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Marinizzare un kayak di acqua dolce

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donato de dominicis:
Buongiorno Marittimo e grazie per le belle sensazioni che mi hai trasmesso ...... solo da ieri ho scoperto il tuo "articolo" sul marinizzare un KK ma mi ha intrigato tanto e non è detto che non decida di farlo anche alla mia Nova !
Complimenti e Buone cose

marittimo:
Mi fa piacere che questo mio “articolo” possa tornare utile a qualcuno cui piace “pastrocchiare” (come diciamo qui in Romagna). Dicono che quando ci si è impiastricciati per bene le mani con la resina, non si riesce più a tenerle pulite….  ;)
Se vuoi continuare in questa discussione, presentando la tua esperienza, fai pure senza problemi.
Potrebbe essere uno stimolo anche per altri.
Saluti e buon lavoro (se e quando ti metterai all’opera).

donato de dominicis:
Buongiorno Marittimo, attualmente sto lavorando alla bonifica dai tarli del legno della mia veranda in travi di lamellare ....... appena finito conto di iniziare la
" marinizzazione " (scusa se ti rubo il termine)  secondo i dettati del tuo interessante articolo ...... una domanda forse banale: qual'è stato il materiale che hai utilizzato per la "riempitura" degli spazi prima di "rifinire" con  lana di vetro e resina ?
Grazie in anticipo e buona giornata.

marittimo:
Chiedi pure. Sono informazioni che potrebbero servire anche ad altri.

Il materiale da “riempitura” (Foam) è normalissimo polistirene espanso (tipo Styrodur) reperibile, in lastre di spessore variabile, dai rivenditori di materiale per l’edilizia o nei brico (dove costa un po’ di più ma, per un lavoro del genere, stiamo parlando di pochi €).

Ha una discreta densità (33-35 Kg/mc) che assicura abbastanza contro il rischio delaminazione e si taglia facilmente con un cutter o un coltello da cucina. Si modella poi con raspa da legno e carta vetrata (da 40 a 120-150 per finire).

Occorre però laminarlo con resina epossidica (più cara) perché la poliestere (più economica) lo fonde. Però di epossidica ne basta meno per impegnare il tessuto (circa la metà dell’altra). Per piccoli lavori la differenza di spesa è quindi minima e si compensa con il peso finale.

Per l’incollaggio (Foam/Foam e Foam/Scafo) ho usato una colla acetovinilica (marca Block) che costa leggermente di più del Vinavil o di una vinilica D3 (resistente all’acqua). Però ha dei tempi di presa quasi immediati. In questo modo puoi riempire una estremità (prua o poppa) in mezza giornata e iniziare subito a sagomarla.
Può andar bene anche una colla spray ma occorre provarla prima su un campione. Potrebbe sciogliere il materiale causa solventi.

Come “lana” ho usato due strati di tessuto in fibra di vetro.
Quello base, a contatto con il Foam, era un Biassiale +/-45 da 300 gr/mq. Sopra ci ho messo poi uno strato di incrociato Plain 0/90° da 200 gr/mq (bagnato su bagnato).
Per un lavoretto del genere, che non comporta particolari problemi strutturali, potresti usare anche del Matt (più economico del tessuto) però, dovendo laminare piccole superfici curve, molto probabilmente impazzirai nel tentare di farlo aderire bene al Foam.

Prima di iniziare ti consiglio però di farti una botta di conti.
Io avevo in casa l’80% del materiale rimasto da altre lavorazioni (attrezzatura, legno, foam, colla, resina, addensanti e parte del tessuto).
Dovendo comprare tutto “ex novo” potresti tranquillamente spendere oltre 100 € + più la vernice, quindi potresti trovare più conveniente vendere la tua e prenderne una nata già “marinizzata”.
Questo se non ti interessa particolarmente l’aspetto del fai-da-te  ;)

donato de dominicis:
Grazie mille per le dritte  Marittimo, vedo che tecnicamente sei quasi un "mostro" ....
certo valuterò anche l'aspetto economico di un eventuale cambio oppure , e qui probabilmente scriverò una blasfemìa, vedrò di montare una deriva a poppa ed un'altra a prua sagomata però a mò di Baidarka ( bifida ? ), solo ai fini dell'aumento della direzionalità.....l'ho sparata grossa ?
Comunque buon week end a tutti ed a presto.

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