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RobertoB

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #15 il: Luglio 07, 2016, 10:04:54 pm *
Quei profili cosi affilati a prua e poppa mi sembrano un po' eccessivi, io ridurrei molto soprattutto a prua.
Ma il kayak è tuo e devi farlo come piace a te  ;)

Sono curioso di vedere come viene una volta riverniciato

marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #16 il: Luglio 08, 2016, 07:28:28 am *
Non essendo mai andato in kayak mi sono ispirato al Qajaq Kaylhoa di un mio amico che domenica sarà mio antagonista insieme al Prijon rosso che si vede sullo sfondo.
Il Qajaq ha linee ancora più affilate delle mie avendo una lunghezza di 475 per larghezza 55 (contro i miei 435x60).
Tieni anche presente che il mio è stato allungato di 55 cm, per cui le estremità affilate sono abbastanza inevitabili se non vuoi partire con  raccordi molto lunghi e difficili senza dime di riferimento.
Cmq ti saprò dire.
Per la verniciatura ancora un po’ di pazienza.
L’estate è ancora lunga  ;)



marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #17 il: Luglio 08, 2016, 06:56:13 pm *
Nuovo puntapiedi che sostituisce il vecchio tubo di ferro arrugginito.
Inclinazione ergonomica, possibilità di comodo appoggio laterale e centrale del piede.
Regolabile al mm anche in navigazione.
Ovviamente ancora da verniciare.

marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #18 il: Luglio 11, 2016, 06:28:03 am *
* Ultima modifica: Luglio 11, 2016, 06:54:39 am da marittimo *
Finalmente l’ibrido ha ricevuto il battesimo del mare.
Non ero mai stato in kayak fino a ieri e possiedo solo un’infarinatura teorica per aver letto un paio di libri (Il kayak da mare dell’AIKM e Corso base di canoa e kayak di B. Rosini), oltre a qualcosa su Internet e guardato qualche video su YouTube.
La mia esperienza pratica si limita a qualche brevissima remata in canotto e in moscone (quelli dei bagnini).
Non posso quindi dare opinioni tecniche ma solo descrivere sensazioni da neofita.

Traggo spunto da questo passaggio del libro di Rosini (pag.82):
“Le prime volte non saranno che tentativi: sarete fortunati se riuscirete a raggiungere sei cicli consecutivi senza che il kayak non compia una brusca deviazione. Non c’è da allarmarsi: o si usa subito una canoa con il timone o dovranno passare almeno una decina di ore (non necessariamente consecutive) di pagaiata per riuscire a mantenere una direzione sufficientemente rettilinea”.

Bè, nulla di tutto ciò.
Appena acquisita un po’ di confidenza con la stabilità laterale (circa 10 minuti), ho iniziato a pagaiare con decisione puntando una boa lontana e in pochi minuti mi sono ritrovato al largo senza mai spostare la prua dall’obiettivo. Solo qualche lieve scostamento facilmente compensabile con una maggiore pressione del piede.
Poi abbiamo fatto una breve escursione lungo costa di circa 3,5 miglia (oltre 6 km) e il kayak filava a meraviglia, tanto è vero che ho sempre mantenuto lo stesso passo degli altri due (più lunghi) che, ogni tanto, addirittura superavo.
Infine un po’ di esercizi vicino riva, dove sono riuscito a ribaltarmi nel maldestro tentativo di eseguire un appoggio continuo.

Sulla manovrabilità non mi sembra di avere riscontrato problemi.
Bastava una grossolana spazzata da principiante e il kayak roteava praticamente su se stesso.

Per ora l’aspetto negativo è forse la dimensione striminzita del pozzetto che non mi consentiva di alzare le ginocchia e muovere le gambe per combattere meglio il leggero formicolio che ogni tanto compariva.
Comunque, le oltre due ore trascorse a bordo non mi hanno provocato altri fastidi, salvo un paio di ribaltamenti in entrata e in uscita con l’acqua al ginocchio.




marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #19 il: Luglio 11, 2016, 06:28:55 am *
altre foto

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #20 il: Luglio 11, 2016, 06:29:45 am *
Infine ecco il parente povero vicino ai suoi più nobili compagni d’avventura

marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #21 il: Luglio 16, 2016, 05:07:59 pm *
Pronti per un’altra uscitina di prova.
Questa volta meglio attrezzati di domenica scorsa


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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #22 il: Luglio 16, 2016, 05:09:36 pm *
Allestimenti interni  ;D

marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #23 il: Luglio 19, 2016, 06:39:58 am *
Seconda uscita di prova allungando il percorso a circa 6 miglia.
Mi ero portato il GPS, ovviamente non per ritrovare la strada di casa, ma per avere dei dati sulla velocità.
Nel libro “Il kayak da mare” dell’AIKM, il capitolo che spiega come pagaiare (in avanti) si apre con questa affermazione: “Un kayakista esperto riesce a pagaiare a una velocità media di 3-4 nodi” (pag. 51).

