene! bel lavoro complimenti! in questo momento di attacco rinvigorito agli ultimi torrenti ci vogliono delle vittorie!

Giuseppe Coduri

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #6 il: Luglio 26, 2016, 10:47:49 am *
Che dire, non riesco ad associarmi al vostro giubilo. Sì, perché a me il progetto (forse con qualche elemento di mitigazione ambientale in più) non sembrava male. Univa la produzione di energia da fonte rinnovabile (aspetto non trascurabile) alla ricucitura del corso del Trebbia che oggi, ricordiamolo, in quel tratto rimane secco per circa 300 metri. L'acqua del Trebbia, infatti, devia nella famosa galleria, lasciando secco il letto naturale del fiume, per poi ritornare in alveo 150-200 metri a valle della diga.
Rimarrà tutto così, con i pericoli e il danno ambientale che tutti conosciamo. Ci vuole una dose di ottimismo superiore alla mia per fare affidamento al generico impegno, riportato negli articoli allegati al precedente messaggio, a ripristinare lo stato del fiume prima della realizzazione della diga.
Se poi anche dovessi essere smentito dai fatti, non sarei del tutto soddisfatto lo stesso, per i motivi che seguono.

La centralina avrebbe prodotto energia da fonte rinnovabile senza lasciare (al contrario di altri progetto giustamente osteggiati da chi ha a cuore l'ambiente) a secco tratti del fiume, al contrario, migliorando la situazione;

Si sarebbe creato un laghetto nei meandri del fiume, fruibile sicuramente anche nel periodo estivo. No, I meandri di San Salvatore non sarebbero stati sommersi, come sosteneva qualcuno che non aveva letto (o non aveva compreso) il progetto.

Terzo aspetto: se, come gli ottimisti credono e sperano, venisse rimossa totalmente la diga, questo avrebbe impatti su tutto il profilo del letto fluviale a monte e a valle. Tali impatti dovrebbero essere valutati bene, potrebbero essere dannosi e richiedere ulteriori interventi per cercare di rimediare, con costi e tempi che, a quel punto, potrebbero dilatarsi all'infinito.

Quarto: ammesso che siano risolte tutte le criticità segnalate al punto precedente, ritengo sbagliata dal punto di vista teorico la rimozione totale di un manufatto che ha ormai quasi cento anni di storia e la totale cancellazione di ogni sua traccia. Io sono invece per un "restauro filologico" che preveda interventi migliorativi senza cancellare le tracce delle realizzazioni precedenti, anzi valorizzandole. Io non mi scandalizzo se vedo un manufatto in mezzo alla natura, l'importante è che quest'ultimo abbia un senso, una storia, un messaggio.

Scusate la lunghezza del messaggio,
Ciao.

Vittorio Pongolini

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #7 il: Luglio 27, 2016, 08:25:07 am *
Benissimo! La notizia è propedeutica all'abbattimento dell' inutile scheletro dello sbarramento. Al prossimo incontro del Contratto di Fiume tornerò alla carica agguerrito e con nuovi stimoli.
Giuseppe, questa volta dissento totalmente da quanto riferisci, soprattutto sui punti tre e quattro. Lasciate che  i fiumi scorrano liberi e fate in modo che si allarghino autonomamente i letti, rocciosi, di ghiaia o di terra che siano : è uno dei capisaldi della Riqualificazione Fluviale. Vai a rivederti la bellezza dei meandri di San Salvatore ed immaginali liberi da qualsiasi vincolo artificiale, poi ne riparliamo. In ogni caso per una settimana/10 gg non ci sarò a rispondere ed anche adesso lo faccio in modo trafelato. Intavoliamo pure una discussione estiva intelligente, poco estremista e molto ambientale (non ambientalista), non ci sono problemi.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

"You don't beat it. You never beat the river, chubby".  Burt Reynolds (Lewis Medlock), Deliverance, 1972.

Giuseppe Coduri

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Re:300 in Trebbia- Domenica 3 aprile
* Risposta #8 il: Luglio 27, 2016, 09:41:02 am *
Ciascuno, Vittorio, ha le proprie opinioni ed è bello così. Tuttavia mi corre l'obbligo di rimarcare alcuni fatti:
1) Conosco bene i meandri di San Salvatore, quando scendo il Trebbia mi piace sbarcare lì (non mi va più di rischiare passando dentro la galleria e il tratto fino a Bobbio aggiunge poco alla discesa) e gustarmi la pace assoluta di quella piana, per poi risalire a piedi la mulattiera fino al minuscolo borgo di San Salvatore. Ebbene, la diga è a valle dei meandri, forse si riesce a scorgerla appena dall'estremità più a nord della grande piana formata dalla seconda ansa del meandro (forse). Per scorgere (a fatica) la diga occorre percorrere il tratto di strada abbandonato a seguito della realizzazione della galleria. Questo per dire che già adesso i meandri sono liberi da vincoli artificiali, di cosa stiamo parlando?
2) L'impatto rilevante della diga NON è visivo, dato che per vederla occorre proprio andarla a cercare, ma esclusivamente legato alla fruizione canoistica (pericolo della galleria e/o del salto dallo sbarramento e/o trasbordo sul lato) e al fatto che il fiume rimane secco (fatti salvi i periodi di piena e/o morbida) per alcune centinaia di metri. La continuità ecologica del fiume credo sia comunque fatta salva, dato che lo stesso scorre in galleria.
Dovessi decidere io, a questo punto, sistemerei il manufatto in cemento in modo da consentire il passaggio di canoe e gommoni in sicurezza (penso ad un scivolo addossato magari al lato dx dello sbarramento, sagomato in modo che la corrente porti naturalmente il natante lì e non in altri punti potenzialmente pericolosi). Per quanto riguarda la galleria, valuterei di sbarrarla almeno parzialmente, studiando il modo per evitare che si generino condizioni di pericolo.

Concludo segnalando la foto allegata ai due articoli, dalla quale si vede che la diga è collocata in un tratto rettilineo del fiume (infatti il meandro comincia 250 m a monte, quando il fiume piega verso destra) e risultano evidenti le attuali criticità: l'alveo del fiume è infatti secco per 150 m a monte della diga, chè tutta l'acqua va in galleria, ai piedi dello sbarramento rimane una pozza di acqua stagnante. il fiume ritorna in alveo, infatti, 250 m più a valle.

Per quanto riguarda i capisaldi della Riqualificazione Fluviale, non so, io cerco di non seguire nessuna Bibbia, ma di ragionare sui problemi caso per caso. Abbiamo un manufatto storico, che ha resistito a piene epocali. Abbatterlo non sarà facile e poi, in un territorio così fragile dal punto vista geologico, siamo sicuri che la rimozione della diga non generi fenomeni erosivi tali da innescare mutamenti magari dannosi nei meandri?

Auguri.