Spazio Kayak Marino e lacustre > Chat - Kmare
FIRMA ANCHE TU
stefano caprile CCN:
--- Citazione da: maurizio rozza - Marzo 23, 2015, 03:00:41 pm ---Ma, come ho già detto altrove, questo approccio è lontano mille miglia dalla filosofia del Kayak.
--- Termina citazione ---
No, non è affatto lontano. Moltissimi canoisti sono più ambientalisti che sportivi, altri sono più sportivi che ambientalisti. Ci sono teste diverse ed opinioni diverse, ed infatti molti di noi questa petizione non l'hanno firmata.
In Svezia, dove mi reco abbastanza spesso, c'è un tratto di costa off limits per tutti, pedoni e kayak compresi, perchè ci vive una colonia di foche. Il provvedimento è giusto è sacrosanto, come lo è per molti di noi la tutela delle falesie dove vivono e si riproducono rare specie di uccelli.
Quindi non facciamo di ogni erba un fascio.
I canoisti che amano l'ambiente più della canoa esistono, e sono molti. E sono d'accordo con te, Maurizio.
Saluti,
Stefano (non solo canoista)
marco ferrario (eko):
--- Citazione da: maurizio rozza - Marzo 23, 2015, 03:57:37 pm --- ma qui, dove sta l'abuso ???
--- Termina citazione ---
Grazie Maurizio per esserti battuto per la protezione del tratto costiero delle Falesie di Duino.
Con i tuoi ultimi interventi sul nostro forum hai contribuito a fare chiarezza e ci hai aiutato a comprendere meglio ciò che ci appariva diverso in quanto distorto, grazie per il tuo contributo alla nostra coscienza ambientalista.
Hai ragione, qui non c'è abuso.
L'abuso è altrove.
L'ABUSO sta nelle false arree protette, dove non è consentita la navigazione ai kayak
ma a pagamento vengono concesse licenze o privilegi per navigare con barche motorizzate.
L'ABUSO è nelle zonaA (come quella a Capraia) dove i kayak non possono navigare
mentre inquinanti e rumorosi barconi sembra si siano comprati la licenza per navigare sottocosta schiamazzando e inquinando.
L'ABUSO è vedere il caos di barche motorizzate che invadono tutte le estati la costa del Parco Nazionale del Golfo di Orosei.
L'ABUSO è cercare di imporre ai kayakers la navigazione solo se accompagnati da cosidette guide marine, come mi era stato prospettato per navigare al Parco Nazionale dell'Asinara.
L'ABUSO è vietare i canali di Venezia ai kayak e invece consentire la navigazione ai numerosissimi mezzi motorizzati e alle grandi navi che entrano in laguna e passano a pochi metri da San Marco
e l'ABUSO, che per noi sa anche di beffa, è vedere che, grazie ai divieti, qualche associazione o federazione cerca di ottenere il privilegio e l'esclusiva per accompagnare i kayakers a pagaiare per Venezia come anche in altri luoghi. Che schifo!
SONO QUESTI GLI ABUSI AI QUALI CI DOBBIAMO OPPORRE CON FORZA.
Ciao
Marco
maurizio rozza:
Concordo, Marco. Il sistema delle aree protette in Italia e' allo sfacelo, in mare come in terra. Purtroppo negli anni le decisioni gestionali sono sempre più in mano alla politica, ed i tecnici ( biologi e naturalisti ) sono stati messi sempre più ai margini. Troppo scomodi ... Hai citato solo una parte dei divieti insensati e sconnessi che trovi in giro. Purtroppo ce ne sono molti, molti altri. E la cosa più grave e' la "monetizzazione" delle deroghe su attività ad alto impatto. Ma ancora più delirante e' il fatto che spesso i soldi incassati non finiscono a finanziare interventi di tutela ambientale, ma nuove strutture ... Mah ..
francesca gastaldi:
--- Citazione da: maurizio rozza - Marzo 15, 2015, 11:27:19 pm ---" Ho firmato anche io la petizione, pur essendo il coordinatore del "famigerato" regolamento.
Perchè? Perchè non posso non condividere la parte dove si citano i progetti di cementificazione della costiera e della devastazione del territorio."
Maurizio da qui si legge che lei stesso ha firmato la petizione pur essendo coordinatore del "famigerato" regolamento perchè non condivide i progetti di cementificazione. Di quale petizione parla? Dunque progetti di cementificazione e devastazione del territorio ci sono evidentemente. Ci può fornire il documento in cui se ne parla?
Nessuno vuole navigare in una zona protetta se c'è il rispetto di tutto il resto. Sono disposta ad accettare questo divieto in nome della salvaguardia dell'ambiente ma non in nome di interessi poco trasparenti. Poichè questo rispetto è messo in discussione mi pare legittimo protestare per il divieto alle canoe.
