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Lorenzo Molinari

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Re:Sempre più appassionato di questo sport....
* Risposta #15 il: Marzo 14, 2015, 02:03:45 am *
Condivido le opinioni di Maurizio, non che abbia bisogno di conferme da parte mia o di altri.
Ebbi anch'io occasione di incontrare Walter Bonatti attraverso l'amico e “maestro” Andrea Alessandrini e, come ricorda Maurizio, diversi furono i grandi di allora che passarono in via Magellano dalla RES-CanoeASA, soprattutto al termine delle loro carriere alpinistiche o velistiche, più o meno estreme, per consentire loro di continuare a cimentarsi in attività non ordinarie, che potessero ancora una volta far parlare di loro, nonostante si trattasse di esplorazioni poco convincenti per chi era del settore e fossero svolte con scarsa padronanza nella tecnica del mezzo esplorativo. Per lo più si trattava d’imprese in cui l’aspetto tecnico era poco rilevante, per quanto in ambienti ostili e remoti. D’altronde questi personaggi erano per lo più persone di buon senso e con una certa attenzione alla propria sopravvivenza, aspetto che paradossalmente si evidenzia proprio con l’età.
Ma c’è una differenza abissale tra aprire una via estrema di roccia lungo la parete verticale di una montagna, magari in quota, magari d'inverno, magari in solitaria, magari in libera e magari una Nord, rispetto a scendere un fiume di 6° in piena. Se non si è perfettamente preparati psicologicamente e fisicamente, se non si è adeguatamente motivati, se non si ha piena padronanza della tecnica, se non si conoscono perfettamente i propri limiti, se non si conoscono le tecniche di auto-sicura, non si è in grado neppure di sollevarsi di un metro all'insù lungo la parete. Su un 7° i polpastrelli di un homo sapiens comune non reggono e i piedi scivolano, anche intuendo gli appigli, e nel caso si abbia la tecnica ma non tutto il resto, la morte aspetterebbe dietro l'angolo, la montagna raramente perdona più di una volta.
Chiunque, invece, può infilarsi in un bidone o chiudere il pozzetto di una canoa per buttarsi giù dalle cascate del Niagara o discendere chissà quali rapide, uscendone incolume. E apprendendo la tecnica dell'eskimo e riuscendo ad applicarla in rapida, tutto risulterebbe più sicuro. Ho un amico, discreto canoista, che si è cimentato più volte con successo su fiumi troppo impegnativi per lui, ma il suo eskimo preciso l’ha sempre tirato fuori da probabili brutti bagni, e se affermo che quei fiumi erano troppo impegnativi per lui è perché il numero di eskimi che tirava era nettamente più elevato di quello di alcuni suoi compagni canoisti che, indipendentemente dal numero di eskimi, conducevano abilmente la canoa e non viceversa.
Sifoni, nicchie, under-cut, buchi mortali non sono ovunque e non è detto che ci si finisca dentro pur essendo in balia della corrente. In varie occasioni sono rimasto sorpreso di come canoisti poco esperti siano scesi incolumi da certi fiumi. Il rischio è che poi il canoista possa sopravvalutarsi e così, dai e ridai, si caccia nei guai.
In canoa non è così facile farsi male o morire come invece è per l’alpinismo (parlo di “alpinismo” e non di “arrampicata sportiva”), nonostante l’acqua che corra vorticosa possa far più paura di una parete incombente e immobile, al di là del fatto che qualunque disciplina “in ambiente” abbia alla lunga i suoi lutti, anche tra i più esperti. Saper andare in canoa è un'arte come arrampicare, ma se hai salito la Nord del Cervino in solitaria d'inverno, certamente non sei uno sprovveduto, mentre in canoa il fatto di aver sceso un certo fiume non necessariamente qualifica il canoista.

matte kk

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Re:Sempre più appassionato di questo sport....
* Risposta #16 il: Marzo 14, 2015, 03:30:27 am *
* Ultima modifica: Marzo 14, 2015, 03:53:26 am da matte kk *
Ho fatto casino... vedere sotto...

