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marco iezzi:
Proprio perchè siamo in Italia,dubito che vengano rispettati i 400 mt....ne riparliamo durante la stagione estiva

Marco

Nicola Baldo:
Da kayaker e da biologo naturalista mi permettodi voler precisare alcune cose riguardanti gli aspetti naturalistici delle Falesie di Duino, non perchè creda di essere "nato imparato" ma perchè sono circa 40 anni che mi occupo di natura. (e vado in kayak da 20). Cerco di essere il più breve possibile. Quando si parla di una specie, nello specifico del falco pellegrino, occorre considerare che la nidificazione dura qualche settimana (deposizione delle uova involo dei giovani), ma in realtà il fatto che il pellegrino consideri uno specifico territorio adatto alla nidificazione dipende se sente il sito sicuro e tranquillo tutto l'anno e dipende dalla presenza delle sue prede (anatre marine, piccioni selvatici, non quelli di città, rondoni etc.., che a loro volta saranno presenti se non disturbate (la sola presenza dell'uomo è un disturbo !!! Volenti o no siamo superpredatori). Questo per non parlare delle specie ittiche, secondo voi una sagoma scura e slanciata lunga 5mt. cosa rappresenta per un pesce, un kayaker che lo sta fotografando o un predatore? E 10, 20, 100 tra kayak, barche a remi, pedalò, sup, nuotatori, possono provocare disturbo anche se spinti dalle migliori intenzioni o no? Stiamo parlando di un tratto di 2 km di costa o poco più, che, in questo momento,magari in futuro potrà essere "allentata" necessita di una "campana di vetro" per poter sviluppare le sue potenzialità naturalistiche, lo vogliamo oppure no? Per quanti altri km di coste, spiagge, laghi, fiumi siamo liberi di pagaiare come e quanto ci pare in questo paese?Concedetemi un'ultima considerazione, sono sempre stato idealista e sognatore (imagine all the people..) ma con l'età ho aperto un poco gli occhi, ma pensate veramente che che tutti gli appartenenti alla categoria"propulsione a braccia" siano rispettosi dell'ambiente? Chi controllerà se non ci sono neanche i soldi per tenere a bada la criminalità organizzata? Cosa stabiliamo che solo i kayak lunghi almeno 4,70 mt , inaffondabili, con cime perimetrali ..., possono acedere? Vi sembra fattibile? Per quel che mi riguarda preferisco lasciare 2 km di costa intoccati perchè i miei figli ed i vostri possano ereditare un pezzetto del patrimonio che ci hanno lasciato i nostri padri. (You may say I'm a dreamer...) 
 Un caro saluto e buone pagaiate a tutti.

francesca gastaldi:
Quello che risulta da alcune mail lette Nicola è che ci pare esagerata, visto come vanno le cose in Italia, tutta questa attenzione e tutti questi divieti per mezzi non inquinanti. Inoltre non ci pare ragionevole risolvere le cose vietando solo perchè c'è la possibilità che qualcuno si possa comportare in maniera maleducata. Di questo passo dovrebbe essere tutto vietato anche andare in canoa. Infatti qualunque scemo potrebbe morire affogando rovesciandosi in mezzo metro di acqua. E' possibile limitare o regolamentare il passaggio ad imbarcazioni non inquinanti per periodi dell'anno se il problema è la nidificazione. Il problema invece è che si vuole sempre e solo vedere le cose da un lato invece che considerarli tutti.

Ci sarebbe poi da studiare diverse cosette e diverse responsabilità fino ad ora non accertate in capo agli amministratori che oggi mettono i divieti. Per esempio tre cose:

1)Non mi pare che questo falco pellegrino sia così timido. Ritagliato da wikipedia:
"Il falco pellegrino può contare 21 sottospecie che popolano l'intero globo con esclusione dei poli, ciò determina un adattamento dedicato alle più svariate condizioni ambientali, dalla tundra artica ai deserti australiani. In Italia caccia prevalentemente in spazi aperti ed è perciò osservabile in quasi tutti i biotopi - tuttavia prevalentemente negli spazi aperti e sui bacini lacustri con abbondanza di uccelli. In alcune città si è pure urbanizzato.
Cova anche in strutture architettoniche prominenti in alti palazzi come campanili delle chiese, vecchie fabbriche dove caccia prevalentemente piccioni (p.e. a Gottinga). Esempi di nidificazione in città italiane sono le 3 coppie di falchi che hanno nidificato nella primavera 2013 sulla cima della Lanterna di Genova[15] e la coppia che a Milano nel 2014 ha nidificato nel sottotetto del grattacielo Pirelli, a 125 metri dal suolo[16]. Altrimenti il falco pellegrino predilige ripide rupi come luogo di cova, molto più raramente nidi abbandonati di altri rapaci."
2) trovo difficile che il falco pellegrino stia ancora nidificando sulle pareti del Duino visti i buchi di trapano fatti per montare gli split e le catene che riguardano le vie mostrate in allegato.
3) hai presente la mappa delle riserve in Italia? Tra qualche anno ci toccherà andare a pagaiare all'estero.
Qui non si vuole avere per forza ragione qui si vuole trovare un punto di incontro ragionevole ed obiettivo.

francesca gastaldi

Paola Bruni:
Son da stamane a letto con febbrone, appena riesco scrivo x raccontare di ieri sera. Ci tenevo a comunicarvelo. Solo questo fatto curioso che ci e' stato spiegato ieri: gli uccelli si abituano alle Ferrari, al rumore di auto in corsa, il falco pellegrino scopre il "Pirellone" (spiegato con foto) finche l'uomo non scende o non esce....io dissi che il canoista alle Falesie nn scende dal mezzo per rincorrere un falco...ma niente, han detto che il mezzo corpo fuori, spaventa.
La cosa piu buffa e' che sembra che si voglia essere contro alle Riserve, nulla di piu falso, benvengano, ma con un concetto di fruizione diversa.
Pare peraltro che un lato, quello sinistro, delle falesie resti adibito alla arrampicata perche li nn ci sono nidi..... Ai canoisti dicono che il falco x nidificare decide se le zone sono sicure, ovvio, ed evidentemente il falco ha detto a qualcuno che chi si arrampica e' di certo migliore di un canoista, non parla, non respira, si veste con tute mimetiche color roccia di Falesia....
Comunque ieri c'era il paese tutto, contro alla Riserva, ognuno con le sue motivazioni.
Pescatori in primis e li' era guerra....
Io ho letto integralmente il commento del Gruppo Canoe Roma e citato a spot altri, riportandone i concetti.
Le distanze delle aree non sono scritte sul Regolamento perche questo si lascia ancora scrivere, comunque parlavano di 60mt x la zona A piu altri 440 sino alla B.
Era una commissione consiliare quindi ora invieremo i nostri interventi alla loro attenzione in quanto dovranno riunirsi tra loro.
Non erano presenti alcuni kayakers, tra cui pittia che si e' schierato da sempre contro la petizione e non solo, e mancavano anche persone a favore, chissa' , l'influenza ci decima.
Nel complesso, a sensazione, con tutto il paese contro e non solo il paese di Duino Aurisina, non sara facile far passare il regolamento. Il PCS era del 2009 ed e' da li che l'iter e' iniziato.
Ah, le barche non a motore tra cui anche le barche a vela possono entrare nell area B dei 440 mt solo perpendicolarmente.
Buona giornata
Paola

Marco Lipizer:
Dico le mie impressioni della riunione di ieri sera.
Purtroppo sono molto pessimista sul proseguio del regolamento. Ho trovato anche diversi amici e colleghi che han cercato di convicermi delle loro argomentazioni, ma per il momento, rimango dell'idea che il divieto alla navigazione sottocosta sia un soppruso.
Nel male, bene il fatto che sia stato ribadito che il limite delle imbarcazioni a propulsione umana si manterrà a 60 metri.

