ciao Francesca, mi e' difficile seguirti, ormai stai andando veramente in profondita' sull'argomento.
Ma ti pongo alcune domande, che in parte derivano dalla mia allergia a regolamenti, leggi, disposizioni, circolari, verifiche, ispezioni, certificazioni, direttive, etc. tutto fatto per limitare la nostra liberta' di uomini per nessun altro motivo di fondo che creare un sistema che ci imbrigli.
Buongiorno a tutti,
tenendo conto delle Direttive europee, della normativa italiana, delle normative ISO attualmente in vigore, la navigazione per i natanti a propulsione umana potrebbe essere stabilita nei seguenti termini.
Le unità da diporto a propulsione umana:
a) di una lunghezza superiore a 4 metri ed una larghezza almeno di 0,45
b) che siano pontate in tutta la loro estensione e/o che siano dotate di una riserva di galleggiabilità.
possono navigare entro le sei miglia (art. 27 p.to 3 lettera a L.171/2005).
Nel primo caso della lettera b) esse sono dotate di aperture nello scafo e nel ponte (pozzetto e gavoni) che non pregiudicano la resistenza agli agenti atmosferici quando si trovano in posizione chiusa (perché dotate di paraspruzzi e tappi).
Perche' superiori a 4metri / 0,45cm? c'e' una spiegazione scientifica? tecnica?
Se ci fosse un regolamento simile per l'aria, pensato per gli aereoplani, che desse delle misure minime della carlinga per alzarsi oltre una certa quota, allora i deltapani o le tute alari o i paracadute non potrebbero gettarsi dai picchi delle montagne, e dovrebbero portarsi addosso una tale serie di attrezzatura di sicurezza, di emergenza, di prudenza che gli passerebbe la voglia.
Se ci fosse stato un regolamento simile per i windsurf, fatto negli anni '80, ora le plancette di 2m o i kitesurf, che rispetto ai tavoloni volano a velocita' triple, non potrebbero allontanarsi dalla costa.
Per venire ad uno dei settori piu' regolamentati del mondo, quello della circolazione terrestre, esiste una misura minima per i veicoli per circolare oltre, diciamo, "le 6 miglia da un luogo abitato"? No. E infatti, nei bei tempi, c'era chi partiva da Palermo per Nordkapp con la 500.
In conclusione non capisco la ragione e l'autolesionismo di mettere delle misure minime (o massime).
Attestazione di proprietà
Il sottoscritto ……………………..
Indirizzo ………………………………
Dichiara di essere proprietario del kayak :
modello …………………..
Numero di serie ……………………………
Ho acquistato il sd kayak da ………… nell’anno………………………
La fattura originale è andata perduta.
Dichiarazione di Conformità art.7 L.171
Nome e indirizzo del costruttore
Nome e indirizzo del mandatario del costruttore
Certifica che il kayak:
fabbricante ………………………………
modello ………………………
numero di serie …………………………
E’ conforme alle disposizioni dell’Allegato I Legge 171/2005 punti 3.3,3.4,3.5 ( alle EN ISO 11712)
Firma
Qui tralascio considerazioni su insopportabili documenti che servono solo a dare lavoro a ignoranti parassiti burocrati e certificatori e a pagare piu' tasse.
Documenti e accessori per la navigazione del kayak da mare
I natanti a propulsione umana che navigano entro le sei miglia devo no avere a bordo:
- un documento di identità di chi pagaia
- Un salvagente con minimo N 50 marcato CE (EN393).
- Una torcia a tenuta stagna
- Un mezzo per risalire a bordo (paddle float)
- Una pompa di sentina fissa o mobile o un sistema di auto-svuotamento
- Una cima da traino
- Una cima perimetrale
- Una pagaia di scorta
- Uno specchio per i segnali (un mini CD fa lo stesso)
- Un segnalatore sonoro (fischietto)
- Una bussola
- Una carta nautica dell’area dove si pagaia
- Un adesivo sulla barca che riassuma le regole del COLREGS
- Un adesivo sulla barca che riassuma i segnali IALA
I natanti a propulsione umana che navigano oltre le sei miglia devono avere a bordo:
- Tutto quello di cui sopra per la navigazione entro le sei miglia
- 3 razzi rossi (posseduti da almeno una persona del gruppo)
- Un documento che attesti la proprietà della barca (per es. la fattura di acquisto o, in mancanza, un attestazione formalmente scritta e registrata che attesti la proprietà della barca)
- la dichiarazione di conformità del fabbricante o del mandatario alla normativa ISO 11712
- VHF (obbligatorio oltre le sei miglia art.49 c.2 L.172/2003)
- Certificato Rtf (obbligatorio per la presenza di un dispositivo VHF, art. 49 c. 2 L.172/2003)
- Licenza d’esercizio Rtf
- Iscrizione ai registri italiani della Marina qualora volessero navigare oltre le sei miglia in acque comunitarie e/internazionali (ciò al fine di una identificazione della imbarcazione su territorio straniero).
Ma tutta 'sta roba perche'? Ma e' la tua lista personale? Ma vogliamo discutere su ogni punto in funzione del tipo di barca? Che me ne faccio di una pompa di sentina su un sit on top da pesca che magari e' attrezzato per attraversare l'oceano? O di un paddle float per una tavola da sup? Dove la metto una pagaia di scorta su un surfsky da gara? E' non sarebbe utile avere un paio di occhialini da nuoto, per poter abbandonare tutto e andarsene a terra a nuoto? Ma se l'acqua e' fredda, allora servirebbe la muta ... obbligatoria? quanti mm? certificata?
Insomma, dove non c'e' la legge l'uomo adotta il buon senso, e se non ne ha, peggio per lui, come e' giusto.
Dove c'e' la legge, l'uomo di buon senso si deve piegare, e non e' giusto.
Rispondo a te con affetto, Francesca, che altri soloni che scrivono qui non merita neanche leggerli.