La nostra media complessiva in movimento è stata di 3,35 nodi, che tiene conto anche di brevi rallentamenti di relax o di contemplazione del paesaggio. Normalmente si riusciva a mantenere una velocità di crociera oscillante tra 3,5 e 3,8 nodi senza affaticarsi troppo. Forzando un po’ si superavano i 4. La punta massima è stata di 4,5. La pagaia era quella groenlandese.

Mi sembrano risultati abbastanza in linea con quanto dice il libro, anche se immagino si riferisca a percorsi ben più lunghi. Ma ci stiamo allenando anche per questi.

L’unica vera difficoltà sono state le gambe e i piedi, costretti dentro il kajak e con una apertura del pozzetto talmente piccola (40x68 interni) da non poter alzare neppure le ginocchia. Tempo un miglio e hanno cominciato a dare i primi segni di formicolio e di indolenzimento. La gamba destra è diventata quasi insensibile dopo un altro miglio, tanto che ho dovuto atterrare in spiaggia per sgranchirmi un po’ gli arti inferiori.
Parte della colpa è stata anche dei calzari in neoprene piuttosto stretti che impedivano una buona circolazione. Alla ripartenza li ho tolti, stando a piedi nudi, e ho allungato il puntapiedi. Le cose sono un po’ migliorate.

Ho trovato questa discussione e la prossima volta proverò a seguire i consigli dati, partendo dall’imbottitura del seggiolino.

https://forum.ckfiumi.net/index.php?topic=4027.0

Altri suggerimenti per un principiante fai-da-te?  :-\

Grazie


marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #24 il: Luglio 28, 2016, 08:23:10 am *
Altra uscita sullo stesso tragitto della mappa precedente.
Andata abbastanza facile, con mare appena increspato dalla brezza di terra. Onda lunga da SE (in prua) un po’ fastidiosa nell’ultimo miglio.
Prima parte del ritorno ancora più facile, con l’onda lunga da SE che spingeva. Brezza in calo. Venticello da NO (in prua) rinfrescante e gradevole.
Seconda parte (ultimo miglio e mezzo) sempre più difficile. Vento da NO in rapido aumento fino a 10-12 nodi. Mare di conseguenza. Attraversamento porto Cattolica impegnativo per mare alto e caotico provocato da intenso traffico marittimo in entrata e uscita. Onda media 30-35 cm con crestine rompenti (cd. ochette bianche). Ogni tanto treni di onde oltre 50 cm provocati da motoscafi e barche da pesca in transito. Assolutamente necessario il gonnellino (o paraspruzzi) altrimenti si imbarcava acqua. Kayak bagnato ma sempre stabile, in rotta e sicuro. Il Prijon del mio socio di viaggio, più alto e voluminoso, restava più asciutto ma soffriva l’onda al traverso che gli provocava un certo rollio.
Ottima la pagaia groenlandese del tutto insensibile al vento.
Solito formicolio alla gamba destra nonostante l’imbottitura della seduta. Ho trovato più efficaci gli esercizi di sollevamento “chiappe”, ma con rischio di capovolgimento  ;D

RobertoB

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #25 il: Luglio 28, 2016, 10:40:47 pm *
Fa piacere che il tuo adattamento funzioni bene e che te lo stai godendo.
Purtroppo fa un po' meno piacere vedere come hanno devastato Vallugola, non ci capito da quando facevo l'obiettore a Gradara un paio di decenni fa, non immaginavo avrebbero cementificato anche quel pezzetto minuscolo, non bastava tutta la riviera romagnola ...  :(
Spero non abbiano rovinato anche sotto Casteldimezzo e Fiorenzuola.

