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Marinizzare un kayak di acqua dolce
marittimo:
So che molti storceranno il naso con perplessità di fronte a questa idea ;)
Ho già visto l’intervento di Vittorio Pongolini su un'altra discussione dove avevo accennato alla cosa. Comunque lo ringrazio e anche se non condivide la mia iniziativa spero che intervenga, perché mi piace ascoltare le opinioni di tutti cercando di trarne comunque utili spunti di riferimento.
Innanzitutto la domanda principale.
Perché marinizzare un kayak di acqua dolce quando si può acquistare un kayak già nato per l’acqua salata?
Perché ho anche la passione per l’autocostruzione, per cui un po’ mi secca comprare qualcosa che posso progettare e costruire da solo.
Non avendo però tempo e voglia di partire da zero, ho preferito optare per delle modifiche a un kayak già esistente e reperibile con poca spesa (€ 50). Così, se non dovesse funzionare, la perdita economica sarebbe minima e proporzionale al “divertimento” di averci provato.
Certamente si possono trovare usati anche dei kayak marini, ma hanno dei costi superiori e a volte sono lontani comportando una spesa aggiuntiva di viaggio non indifferente.
Naturalmente ho cercato di documentarmi il più possibile ed esaminando le linee dei kayak marini con occhio critico e un po’ avvezzo alle geometrie navali (ho anche una barca a vela e un catamarano progettato e costruito da me) sono giunto alla conclusione che, in fondo, l’idea non è del tutto peregrina.
Ovviamente non sarà la perfezione. L’obiettivo è semplicemente quello di renderlo un po’ più adatto all’impiego nelle condizioni tipiche del mare per escursioni saltuarie di corto-medio raggio (max 9-10 miglia).
Inserisco una simulazione fotografica della trasformazione.
marittimo:
E anche un prova fatta su modellino in scala.
AZZURRO > scafo originale
MARRONE > compensato marino
GIALLO > stirolo per riempimento e raccordi con le linee esistenti
marittimo:
altre foto
marittimo:
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RobertoB:
Io i kayak me li autocostruisco, quindi figurati ... le modifiche non mi scandalizzano affatto.
Nel caso specifico però mi limiterei ad aggiungere una chiglia/skeg a poppa.
Modificare i volumi e di conseguenza le linee d'acqua è più complicato e potenzialmente ti può squilibrare l'assetto in modo controproducente.
Potresti ottenere un kayak appruato o appoppato e ti potrebbe anche cambiare la linea di galleggiamento diventando meno stabile.
Per ottenere linee fluide dovresti poi raccordare i nuovi volumi per buona parte della lunghezza del kayak con aumento di peso, spesa e molto lavoro.
Praticamente ti conviene rifartelo da zero come ti piace.
Considera che pochi cm di chiglia in poppa ti cambiano moltissimo la direzionalità.
Io prenderei un pezzo di multistrato di 1/1,5 cm e lo incollerei con resina e tessuto di vetro sul fondo.
Puoi aggiungere un raccordo di resina addensata (con polvere di legno, microsfere, farina ... ) per rafforzare l'incollaggio e addolcire le curve fra skeg e scafo.
Una verniciata e via.
Prima di fare il pezzo definitivo, ti consiglio di fare qualche prova attaccando la chiglia su dei supporti che poi leghi al kayak con delle cinghie o anche semplice nastro adesivo da pacchi. Ti fai qualche giro in acqua e vedi come va. Parti con un pezzo grande e togli superficie gradualmente finché hai ancora un buon comportamento.
Buona costruzione :)
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