"Se mettete su google il mio nome abbinato con le parole "porto piccoccolo", "magredi", "sistiana" scoprirete che sono anni che lotto per questo.
Se mettete invece il nome della signore prima proponente, scoprirete che in quelle battaglie ( ne su internet ne dal vero ) non si è mai vista."
Questa non mi sembra una cosa che chiarisce le questioni in ballo. Chiunque abbia la facoltà e la volontà di intervenire proficuamente ha il diritto di intervenire ed essere parte di un colloqui democratico. Chi c'è dentro da anni ha il dovere di confrontarsi civilmente portando a conoscenza chi arriva dopo di cose che sà e accettando eventuali nuove conoscenze apportate da chi viene dopo
"Spiace poi che si sfrutti l'opinione pubblica per i propri interessi, raccogliendo firme su una petizione pubblica che, citando ad esca i progetti di cementificazione della costa, non racconta tutta la verità. Per esempio:
1) l'interdizione per il nuoto ed il kayak c'è già per motivi di sicurezza nel limite di 30 metri dalla falesia.
Di questa interdizione nelle mail precedenti si era già parlato. Tecnicamente l'interdizione dei 30 metri è un interdizione che proviene da un Ordinanza della Guardia Costiera. Per definizione le Ordinanze sono e devono essere prese per ovviare a casi eccezionali di sicurezza e come tali sono legittimate solo per un periodo breve e circonstanziato. Che poi in questo paese ciò non avvenga è un altro conto.
"Il regolamento li porta a 50 metri ( 20 metri in più... ), per riuscire a tutelare le specie di avifauna marina che nidificano sugli scogli ( tra cui alcune nidificano o potrebbero nidificare abbassando il disturbo solo qui). "
Il regolamento quale? Quello che ho scaricato dalla sua mail (che è lo stesso che ci aveva fornito la Sig.ra Bruni) non parla di distanze mi pare. Comunque il documento non presenta alcuna registrazione che lasci presupporre un deposito effettuato che testimoni la richiesta ufficiale di discussione. Infatti è non presenta alcun timbro di approvazione da parte di organi competenti. Sono andata sul sito del Comune a questo indirizzo http://www.comune.duino-aurisina.ts.it/index.php?id=4294&no_cache=1&L=0 )ma non ho trovato altro. Può darmi indicazioni più precise a riguardo?
Tra queste c'è ad esempio Somateria mollissima (edredone) , con l'unica stazione di nidificazione in mediterraneo; . L'area è inserita nell'IBA 066M, la rete mondiale delle aree più importanti per la conservazione dell'avifauna in pericolo. Non credo che 20 metri in più, per evitare di impedire la nidificazione o di disturbarla siano un sacrificio che chi dice di amare la natura non può sopportare.; 50 metri sono la lunghezza di una piscina olimpionica .....
No, infatti non è un problema pagaiare a 50 metri, come ho detto sopra. Non è affatto un problema se nell'area protetta indicata e nei regolamenti approvati non si usano due pesi e due misure. Non è un problema neanche di muscoli (come lei riporta nella successiva mail) grazie al mio allenamento posso fare il periplo dell'Italia se solo avessi il tempo per farlo!
2) le misure di conservazione adottate nel regolamento della riserva servono anche da compensazione ambientale propio per quella dissennata cementificazione fatta con Portopiccolo. Se vi leggete le prescrizioni della Valutazione di Impatto Ambientale di quell'intervento, scoprite che molto doveva essere mitigato e compensato ( a spese del realizzatore dell'opera .. ) ma che in realtà questa è la prima operazione con cui si tenta di tamponare i danni.
Appunto si tenta di tamponare i danni. Commisurando i danni commessi e conoscendo come vanno le cose nel paese (cioè che il realizzatore dell'opera non paga mai) come possiamo sommessamente accettare che il tamponamento dei danni preveda un divieto di navigazione per canoe?!! Perchè non cercate prima di tamponare ciò che si è fatto e poi imponete il divieto di pagaiare? Magari tutti potrebbero crederci di più e partecipare con passione ad un progetto di tutela ambientale.[/i]
3) Il PCS approvato ed in vigore dal 2011 prevedeva l'interdizione totale dell'area ai nuotatori e alle imbarcazioni (circa 500 metri al largo per una lunghezza di 1800 metri di falesia; Il regolamento che si contesta con questa petizione, tenta di ragionare un pochino meglio, portando la zona di tutela integrale a soli 50 metri, in corrispondenza degli scogli dove l'avifauna marina si riposa, alimenta e riproduce.
