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Fiume TREBBIA; progetto di Centralina a San Salvatore

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Luciano Bovo:
Sarà che leggo con un marasma dentro, mi scuso se ho sbagliato nome, Ciao DAVID!

Luciano Bovo:
Caro Bernasconi, posso garantirti che le obsolete dighe non sono altro che speculazione, e non si parla di vent'anni,diciamo il contrario, che è vent'anni che i progetti sono nei cassetti, o nei tagliacarte, per togliere la spina dal fossile, come hai giustamente detto tu, ci sono le energie Pulite che ormai hanno un rendimento altissimo, e non dimentichiamoci del Geotermico, che da solo potrebbe essere una fonte tra le maggiori, purtroppo bisogna rimuovere le mentalità dei fossili che detengono l'attuale Energia che causa solo(solo?)  per inquinamento 67 morti al giorno,ma a qualcuno si vede che fa comodo, qualcuno ha il coraggio di dire che serve un catafalco(Enel un disavanzo di 2.000.000.000 di euro Dichiarati!) che ricicla le scorie di inceneritori, anch'essi che spuntano come funghi, in nome di progresso-regresso, mentre il tutto può essere riciclato, (servono link?), trasformando il tutto in cemento, di basso costo, e le scorie di produzione del sig. cemento dove vanno? Continuo?

maurizio bernasconi:
Gentile Luciano Bovo, non ho capito un acca del tuo post. Forse volevi rispondere a qualcun'altro. Ti dichiari emotivamente un po' stravolto. Dev'essere una congiuntura astronomica, perché non sei l'unico. Ma le ventate stagionali di sentimentalismo rivelano dei fondali troppo limacciosi per i miei gusti. Trovo che occorrerebbe una misura di disciplina mentale.
Con un minimo di sensibilità ambientale e pochissimo sforzo economico il Comune di Bobbio (o Marsaglia) avrebbe tolto di mezzo quel coso da decenni, invece di mandare il Sindaco con la medaglietta alla gara di canoa oppure decantare "Patrimoni dell'umanità" e "Quant'è bella la mia valle" in versione più o meno patinata.
Ovvio che chiunque lo leverà di mezzo, senza farlo diventare una scusa invereconda per costruirci una centrale elettrica, farà bene. Colgo l'occasione per allegare nel post successivo un riassuntino telegrafico sulla logica generale del mini-idroelettrico che ho scritto per un'altra situazione.

maurizio bernasconi:
Già nel 1950 l'ing. Omodeo, massimo artefice
dell'idroelettrico nazionale italiano, avvertiva che in questo settore
tutte le opere di grande rilievo industriale erano state realizzate,
dalle Alpi alla Sardegna ai bacini silani. Tutto quello che avremmo
costruito in seguito avrebbe avuto un costo ambientale crescente e
sproporzionato. Dopo sessant'anni nei quali non si è mai cessato di
erigere dighe grandi e piccole su ogni corso d'acqua, possiamo dire che
la distruzione sistematica di tutti i fiumi e torrenti è quasi
completata. In un contesto di desertificazione crescente e di grande
concorrenza fra gli usi plurimi dell'acqua dolce: potabili, irrigui,
connessi alla depurazione e diluizione degli scarichi civili e
industriali, assistiamo oggi a un massiccio intervento di sovvenzioni e
agevolazioni pubbliche mirante a sviluppare ulteriormente lo
sfruttamento delle energie rinnovabili. Questo potrebbe avere utilità
unicamente verso il miglioramento dell'efficienza degli impianti e il
ripristino di centraline storiche dismesse. Al contrario accade che
attraverso l'insistente sollecitazione degli operatori finaziari del
settore, gli Enti locali, sempre in difficoltà economiche, sono
fortemente invogliati ad approvare e promuovere impianti idrolelettrici
del tutto privi di efficacia e dignità industriale. Questi impianti
incidono proprio sui segmenti di asta fluviale residuali, su torrenti e
rii spesso piccolissimi, con portata fortemente irregolare o
temporanea, esclusi dallo sfruttamento proprio per lo scarso interesse
produttivo o per la pericolosità potenziale delle opere, e restano gli
unici corsi d'acqua in condizione di naturalità. Questo recente
"sviluppo" del cosiddetto mini-idrolettrico è supportato da un apparato
ideologico dove "energia pulita" si unisce ai concetti di piccolo e
rinnovabile, distorcendo del tutto le intenzioni di quanti avevano
concepito inizialmente tali presupposti. Come in ogni altro campo si
osserva completa mancanza di programmazione e visione d'insieme.
L'acqua dolce corrente è la risorsa più preziosa che esiste sulle
Terra, tutti gli indicatori economici la indicano da tempo come il vero
oro bianco del futuro. La sua conservazione è legata alla conservazione
dell'ambiente fluviale e montano. Centinaia di progetti sono sul punto
di completare il loro iter autorizzativo e verranno realizzati in tutte
le regioni italiane. In questo contesto al posto di sovvenzioni sarebbe
meglio parlare di moratoria.

maurizio bernasconi:
Beh, alla fine anche una piccola buona notizia per il Trebbia. E' di questi giorni una nuova convenzione tra Regione Emilia Romagna e Regione Liguria nella quale si concede un rilascio un pochino maggiore dal Bacino del Cassengheno nei periodi estivi di siccità. E, incredibile a dirsi, anche dei controlli non meglio precisati sui deflussi. Per altro, vivendo a Genova me ne accorgo tutti i giorni, gli sprechi della preziosa acqua che dal Trebbia viene dirottata a Genova sono capillari ed enormi. La rete idrica in ferro o piombo lascia parecchio a desiderare e spesso si assiste a perdite per giorni nelle strade. Inoltre le parrocchie, le scuole, gli Enti pubblici, molti condomini, aziende e privati (i potenti?) si giovano di contratti a forfait e senza contatore e si lasciano correse acque libere dai tetti in centinaia di vecchi impianti di riscaldamento nel centro storico. Vedere per credere, il problema riguarda anche immobili municipali e musei.

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