Certo che i problemi che la Riserva pone sono ben più ampi del nostro tranquillo pagaiare. Ad un certo punto mi sentivo perfino fuori luogo. Scontri etnici fra locali (sloveni) e amministratori. Scontri di interesse economico dei pescatori che pescano nella zona (e un'area di 500x1300 metri vietata alla pesca può fare la differenza).
La riunione è stata condotta, ovviamente ina maniera pilotata, dal capo della commissione.
Primo spunto su cui non mi ha trovato d'accordo è che il FVG risulta una delle ultime regioni in Italia come estensione di parchi e riserve, mentre la Campania risulta al primo posto. Peccato che non si dice che il Friuli Venezia Giulia si difende da solo perchè per la maggior parte del territorio è inaccesibile e inabitato.
Seconda cosa di cui voleva convicerci è che il regolametno deriva da un piano già approvato nel 2009 e che quindi non poteva essere modificato. Ma allora cosa stavamo discutendo a fare? In realtà non è vero perchè il PCS del 2009 fa riferimento ad un regolamento da approvare successivamente.
Terza cosa è che appunto, secondo loro, come diceva Paola, la sola sagoma del mezzo busto in canoa spaventa gli uccelli, mentre il rumore di una ferrari o di una jeep o di una barca che passa non da' nessun disturbo. Mi riservo di avere prove di ciò.

Ritengo il punto di vista presentato, dal direttore della Riserva di Miramare, da un rappresentante della Lipu, e da un biologo, una visione settaria, nella quale (e l'intervento del direttore di Miramare lo esplicava chiaramente) si fa gli interessi di pochi (coloro che vi lavorano all'interno). Oltre allo scritto postato tempo fa da Marco Ferrario, è uscito ieri un articolo sul giornale locale da parte di un biologo (ora vedo redattore del PCS del 2009) che affermava che il Marangone appostato sulle boe dell'allevamento di mitili potrebbe scappare per sempre all'avvicinarsi di una canoa. Peccato solo che la barca dei pescatori si presenta una volta al giorno a raccogliere le cozze.

L'area rappresenta un geosito regionale unico, censito dalla Regione, che potrà venir ammirato solo da distante.

All'interno della riserva vi sono 3000 altri problemi ben più gravi e che ieri sono stati ribaditi. Vi si trova all'interno un depuratore, un campeggio con relativi schiamazzi, è prevista un'area, non così piccola, in cui è consentito fare climbing, le vasche della pescicoltura, estremamente inquinanti si trovano a poco meno di 1 km, le ville oltre Duino scaricano direttamente in mare per cui risulta uno dei punti di maggior inquinamento del golfo di Trieste. E il distrubo sono le canoe e i nuotatori? Va be', io ci metto una pietra sopra, non avrò problemi a pagaiare a 60 metri al largo, ma mi sa di presa per il culo. Peggio ancora andrà alle barche a vela che dovranno transitare a 500 metri come quelle a motore.
L'ancoraggio sarà consentito solo ai locali muniti di permesso. A quel punto ho proposto l'idea di creare un cambo boe piuttosto che deturpare il fondale con le ancore, come funziona negli altri parchi marini, ma la GC non vuole.
In definitiva l'area a mare diventa una nuova riserva marina per il ripopolamento (ben venga) con forti limitazioni al transito (non solo per noi). E fanno 2 nell'arco di 10 chilometri, un bel primato!
Voglio solo far presente che l'ordinanza ora vigente emessa dalla GC riguardo all'obbligo di passaggio ad almeno 30 metri dalla costa è totalmente farlocca, perchè è stata promulgata su richiesta del sindaco, mentre il servizio geologico della Regione non ha evidenza di nessuna criticità.

Peccato che ciò sia stato avvallato da pagaiatori locali, no locali no, ospiti di poco più in là, senza che sia stato richiesto un minimo di confronto con i veri pagaiatori locali.

Ringrazio coloro che si sono attivati, le firme penso verranno portate comunque in commissione, ringrazio il GCR.

Ah, dimenticavo, la chicca è stata l'intervento di un tale Salvalaggio, che si è dichiarato come kayaker, giuda naturalistica, uno che organizza tour guidati in canoa, il quale ha affermato che i clienti saranno contenti così sembrerà di fare una pagaiata esotica, nel gusto del proibito...

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