Ancora non riesco a trovare il punto del regolamento (in bozza copia incolla quello che avete alelgato? Se gentilmente ci facesse avere quello depositato che è oggetto di discussione e in attesa dell'approvazione...) in cui si parla di 50 metri.
Qualsiasi documentazione tecnica, amministrativa e/o scientifica su queste vicende potete chiederla a me o al Comune.
E' quello che stò facendo.
Grazie,
Francesca Gastaldi
--- Termina citazione ---
francesca gastaldi:
"Potremmo darci all'areonautica così possiamo sorvolare sopra le aree protette e scaricare cherosene a volontà!!! " Enonnonò!!! ;-) In tutte le aree protette italiane è vietato il sorvolo a motore. In questa, se finalmente invece di brontolare a vuoto si legge il regolamento, scoprirà non può far volare nemmeno un aeroplanino di carta.. :-)
Non mi pare nel regolamento gli aereoplani turistici non possono sorvolare l'area se lo fanno oltre una certa altezza. e da quell'altezza. Tutti gli altri possono farlo. Quelli di linea possono scaricare tutto il cherosene di cui hanno bisogno.
"Troppo facile vietare ad un canoista di entrare in una zona. Più difficile è vietare la stessa zona ad abusi edilizi e interessi anche locali. " Si legga la memoria che ho postato. Comunque il regolamento vieta, in Riserva, di istallare anche un semplice cartello. Niente edifici, dunque. Nemmeno casette di carta.. :-)
Promemoria? parliamo ancora di documenti senza riscontri e riconoscimenti provenienti da copia incolla. Abbiamo a disposizione qualcosa di ufficializzato? Chessò un deposito presso qualche ente di progetto che è da discutere o da approvare?
"Sarebbe interessante cominciare a vedere dei documenti allegati a queste mail firmati e timbrati dalle autorità competenti. Infatti non si riesce a capire quali siano le cose che sono state portate avanti e quali quelle che sono state abbandonate (50/60 metri, zone A B C ????)." Come ho scritto, i documenti " timbrati e firmati" sono disponibili e pubblici sul sito del Comune di Duino Aurisina, in bella evidenza. Basta fare una semplice ricerca su internet. Sono ovviamente totalmente identici a quelli che vi ho postato, ma controlli pure... ;-)
Non li trovo sul sito del Comune potrebbe gentilmente darmi i link?
" Nè si riesce a capire chi ha firmato cosa!! Troppo facile incolpare di confusione chi invece la firma e la faccia ce l'ha messa magari commettendo errori. Errare umanum est. Non sono gli erori che rovinano il genere umano e il mondo. Sono gli abusi e le azioni illegittime dei furbi e dei delinquenti. " Esatto. Vede che su una cosa siamo d'accordo??!? Qui di furbetti ne ho visti veramente parecchi.
Appunto vede allora che su questo forum nessuno è contro gli abusi e le azioni illegittime. Chi ha firmato la petizione lo ha fatto perchè ha trovato eccessivamente spropositato il divieto per mezzi non inquinanti piuttosto che provvedimenti chiari e trasparenti contro chi ha interessi economici.
Perchè poi si voglia rivolgere un divieto a chi và in canoa? le ho risposto nella mail precedente.
"E' stato per caso constatato scientificamente che quel tratto di costa del Duino ha subito danni a causa della navigazione in kayak." Si, nello studio propedeutico al Piano di Conservazione e Sviluppo è stata evidenziata l'interferenza sulla nidificazione delle specie che si riproducono sugli scogli ( volpoca, edredone e marangone dal ciuffo). Se mi da l'indirizzo, le mando una copia.
Le invierò il mio indirizzo di posta elettronica nell'area "messaggi privati". Grazie.
"Se leggesse le mail precedenti scoprirebbe da dove sono usciti fuori i 500 metri." Ho letto, e se si legge la memoria che ho postato, scoprirà che è una bufala messa fuori ad arte.
Potrebbe allora mettermi a disposizione il documento in cui viene definita la distanza di 50 metri dalla costa che una canoa deve tenere?
"Nel regolamento che ha dato luogo alla raccolta firme oltre ad un elenco di opere di cementificazione che si prevede di mettere in essere (addirittura in fondo al mare aimè!) . " Non esiste nessuna opera di cementificazione prevista. Questa è da querela....
Da qualche parte ho letto che era prevista una transennatura di cemento sul fondale marino. Non ritrovo il documento ma lo stò cercando se lo rinvengo lo girerò sul forum.
