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Marinizzare un kayak di acqua dolce
marittimo:
Infine ecco il parente povero vicino ai suoi più nobili compagni d’avventura
marittimo:
Pronti per un’altra uscitina di prova.
Questa volta meglio attrezzati di domenica scorsa
marittimo:
Allestimenti interni ;D
marittimo:
Seconda uscita di prova allungando il percorso a circa 6 miglia.
Mi ero portato il GPS, ovviamente non per ritrovare la strada di casa, ma per avere dei dati sulla velocità.
Nel libro “Il kayak da mare” dell’AIKM, il capitolo che spiega come pagaiare (in avanti) si apre con questa affermazione: “Un kayakista esperto riesce a pagaiare a una velocità media di 3-4 nodi” (pag. 51).
La nostra media complessiva in movimento è stata di 3,35 nodi, che tiene conto anche di brevi rallentamenti di relax o di contemplazione del paesaggio. Normalmente si riusciva a mantenere una velocità di crociera oscillante tra 3,5 e 3,8 nodi senza affaticarsi troppo. Forzando un po’ si superavano i 4. La punta massima è stata di 4,5. La pagaia era quella groenlandese.
Mi sembrano risultati abbastanza in linea con quanto dice il libro, anche se immagino si riferisca a percorsi ben più lunghi. Ma ci stiamo allenando anche per questi.
L’unica vera difficoltà sono state le gambe e i piedi, costretti dentro il kajak e con una apertura del pozzetto talmente piccola (40x68 interni) da non poter alzare neppure le ginocchia. Tempo un miglio e hanno cominciato a dare i primi segni di formicolio e di indolenzimento. La gamba destra è diventata quasi insensibile dopo un altro miglio, tanto che ho dovuto atterrare in spiaggia per sgranchirmi un po’ gli arti inferiori.
Parte della colpa è stata anche dei calzari in neoprene piuttosto stretti che impedivano una buona circolazione. Alla ripartenza li ho tolti, stando a piedi nudi, e ho allungato il puntapiedi. Le cose sono un po’ migliorate.
Ho trovato questa discussione e la prossima volta proverò a seguire i consigli dati, partendo dall’imbottitura del seggiolino.
https://forum.ckfiumi.net/index.php?topic=4027.0
Altri suggerimenti per un principiante fai-da-te? :-\
Grazie
marittimo:
Altra uscita sullo stesso tragitto della mappa precedente.
Andata abbastanza facile, con mare appena increspato dalla brezza di terra. Onda lunga da SE (in prua) un po’ fastidiosa nell’ultimo miglio.
Prima parte del ritorno ancora più facile, con l’onda lunga da SE che spingeva. Brezza in calo. Venticello da NO (in prua) rinfrescante e gradevole.
Seconda parte (ultimo miglio e mezzo) sempre più difficile. Vento da NO in rapido aumento fino a 10-12 nodi. Mare di conseguenza. Attraversamento porto Cattolica impegnativo per mare alto e caotico provocato da intenso traffico marittimo in entrata e uscita. Onda media 30-35 cm con crestine rompenti (cd. ochette bianche). Ogni tanto treni di onde oltre 50 cm provocati da motoscafi e barche da pesca in transito. Assolutamente necessario il gonnellino (o paraspruzzi) altrimenti si imbarcava acqua. Kayak bagnato ma sempre stabile, in rotta e sicuro. Il Prijon del mio socio di viaggio, più alto e voluminoso, restava più asciutto ma soffriva l’onda al traverso che gli provocava un certo rollio.
Ottima la pagaia groenlandese del tutto insensibile al vento.
Solito formicolio alla gamba destra nonostante l’imbottitura della seduta. Ho trovato più efficaci gli esercizi di sollevamento “chiappe”, ma con rischio di capovolgimento ;D
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