matte kk

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Re:Sempre più appassionato di questo sport....
* Risposta #17 il: Marzo 14, 2015, 03:48:47 am *
Bè ora però che non si dica che la canoa è uno sport facile e sicuro una volta acquisite le basi.... Il paragone con l' alpinismo calza fino ad un certo punto anche solo per un fattore di numero di praticanti.... Se vai bagno in un V° - VI° che dir si voglia non è poi così scontato che ne esci incolume in più una volta che il canoista si trova in una brutta situazione i tempi di reazione per autosalvarsi o perchè venga salvato sono molto ristretti a differenza di una via alpinistica che se cadi bhe c 'è ben poco da fare ma se rimani bloccato in quota a causa di una tempesta c è sempre la speranza che a posteriori qualcuno ti venga a recuperare...
Inoltre non è neanche così scontato che la gente si butti giù dai sesti a cuor sereno (intendo i sesti veri e non la raida di Mollia peraltro senza nulla togliere ad essa) e la preparazione fisica-mentale-tecnica che occorre per affrontare certe rapide equivale a quella che occorre per affrontare una via dal 7a in su in solitaria perchè se vai bagno in un sesto i compagni possono fare ben poco per recuperarti se non mettendo a repentaglio la loro stessa vita.
Poi nell' alpinismo muore un sacco di gente durante le stagioni? Secondo me è per il semplice fatto che tanta gente - come dici- confida nelle proprie capacità e si cimenta in vie non adatte a loro e comunque se vai a guardare il sito american whitewater accident database ti metti le mani nei capelli da quante morti si verificano ogni mese nei percorsi fluviali statunitensi di varia difficoltà ( indovina? la maggior parte accade nei terzi e quarti e non nei quinti e sesti e questo è sempre dovuto al fatto che la percentuale di praticanti del whitewater è maggiore nei fiumi medio facili / difficili che in quelli di estrema difficoltà).
Lo stikine ad esempio ad oggi - a trentanni dalla sua prima discesa - ha fatto un solo morto (jeff west per chi non sapesse...) Vuoi dire che tutti quelli che vanno a percorrere fiumi come lo Stikine ne escono perchè fortunati o perchè tanto se vanno a bagno è facile che ne escano incolumi? io non credo proprio. Perdere la canoa là dentro vuol dire perdere tutta l'attrezzatura atta alla sopravvivenza che ti sei portato dietro per fare i tre giorni che occorrono per completare il canyon - vuol dire che sei fortunato se una volta che non anneghi e che sei riuscito ad arrampicarti fuori da lì non muori di stenti o sbranato dagli orsi lungo i 70 km che devi fare a piedi per incontrare la prima forma di civiltà e non li fai in statale ma nel bel mezzo della foresta candaese di British Columbia (una della parti più remote del pianeta). Ora sicuramente c' è tanta gente che si cimenta in difficoltà superiori alle sue capacità sia in canoa che in montagna ma dubito fortemente che facciano parte di quelli che vanno a fare certe cose come Blackadar per citare il mio - Bonatti per rimanere in tema- o come anche Ulei Steck che si è letteralmente sparato la nord dell 'Eiger in meno di tre ore... Se non sei sicuro della tua esperienza- della tua tecnica - del tuo istinto di sopravvivenza e del tuo stato mentale- non ti passa neanche per l' anticamera del cervello di provare a fare certe cose specialmente se sei solo tu e la parete - tu e la rapida - tu e il mare aperto.
Quindi potenzialmente può chiunque ma alla fine non lo fa chiunque e neanche il chiunque tra i medio/alti livello ma solo i top.
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Lorenzo Molinari

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Re:Sempre più appassionato di questo sport....
* Risposta #18 il: Marzo 14, 2015, 10:05:09 am *
* Ultima modifica: Marzo 14, 2015, 10:11:14 am da Lorenzo Molinari *
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