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Marco Lipizer:
Hai ragione, probabilmente il mio modo di argomentare è stato improprio, ma quello che volevo far notare è che gli unici che verrebbero toccati in maniera pratica sarebbero i canoisti.
Poi, quello che dico è, se vogliamo essere ambientalisti, ma sinceramente io preferisco essere amante della Natura, allora si dovrebbe vietare anche le passeggiate per il Carso, le pagaiate il Laguna, i giri in bicicletta sui sentieri,...
Saper apprezzare e rispettare la Natura è un modo di essere e di vivere. Io lo faccio al meglio che posso e tendenzialmente il canoista è un esempio positivo.
Non so quante zone A esistano in Italia, ma su 20 chilometri di costa della nostra provincia averne ben due per un totale di 3 chilometri mi par un bel record. E comunque ritengo che nelle zone A, ben conoscendone l'importanza per la vita del Mare, non sia necessario vietare il transito con barche non inquinanti e non rumorose (remi e vela), sempre che si rispetti e l'ambiente e gli animali che ci vivono.
In vita mia sono passato solo un paio di volte per questo tratto, ma troverei molto triste l'idea di non poterci più tornare.
Inoltre ci sono tanti altri problemi da risolvere nella stessa zona, alti valori di inquinanti fecali perché manca un depuratore, poco al largo ci sono gli allevamenti ittici e di cozze, e cosa viene fatto? Bloccato l'accesso alle canoe. Ripeto, giusto in linea di principio, ma pretestuoso e un po' ipocrita viste le problematiche.
Inoltre sembrerebbe, dico sembrerebbe perché non son riuscito a trovare la nuova proposta di regolamento, ma mi baso su quanto riportato dal quotidiano locale, il transito verrebbe impedito fino a 500 metri e non più 60, mentre ci potrebbero essere delle barche a motore autorizzate (da capire come verranno gestiti i permessi). Ma allora di cosa stiamo parlando?!
marco iezzi:
Le aree protette non vanno interdette ma regolamentare
Come avviene in quasi tutti i parchi marini stranieri ma anche italiani,gli unici divieti sono l'interdizione delle barche a motore e la pesca
Non credo che fare il bagno,stare a mollo con il materassino o fare il pelo alla costa con imbarcazioni a remi,disturbi più di tanto la fauna acquatica
Per quanto riguarda l'arrampicato,altra attività affascinante soprattutto a contatto con il mare che a quanto pare disturberebbe il falco pellegrino,vorrei ricordare che tale volatile nidifica nel periodo primaverile,basterebbe sospende l'attività nei mesi della nidificazione,sistema già adottato nei siti delle arrampicate
Marco
Marco Lipizer:
--- Citazione da: Lorenzo Molinari - Gennaio 18, 2015, 10:39:09 am ---...
Paradossalmente pensate all'impatto delle decine di migliaia di canoisti che scendono lungo le gole dell'Ardeche.
...
--- Termina citazione ---
E, scusa, mi spieghi qual è il tuo pensiero? Io sono stato solo una volta all'Ardeche. Mi sembrava che i francesi fossero anni luce davanti a noi nella gestione del fiume. Idem per gli spagnoli.
Marco Lipizer:
Maurizio, ho ritrovato l'articolo relativo:
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/01/03/news/riserva-delle-falesie-al-via-19-anni-dopo-1.10599969?fb_action_ids=10152982208419706&fb_action_types=og.comments
L'assessore prevede una fascia di 500 metri, non più di 60. Ai 60 potevo anche essere d'accordo, peccato solo che non si sarebbe potuto accedere alla spiaggetta del Castello. Ai 500 metri non ci sto proprio perchè vuol dire non consentire il transito delle canoe (che nel Circondario di Trieste è limitato, per ordinanza, ai 300 metri e non ai 1000m).
Per vedere un video delle falesie:
https://www.facebook.com/video.php?v=10204915976012228&pnref=story
francesca gastaldi:
Esattamente, come dite. Il punto su cui stiamo discutendo non è se dividerci sull'inquinamento o sul degrado ambientale oppure no. Il punto su cui stiamo discutendo è la distinzione tra ambientalista e amante della natura. In realtà queste due figure dovrebbero coincidere. Tutti hanno il diritto di essere amanti della natura e se tutti lo fossero non ci sarebbe bisogno degli ambientalisti. Poichè purtroppo non siamo tutti amanti della natura nasce come reazione l'ambientalista che, a mio parere, ha sempre una visione troppo estrema e radicale. Quanti tra noi canoisti non sono amanti della natura? Perchè dividerci tra noi e non essere uniti invece contro chi dimostra di non mare la natura? Vogliamo essere radicali e ambientalisti allora non dovremmo neanche andarcene in giro tutti i we con la nostra macchina a cercare fiumi e mari da solcare con le nostre canoe perchè la nostra macchina non solo inquina ma innesca tutto un processo di mercato che è tutt'altro che ambientalista. Non dovremmo neanche starcene qui a scrivere fiumi di parole perchè il sistema che ce lo permette è reso possibile solo con una rete di cablaggio spaventosa che avvolge il mondo intero di cavi e di segnali elettromagnetici. E quanti esempi potremmo fare a riguardo.... Il mondo che ci siamo creati ormai è questo. A cosa serve avere 2 km. di costa vergini se poi tutto il resto è contaminato? Come potrebbero restare vergini 2 km di costa se tutto intorno hanno un ambiente contaminato? Prima di arrivare a vietare il pelo nell'uovo (o una costa ad un kayak) troppi provvedimenti bisognerebbe prendere. Perchè non si cerca semplicemente di cambiare l'educazione di ognuno di noi verso l'ambiente imparando a conviverci. Se creiamo dei musei naturali la gente andrà a vederli come musei. Come un acquario!! In massa e senza capire e sapere come ci si vive dentro se non per sentito dire. E anzi, per questo sentirà in diritto di continuare ad inquinare perchè tanto ci sono le aree protette e perchè lo stà facendo fuori dalle aree protette. Siamo tutti più o meno complici del degrado esistente inutile sentirsi l'anima in pace usando come scudo la scusa dell'ambientalismo. L'uomo e l'ambiente devono essere complementari.
Stiamo qui a discutere di kayak e arrampicatori quando il mondo intero è stato ed è distrutto da migliaia di tonnellate di liquidi e gas inquinanti riversate sui fiumi, nei mari e sui terreni, dall'industria, agricoltura e commercio e dalla nostra frenetica vita di automobilisti. Spudoratamente e unicamente praticati alla ricerca del profitto e del divertimento. A cosa serve vietare ad un kayaker o ad un arrampicatore un tratto di costa da 2 km.? Di tutte le attività che distruggono oggi il pianeta il kayak, l'arrampicata, il trekking, il nuoto ecc... non sono forse quelle che inceve possono servire a sensibilizzare un pò l'umanità verso l'ambiente? Non sono forse quelle che più di tutte potrebbero riportare un essere umano a contatto con la natura. Ritrovo in voi la paura che il mondo del kayak (e/o simili) possa riversare migliaia di persone con una pagaia in mano a compiere raduni distruttivi. Bè signori perchè solo pochi dovrebbero avere il diritto di frequentare certi posti? Per di più sempre ricchi? Perchè lo sappiamo che ai ricchi non sarà vietato nulla. Basta guardare la Sardegna!!!! Il diritto invece deve essere di chi se lo merita e cioè di chi ha voglia di amare ed ama l'ambiente. Invece di perseguire a vuoto le chimere perseguiamo il concetto di profitto e ricchezza che inquina il mondo intero.
Francesca Gastaldi
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