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #26 il: Luglio 29, 2016, 06:12:59 am *
Per ora il taroccamento sembra vada bene, ma non ho il riscontro con la sua versione originaria perché non l’avevo provata, preferendo iniziare subito le modifiche.
Prima di passare ai lavori conclusivi essenzialmente estetici (stuccatura e verniciatura) preferisco provarlo ancora un po’, anche perché siamo ormai in piena estate, per cui meglio goderselo così che sprecare belle giornate al lavoro. Per quest’anno il mio obiettivo è arrivare almeno fino alla baia di Fiorenzuola, cioè raddoppiare il percorso dell’altro giorno.
Per la verità il mio progetto comprendeva anche la realizzazione dei gavoni stagni (o almeno uno a poppa). Lavoro non facile stante la conformazione della coperta, su cui va studiato il modo per realizzare uno spazio in piano per il foro.
C’è comunque il vantaggio che, in queste condizioni, non me lo tocca nessuno, per cui posso lasciarlo anche in spiaggia sicuro di ritrovarlo   ;D

Riguardo alla Vallugola, io la frequento da oltre quarant’anni e, in tutta sincerità, di cantieri ne ho visti assai pochi e perlopiù volti a conservare l’esistente piuttosto che a nuove edificazioni.
Se hai fatto l’obiettore una ventina di anni fa, molto probabilmente quella che chiami cementificazione risale a prima della tua nascita  ;)
Dal 1994 la Regione Marche ha anche istituito il Parco naturale del Monte San Bartolo che comprende tutto il promontorio, incluse quindi Vallugola, Fiorenzuola, Casteldimezzo, Gabicce Monte, ecc. con la conseguenza che non solo l’edificazione è resa ancora più difficile, ma è tutelato meglio anche il suo decoro.


marittimo

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #27 il: Agosto 05, 2016, 09:37:24 am *
Purtroppo fa un po' meno piacere vedere come hanno devastato Vallugola, non ci capito da quando facevo l'obiettore a Gradara un paio di decenni fa, non immaginavo avrebbero cementificato anche quel pezzetto minuscolo, non bastava tutta la riviera romagnola ...  :(
Spero non abbiano rovinato anche sotto Casteldimezzo e Fiorenzuola.

Spero ti faccia piacere rivedere quei luoghi nonostante la pessima qualità delle riprese. Me la cavo meglio con la resina epossidica….  ;D

https://youtu.be/RbH6K3jqANg




RobertoB

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #28 il: Agosto 06, 2016, 10:25:30 pm *
Se mi dici che non ci sono stati cambiamenti da 40 anni, allora vuol dire che la memoria mi inganna, quel porto turistico a Vallugola me lo ricordavo molto più piccolo.
Vorrà dire che era già devastata da prima ...   ;)

Visto che hai allungato il chilometraggio e che stai a solo un'oretta di macchina, ti consiglio di farti una pagaiata sotto il monte Conero. Ma evita Agosto, troppo affollato, anche in acqua è pieno di barche moleste. Oppure devi andare la mattina prestissimo, questo è il mio legno qualche giorno fa ...  ;D

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Re:Marinizzare un kayak di acqua dolce
* Risposta #29 il: Agosto 07, 2016, 07:48:15 am *
A cavallo tra gli anni 70 e 80 (del secolo scorso) ho frequentato molto la Vallugola. All’inizio mio padre mi portava a pescare cozze e ricci di mare. Alcuni suoi amici hanno poi ormeggiato la barca per diverse stagioni e noi eravamo componente quasi fissa dell’equipaggio, specie quando si andava a pescare. Sinceramente il porto mi sembra sempre uguale, però ammetto che ci sono andato poco per i successivi 15 anni circa.

Complimenti per i “legni” (kayak e pagaia), che risaltano ancora meglio con i faraglioni delle Due Sorelle come sfondo. Prima o poi una capatina da quelle parti la farò di certo. Magari vengo direttamente via mare. 20 km in 4 ore (tappe incluse) già riesco a reggerli bene. Con un po’ di allenamento forse posso mantenere una media di 30 km giornalieri per 3-4 giorni consecutivi. Fino a Portonovo sono circa 90 km. La costa alterna tratti turistici (dove rifornirsi) a tratti ancora abbastanza selvaggi (per trascorrere la notte), per cui sembra prestarsi bene. Ovviamente poi mi faccio venire a prendere  ;)