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Vittorio Pongolini

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Gavoni sì... ma stagni!
* il: Settembre 02, 2013, 07:41:59 pm *
“ ..Ma dove cavolo è andata a finire la spugna…. in quale gavone l’avevo messa… non la vedo… . Ahh, eccola qui che galleggia, la fetente… s’era nascosta in fondo al gavone di poppa…. vieni qui…!”

Stanco di dover togliere quell’acqua che con mare mosso arriva a far galleggiare ciò che si stiva, insinuandosi  coatta nei gavoni, ho deciso di intervenire, usando la testa,  per porre fine al rito d’asciugatura di tutta quell’ acqua in eccesso, salata o dolce che sia, e che aumenta il peso del mio leggerissimo Kayak da Mare anche di alcuni chili. 

Le condizioni di risoluzione al problema di base sono:

a)deve essere un Sistema leggerissimo; 
b)deve costare pochissimo;
c)devo sfruttare le mie conoscenze nell’arte dei nodi con una scottina;
d)non devo fare fori sullo scafo e non voglio sporgenze;
e)non deve essere un sistema definitivo ed inamovibile;
f)deve durare ed essere rimpiazzabile;
g)deve essere stagno al 99% (il 100% è quasi impossibile con questi tappi in gomma, vedi punto i);
h)deve funzionare anche con tappi vecchi e polimerizzati.
i)per quanto possibile, non deve risentire delle variazioni di espansione dell’aria nei gavoni;

Per farlo leggero ho usato scottine da 4 mm, con due grilli a cetra e due puleggine semplici inox per ogni tappo (una sola per il 3° gavone). Per ogni gavone, il tutto peserà quindici o venti grammi.
 
Il costo è di poche unità di euro per ogni Sistema, forse meno di 10 (dieci per tre, trenta Euro).

I  nodi che ho usato sono la gassa d’amante, la gassa del kiwi (n.d.r.,la chiamo io così perché me l’ha insegnata il mio amico neozelandese John Longden, ma imparatela!, vi consente di fare la gassa precisamente dove volete voi su un settore di scotta lineare, senza usare troppa corda e con la possibilità di sciogliere il nodo con la stessa facilità della gassa d’amante) , il mezzo collo (due o tre per Sistema),  e, per aumentare lo sforzo di tensione di tre volte, ogni sistema è teso con un prusik. La scottina è meglio sia ruvida e pelosa per consentire di serrare ogni Sistema coi mezzi colli senza perdere tensione. E’ fondamentale però che i giri di circonferenza del tappo con la scottina siano due, per impedire che lungo la scanalatura ci siano zone scoperte da tensione attraverso le quali l’acqua si insinui.

Non ho fatto alcun foro nello scafo, anche se un strozzascotte per Sistema sarebbe stato comodo, ma ogni foro è un potenziale  introduttore di acqua, e poi non amo le attrezzature sporgenti sul KdM.

E’ possibile togliere tutto in un baleno e rimettere tutto altrettanto velocemente. Bisogna tirare un po’ la scottina quando si serra il tappo, quello sì, ma col prusik è più facile (sforzo che è tre volte quello normale!).

Tutto può essere riacquistato con facilità in qualsiasi negozio di nautica un po’ fornito e rimesso a Sistema. Non come i tappi dei gavoni, che quando si perdono o si forano costano parecchio e bisogna aspettare che arrivino comunque dal produttore che li importa dall’estero.

Il Sistema è tenace e stringe fortemente la gomma del tappo con la sagoma circolare od ovale in plastica  di accesso al gavone. Quando tirate la scottina si vede chiaramente che la stessa si tende, stringendo la gomma, e che garantisce una ottima adesione delle due parti. Da che mondo è mondo, tutte le guarnizioni sono in gomma… Per la assoluta impermeabilità, rinvio le considerazioni all’ultimo punto  i). 

Il tappo del gavone in genere è vecchio soprattutto superiormente: si crepa e si fessura perché rimane esposto al sole,  ed a questo stadio di  vetustà  e polimerizzazione è difficile da recuperare per garantire un Sistema  impermeabile. Quando è così va sostituito senz’altro. Ma è difficile che si fessuri dove scorre la scottina, nella scanalatura  di tensione. Lì è possibile  fare forza comunque perché si schiaccia e si chiudono comunque le fessurazioni dell’età. Quindi il Sistema gioca a favore della durata del tappo.

L’ultimo punto è il più delicato. Non ho provato il Sistema con un delta di temperatura elevato (una differenza di T°) tra acqua ed aria all’interno dei gavoni, come accade in primavera. Questa è la condizione che fa gonfiare (d’autunno)  o  sgonfiare (in primavera) i tappi dei gavoni più di ogni altra situazione,  che li rende visibilmente concavi o convessi, con il risultato che, per il caso di concavità,  l’aria nei gavoni, che prima era calda, col contatto del Kayak con l’acqua fredda diventa fredda anch’essa e si ritira, causando un vero sottovuoto che facilita enormemente l’assorbimento dell’acqua,  nel caso questa dovesse salire sulla coperta del KdM, cioè praticamente sempre, anche in lago. Se il Sistema dovesse non funzionare, cioè, se la tensione della scottina doppia non dovesse essere sufficiente nel garantire l’impermeabilità nel caso di forti pressioni di assorbimento, proverò a pre-condizionare l’aria del KdM, mettendolo in acqua, prima di chiudere col tappo il gavone e poi a mettere in tensione il Sistema. Vi saprò dire fra sei mesi.

Per il momento la cosa funziona bene e ora posso ritrovare la spugna dove l’ho lasciata. Ma non mi serve nei gavoni, solo nel pozzetto.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #1 il: Settembre 10, 2013, 07:43:46 pm *
Quanti hanno capito l'utilità del Sistema?  Quanti hanno il problema dell'acqua nei gavoni?
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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francesca gastaldi

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #2 il: Settembre 11, 2013, 01:10:09 pm *
Ciao Vittorio,
come stai?
ho avuto anche io il problema dei gavoni che sembra essere risolto dopo aver superato la questione della pressione interna che si forma nel gavone di cui anche tu parli. Ma acqua nei gavoni è un classico del kayak e mi interessa capire bene cosa hai fatto. Non mi è chiaro quando scrivi la seguente frase (perchè non sò cosa sono i grilli a cetra e le puleggine):"Per farlo leggero ho usato scottine da 4 mm, con due grilli a cetra e due puleggine semplici inox per ogni tappo (una sola per il 3° gavone). Per ogni gavone, il tutto peserà quindici o venti grammi."
Se ho capito bene in parole povere hai passato intorno al bordo del tappo una cimetta che allenti e tiri ogni volta che apri e chiudi il tappo? Potresti mostrarmelo in una foto?
francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #3 il: Settembre 11, 2013, 03:50:20 pm *
Ciao cara Francesca! Sto discretamente bene (stavo meglio in ferie...).
Temevo di essere stato un po' troppo tecnico nel spiegare il Sistema, un po' troppo marinaresco nei termini... e  che la miscellanea di troppe immagini, elaborate con Photoshop, fosse in realtà un minestrone...
Allora ora ho messo due foto grandi con didascalia, la prima con un grillo e la puleggia abbinata, e la seconda con il Sistema nella sua interezza, con le corde e i nodi che ho descritto.
Nella prima il Grillo è quello a sinistra, a forma evidente di cetra. E' un archetto di acciaio, molto robusto, con una bacchetta che si avvita sull'altro capo dell'archetto. A questo si abbina la puleggina inox (la carrucola) che serve per tendere la scottina. La puleggina è ben solidale con il grillo.
Ho fatto fare due (2) giri alla scottina intorno alla scanalatura tappo, affinché non passasse né aria né tantomeno acqua.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #4 il: Settembre 11, 2013, 04:27:22 pm *
* Ultima modifica: Settembre 11, 2013, 04:29:22 pm da Vittorio Pongolini *
Vabbè, il precedente m'è partito. Questo è quello che stavo scrivendo completo (rimuovete il precedente amministratori, please, e questa riga, ma mettetemi i due allegati di quello sopra che non me li prende.. Grazie e scusate):

Ciao cara Francesca! Sto discretamente bene (stavo meglio in ferie...).
Temevo di essere stato un po' troppo tecnico nel spiegare il Sistema, un po' troppo marinaresco nei termini... e  che la miscellanea di troppe immagini, elaborate con Photoshop, fosse in realtà un minestrone...
Allora ora ho messo due foto grandi con didascalia, la prima con un grillo e la puleggia abbinata, e la seconda con il Sistema nella sua interezza, con le corde e i nodi che ho descritto.
Nella prima il Grillo è quello a sinistra, a forma evidente di cetra. E' un archetto di acciaio, molto robusto, con una bacchetta che si avvita sull'altro capo dell'archetto. A questo si abbina la puleggina inox (la carrucola) a destra che serve per tendere la scottina. La puleggina è ben solidale con il grillo.
Ho fatto fare due (2!) giri alla scottina intorno alla scanalatura del tappo, affinché non passasse né aria né tantomeno acqua. E' importante però pre - condizionare l'aria all'interno del gavone se c'è molta differenza di T° tra acqua e aria, se no il tappo diventa molto concavo o convesso e se diventa concavo l'acqua alla fine entra.
E' anche importante tendere bene il Sistema e il prusik col Z-drag (in piccolo, come è il ns. Sistema) consente di tirare il tutto con molta forza (3 volte di più) agganciandosi alla gassa del kiwi. Questo lo puoi cercare di capire con la seconda foto. Più che solo un prusik, facendo la gassa del kiwi e usando la puleggia, è lo Z-drag che lavora, ma nel rafting e nella tecnica della canoa canadese (per liberarli da incastro contro le rocce), i due si fanno abbinati (http://en.wikipedia.org/wiki/Z-drag) e allora si tende a dire solo appunto il "prusik" (anzi, il prusik reale, quello autostringente sulla cima, non si fa proprio...).
Spero che ora sia un po' più chiaro per tutti. Semmai farò altre foto e, visto che ce ne stanno solo due per volta, farò un insegnamento a puntate.
L'acqua nei gavoni è un problema davvero fastidioso, soprattutto quando è troppa.

(PS per la "nostra" operazione legale del KdM ci sentiamo...)
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #5 il: Settembre 12, 2013, 07:55:22 pm *
Ho un informazione più corretta sul nodo che io impropriamente chiamo "il nodo del kiwi". Si chiama in inglese "Alpine Butterfly loop" o semplicemente "Butterfly loop". Letteralmente, in italiano, la " Gassa a farfalla", ma non so se ha un nome diverso in italiano (se qualcuno la conosce lo segnali, grazie).
La uso per il Sistema sulla scottina ma la uso anche per legare i kayaks sull'auto, sia da mare che da fiume, che la canoa canadese (ho abolito le cinghie da decenni...). Il vantaggio di questo nodo (http://www.animatedknots.com/alpinebutterfly/index.php?Categ=climbing&LogoImage=LogoGrog.jpg&Website=www.animatedknots.com oppure http://en.wikipedia.org/wiki/Butterfly_loop   è il modo che uso io per farlo) è che si può fare a metà su una scotta o dove volete voi, senza tirare alcun capo della scotta stessa, si usa poca scotta (o "corda" per parlare in termini più canoistico-fluviali) e occupa poco spazio (quindi per il Sistema va molto bene), si scioglie con una buona facilità (meno se la scotta è  bagnata o è annodata da molto tempo) e si può fare anche con le mani fredde o coi guanti.
L'altro nodo, il mezzo collo, se non lo conoscete, ve lo trovate da soli...è troppo semplice (fatene comunque  sempre almeno due: i kayak legati sul porta kayak con qs. nodo tengono benissimo).
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #6 il: Settembre 13, 2013, 12:20:28 pm *
Grazie Vittorio per questa trasmissione di conoscenza. Non appena avrò finito di combattere con le dichiarazioni dei redditi mi ci applicherò con piacere, soprattutto nell'esercizio del nodo kiwi. Nel frattempo visto l'avvicinarsi dell'autunno fammi sapere se il sistema regge anche con le differenze di T°.
francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

francesca gastaldi

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #7 il: Ottobre 12, 2013, 11:34:48 am *
Altro che spugna!! Questa volta c'è voluta la pompa di sentina per svuotare il mio gavone di servizio! Questo proprio non deve accadere. L'acqua entra dalla leva della deriva posta sulla coperta a destra del bordo del pozzetto. Ho già cercato in passato di rendere stagna l'entrata del tubicino (che passa attraverso la paradia) nel gavone. L'ho fatto usando il silicone. Tuttavia l'esercizio della leva, sollecita il tubucino che flettendosi, alla lunga, si scolla dalla paradia. Sembra  non esservi soluzione altra che togliere la deriva. Prima che lo faccia c'è qualcuno che ha per caso risolto in maniera meno drastica?
francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

domenico leone

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #8 il: Ottobre 14, 2013, 04:12:00 pm *
Bella  Frà..io uso con successo il Sikaflex ,è una specie di silicone ma molto piu' tenace e adesivo ,l'ho messo con successo sotto al mastra dei tappi dei gavoni del mio vecchio "O'nami 10000",io comunque solidarizzerei il tubo(guaina) allo scafo con della vetroresina per evitare quel piccolo movimento che fà quando butti giù la deriva
un abbraccio
mimmo

francesca gastaldi

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #9 il: Ottobre 14, 2013, 06:17:35 pm *
Ciao Mimmo,
come stai? Sì, anche io ho usato il sikaflex ma il gioco del tubo ogni volta che aziono la leva, alla lunga, lo rende inutile. Tra l'altro non la uso mai quella deriva quindi la leva la aziono solo quando lo pulisco ;) Proverò con la resina epossidica questa volta. Il gavone è piccolo e non posso arrivarci con la vista quindi devo lavorare al buio. Domenica 27 siamo a Sperlonga-Gaeta. Fatti vivo.
ti abbraccio
francesca gastaldi
Francesca Gastaldi

Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #10 il: Dicembre 20, 2013, 11:55:51 am *
Da un po' volevo aggiornarvi sul mio "Sistema" di scottine, grilli e carrucole. Poi, visto che nessuno scrive niente (uè, ma vi decidete un po' tutti a rendere pubblici i vostri argomenti di pensiero.... è un mortorio se no 'sta newsgroup...sia in mare che in fiume...cos'è,... la crisi o le feste?!?).
Beh, riguardo al "Sistema" volevo dirvi che l'ho provato lo scorso 30/11 in occasione del WISKIE del golfo dei Poeti. L'ho sperimentato con vento tesissimo e onde che costantemente salivano sul ponte e quindi sui tappi dei gavoni. Con piacere vi dico che funziona benissimo! Non mi è entrata una goccia d'acqua salata in nessun gavone, di poppa, prua o retro pozzetto. Avrei potuto metterci una apparecchiatura elettronica, ché sarebbe ancora perfettamente funzionante.
C'è però da farvi presente che qualche giorno prima, durante le prove a secco, mentre tiravo con forza la scottina, ho, ahimè, strappato dal kayak la struttura di plastica del gavone di poppa su cui si inserisce il tappo! Ho fatto troppa forza (sono forte, io!) ed il Sistema è troppo efficiente col prusik. Le poche viti inox  (4) ed il vecchio silicone adesivo nero hanno ceduto per il troppo sforzo di efficienza del Sistema. Allora ho preso altre viti inox (nuovi fori passanti sul cerchio in plastica, ora ce ne sono 8 di viti) le ho messe in più, ho ri - siliconato col Sikaflex di cui sopra e il tutto, come vi dicevo, tiene benissimo.
Quindi, non tirate troppo! Basta un po' perché poi il Sistema fa bene il suo mestiere di rendere stagni i gavoni.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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kayakero

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #11 il: Dicembre 20, 2013, 01:58:17 pm *
Altro sistema un po' più dispendioso ma più pratico è usare tappi in gomma Valley. Con quelli sicuro non entra una goccia tanto sono ermetici. Il problema di detti tappi è uno "costano un botto" e due dopo 3 anni di uso anche trattandoli spesso con spray siliconici vanno bottati perché perdono efficacia ed elasticità.

Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #12 il: Dicembre 20, 2013, 04:58:54 pm *
Sei sicuro? Fino al 2004 avevo un kayak di una nota azienda italiana con tappi Valley e l'acqua mi entrava lo stesso. Anzi, ti confermo che hanno avuto un decadimento spaventoso, tanto che li ho dovuti sostituire (2), in primis quello ovale del gavone di poppa che si era tutto crepato e rotto completamente sopra, tanto che entrava un dito. Certo, dopo sette anni, però è successo. Quelli di questo kayak (questo lo posso dire perché dalle foto si vede la marca) sono finlandesi e stanno tenendo bene: il kayak è del 2005 e compie 8 anni. I tappi non mostrano cedimenti o crepe di sorta. Certo, non sono esposti agli ultravioletti perché il KdM è riparato all'ombra e li stacco quasi sempre quando so che deve rimanere fermo sulle mensole porta kayak e canoe per molto tempo. Ma non faccio mai dei trattamenti "antirughe" per i tappi. Che cosa si può usare per prevenire il decadimento della gomma dei tappi? Delle paraffine liquide? Non sono meglio dei siliconici? Dove li hai acquistati? Se qualcuno lo sa con precisione me/ce lo dica.
En passant vi ho messo in allegato la prima metà dei miei kayak e canoe. Se vi interessa ho l'altra metà del box con canadese da w.w. e kayaks da fiume sull'altro muro, ma sono da fiume tutte e... cambio allocazione del topic!. E' un sistema di tiranti molto comodo per cui riesco a stivare parecchie barche in altezza.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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Vittorio Pongolini

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Re:Gavoni sì... ma stagni!
* Risposta #13 il: Dicembre 20, 2013, 05:10:57 pm *
Scusate ho ridotto la foto. Non si vede niente nella precedente perché affetta da gigantismo...
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

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* Risposta #14 il: Dicembre 21, 2013, 01:37:55 pm *
Certo che sono sicuro ho avuto tre kayak Valley e mai vista una goccia d'acqua nei gavoni. Addirittura nei gavoni ci tenevo la macchina fotografica. Il problema spesso non sono i tappi ma il colletto/gavone  di plastica del kayak che è imperfetto ed il tappo per quanto buono non fa tenuta. Comunque i tappi Valley sono ottimi. Cari ma ottimi a patto di avere il colletto del kayak fatto bene. Poi sette anni sono un esagerazione per un tappo di gomma anche se trattato con spray siliconici come faccio io. Accontentati che durino 3 anni e trattati bene.