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francesca gastaldi:
Comunque, io non ho visto il regolamento che hanno intenzione di fare, non lo trovo. Se qualcuno ce l'ha può inserirlo nel topic per favore? ho letto però diversi articoli da quando Marco Ferrario ha segnalato l'argomento. Dunque tirando le somme vorrebbero approvare un regolamento che parla altro che di zona A (cioè zona integrale). Infatti in questa zona mi pare di capire che ci sarebbe un parcheggio, un campeggio, sarebbe consentita la pesca professionale mediante autorizzazione, consentita l'introduzione di scafi a motore dietro autorizzazione, consentito l'accesso dei turisti con l'accompagnatori, consentito di procedere lungo una sentieristica autorizzata e lungo il famoso Sentiero Rilke e fuori sentiero solo agli arrampicatori dietro autorizzazioni.
In termini monetari ciò si traduce in più entrate per il Comune o la Riserva (a seconda di come si spartiranno il ricavato) per ogni individuo entrante e per ogni attività svolta. Infatti l'entrata nella zona incriminata avverrebbe a pagamento per ognuna delle cose che ho elencato sopra. Per non parlare del ricavato proveniente da eventuali multe (si parla di 3.000,00 di euro). Contro un guadagno attuale che sarà limitato ai commercianti limitrofi !!! AHAHAH altro che difendere gli animali, qui serve qualcuno che difenda gli umani. Gli animali poveracci assistono inorriditi allo stupido scempio ambientale che inghiottisce tutti.
Se poi con gli introiti ci fanno quello che fanno per la gran parte delle altre riserve italiane cioè opere che spesso poi cadono in disuso abbandonate..... Andare per credere ..... bè, allora sarebbe per noi canoisti (che come sembra saremmo gli unici assoluti a vedersi vietata l'entrata anche dietro autorizzazione!!!!) una rinuncia davvero inutile. Mettere la firma per impedire questo regolamento non significa mettere la firma per pagaiare sotto la Falesia del Duino, significa lottare contro un sistema corrotto e povero di intelligenza ambientale.
Faccio un solo esempio. In Corsica esiste un tratto di costa che si chiama Scandola (riserva integrale), che molti di voi conosceranno. Un tratto di costa di circa 40 km. Posto stupendo dove ho potuto navigare anche insieme ai delfini. In quel posto non è vietato l'accesso a nessuno ma c'è costantemente la presenza di una navetta della GC che con molta discrezione (se penso all'aggressività delle motovedette italiane dei CC e GC mi viene da trasalire), controlla il rispetto delle norme. Quando sono stata lì in kayak mi è stato segnalato dalla GC di non dormire sulle spiagge e mi è stato anche detto che se lo avessi fatto mi avrebbero sequestrato il kayak. Sono stata informata su quante miglia avrei dovuto fare fino alla successiva spiaggia dove potevo dormire e mi è stato perentoriamente detto o dormite prima o dopo la riserva. Io ho potuto vederla tutta per intero insieme ai nidi dell'aquila reale, ai delfini ecc.... e anche a qualche barca a motore che non ha spaventato i delfini.
E poi vogliamo parlare di che tipo è la gente che và in canoa? Certamente non si può generalizzare ma la maggioranza è certamente gente attenta all'ambiente già solo per il fatto che invece di andare a motore và in canoa!!! Se c'è in giro per l'italia qualche fiume un pò più pulito lo si deve a loro.
Spiacente ma chi è contro questa firma non ha mai pagaiato nelle riserve se non sporadicamente e/o non ha mai fatto campeggio nautico di lungo raggio. Diversamente avrebbe fissate in mente tutta una serie di esperienze in grado di fornirgli l'entità e la qualità del popolo canoista e soprattutto che tipo il tipo di impatto ambientale provocato rispetto a tutti gli altri mezzi che frequentano i bacini idrici, i porti ecc.....
Se vogliamo esimerci dal degrado ambientale non è non andando in kayak nelle riserve ma lasciando a casa le auto, mangiando prodotti agricoli biologici veri, rifiutando le produzioni industriali e preferendo quelle  chilometri zero, non usando i condizionatori d'aria eccc.......


francesca gastaldi

Maurizio (Tric):
Ho letto tutti i post e mi associo con chi decide di non firmare, anche se amalincuore.
In effetti ho provato alcune volte a percepire quello che un' area incontaminata ti regala ... rispetto ad un area di rispetto relativo.
La differenza c'è .
Saluti
Tric

Andrea Ricci:
Io invece ho firmato d'istinto, e poi leggendo Francesca Gastaldi ho capito che la penso allo stesso modo: grazie Francesca.

marco ferrario (eko):
Sono per il dibattito e la pluralità di idee, quando vengono espresse civilmente e senza secondi fini, pertanto dopo aver ricevuto l'autorizzazione di Greta Gaiani (una giovanissima biologa del mare che lavora proprio a Trieste ed è direttamente coinvolta), pubblico qui sotto quanto mi ha inviato, convinto che sia un contributo interessante al dibattito.

Ecco il copia/incolla integrale



--- Citazione ---"Un parco naturale viene istituito, in una determinata area, nel momento in cui una commissione di persone competenti stabilisce che ci sia qualcosa di rilevanza naturalista(flora, fauna o caratteristiche del paesaggio stesso)a rischio di estinzione. Il processo perché l'area designata diventi parco naturale è piuttosto lungo e travagliato, ve lo posso assicurare.
Nel caso delle riserve marine la questione è ancor più complicata, ma al termine delle procedure queste aree saranno protette da un certo numero di leggi(tra le quali: n 979 del 1982, e 394 del 1991).

Vi assicuro che gli equilibri marini sono delicatissimi, e possono essere danneggiati con un nonnulla. Anche voi, che siete impatto ambientale zero, potete causare danni irreversibili. Un esempio:con una pala della vostra pagaia grattate una roccia per evitare di andare a sbatterci contro. Bene, avete grattato decenni di vita marina. Ricreare un ambiente marino é difficilissimo e molto costoso in termini economici e lavorativi. Non basta ripiantare il tutto, come si potrebbe fare nel caso in cui uno scalatore sradichi una piantina.
Il problema reale é che siamo in troppi, e, in zone come quella triestina, nelle quali l'attività nautica é intrinseca nella cultura popolare, è necessario istituire parchi naturali, come il già esistente Miramare, per salvaguardare l'ambiente.

Fatto questo discorso, doveroso a parer mio, vi porto buone notizie.
Le aree marine protette presentano 3 zone di suddivisione:
-ZONA A: zone di riserva integrale, riservate alle attività di ricerca.
-ZONA B: riserva generale, mezzi con poco impatto ambientale possono accedervi
-ZONA C: riserva parziale, fruizione con modesto impatto ambientale.
Traduzione: i 60 metri dalla costa comprendono tutte e 3 le zone, e voi alla zona B potete accedere chiedendo all'ingresso del parco i permessi. La zona B prevede una distanza dalla costa di, indicativamente, 10-15 metri ed è segnalata da boe.

Non vi sto chiedendo molto, solo di non passare attaccati alle rocce. Potete benissimo godere della bellezza del paesaggio anche stando a pochi metri e permettendoci così di svolgere il nostro lavoro. La costituzione di un parco ci permetterà di poter fare attività con i più giovani, in maniera tale da educarli e sensibilizzarli alle problematiche ambientali, cosa di cui c'è assolutamente bisogno.

Lasciateci salvare una zona bellissima,
vi prego."

--- Termina citazione ---

ClaudioCastellanoTS:
foto sotto le falesie:

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