"c'era evidenziata la distinzione tra zone A B C. Queste sono zone notoriamente definite in maniera univoca. Premesso che difficilmente si possa credere che quelle opere non diano fastidio al Falco Pellegrino," E ridagli con questo povero pellegrino che non c'entra nulla .. ;-)
veniamo alla questione distanze e alla regolamentazione della navigazione per i kayak. Nel regolamento si vietava la zona A, definitivamente, e limitava l'entrata nella zona B con modalità perpendicolare. " Duretta, eh... :-) Se legge il regolamento ( in tutte le versioni diffuse nel corso dei due anni ) le limitazioni riguardano solo le barche a motore e velaaaaaa!!! :-) I Kayak, oltre i cinquanta metri, vanno dove cavolo vogliono. E, se ha un pochino di muscoletti, lei con le sue pagaie batte anche glio altri in velocità, perchè le barche a vela e a motore, oltre a non poter navigare e a dover fare solo l'avvicinamento perpendicolare, non possono superare i 5 nodi ... :-)
nel regolamento questo è riportato:
4. Nella porzione marina della Riserva, contrassegnata nell’allegata cartografia con la lettera “B” l’ingresso è
ammesso unicamente alle persone a nuoto, alle imbarcazioni a propulsione umana nonché ai natanti ed
imbarcazioni a motore o vela muniti di apposito contrassegno numerato rilasciato dall’Organo gestore. Con
apposita deliberazione l’Organo gestore determina annualmente entità numerica e tariffe dei contrassegni
autorizzativi. L’ingresso di natanti ed imbarcazioni a vela o motore deve essere obbligatoriamente effettuato
con rotta perpendicolare alla costa e a velocità ridotta, con divieto assoluto di navigazione in planata.
Dove per natante, secondo la normativa italiana (L.171 sulla navigazione da diporto), rientrano anche le imbarcazioni a propulsione umana. Dunque se esse non sono incluse nell'entrata perpendicolare ciò deve essere precisato. Inoltre avrei da ridire sulla determinazione di entità e tariffe!!! Perchè dentro questa frase si celano ovvie e tipiche attività economiche. Come se ne celano altrettante nell'art. 12 al punto 4 seguente:
La circolazione con veicoli a motore, laddove non libera, può essere autorizzata dall’Organo gestore a
soggetti che svolgono attività agro-silvo-pastorali, attività economiche produttive, attività di ricerca
scientifica, attività didattica e divulgativa, attività attinenti allo svolgimento di incarichi professionali, attività
di manutenzione ed esercizio alle opere pubbliche ed attività socialmente utili ecc......
Potremmo discutere il regolamento punto per punto e vedrà che molte cose lasciano adito a diversa interpretazione.
" Per me questo non significa avere accesso ad una zona. " E perchè no????? :-)
Perchè toglie tutta la spensieratezza di una pagaiata in libertà. Libertà alla quale posso rinunciare quando avrò la conferma che tutti indistintamente dovranno osservare il rispetto per l'ambiente.
" Personalmente tirerei dritta anche oltre la zona B. Anzi, le dirò, già tutta questa complicanza di distanze mi farebbe dirottare in altre zone per pagaiare. Comunque, la somma delle miglia delle due zone A e B, se prende una carta e misura la distanza dà 500 metri. " I gusti sono gusti. Se non le piace pagaiare in una zona protetta dove, a parte i cinquanta metri, possono navigare solo i Kayak .. libera di andare a provare emozioni più forti in mezzo ai motoscafi.
Motivo per cui ormai per le mie vacanze cerco di scegliere paesi più civili. se continua così in Italia ci resteranno solo i delinguenti ;-)
" Se poi ci mettiamo la normativa ordinaria e le varie ordinanze della Guardia Costiera secondo le quali siamo tenuti a navigare entro 200/300/400 metri dalla costa (a seconda della zona e dell' Ordinanza Guardia Costiera di turno) la questione sà proprio di grande presa in giro." Perchè? Conosce l'ordinanza di limitazione di questo pezzo di costa?
Ho letto l'ordinanza della Guardia Costiera. Attualmente non sembra ci siano limiti per quella zona (a parte quello dei 30 metri dalla costa per pericolo e di 1 miglio della legge L.171. Ma vedrà che come arriva l'estate esce l'ordinanza di turno!
" Personalmente sono veramente stufa di veder represse le mie azioni dagli organi amministrativi pubblici e privati per fini che servono a "riparare" (magari fosse possibile!) i danni commessi da essi stessi. Penso che anche gli altri che abbiano messo la firma abbiano firmato per questo e non per la differenza che c'è tra 50/60/500 metri!" Io di danni non ne ho mai commessi. Mi occupo di tutela ambientale per lavoro, oltre che per politica. E, dicono, è un lavoro che so fare piuttosto bene... ;-)
[/quote]
Me lo auguro davvero di cuore e spero che abbia l'opportunità di dimostrarlo anche in questo forum cercando un confronto aperto e trasparente. Grazie.
Francesca Gastaldi
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa