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armando mattioli:
Si il nome e' quello; aspettiamo di vedere cosa ci dice

Enrico Izzi:
Ragazzi,
la questione Umbra riguarda noi tutti,  sia per una questione di principio e di giustizia, sia perché una norma infelice, se non adeguatamente contestata e combattuta, rischia di passare per "buona" ed espandersi a macchia d'olio (a proposito.. che e' successo sul Sele?). Propongo di comunicare questo messaggio a Legambiente Umbia e a Legambiente Nazionale affinche' si renda conto che:
A) ha avallato un' ingiustizia;
B) La questione e' piu' ampia e va oltre il territorio e i canoisti locali Umbri.
C) Si e' squalificata nei confronti di una categoria che potrebbe in realtà essere un prezioso allegato. I canoisti sono i primi ambientalisti e potrebbero venir fuori utili sinergie. " l' operazione fiumi" pubblicizzata sul sito di Legambiente mi ricorda tanto quello che noi canoisti facciamo sistematicamente.
Ma prima va posto un rimedio alla discriminazione perpetrata in Umbria.
Confrontiamoci su forma e modi (democratici ovviamente) ma facciamoci sentire forte tutti uniti.
Bye
Enrico.
 

reel:
Leagambiente presiede anche Living Lakes Italia, rete per la salvaguardia e valorizzazione di laghi e fiumi del paese
http://www.livinglakesitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201&Itemid=212
i cui compiti da loro dichiarati sono anche quelli di promuovere l'uso sostenibile e sviluppare il turismo che non abbia un'impatto negativo sull'ambiente, diffondere sempre di più la partecipazione ad attività sportive ecocompatibili

secondo quanto riporta la FICK: Livin Lakes Italia si è fatta anche promotrice di una CARTA DELLO SPORT E DELLA PRATICA SPORTIVA NEI SISTEMI LACUSTRI che vede la canoa insieme ad altre discipline “sport coerente con il principio dello sviluppo ecosostenibile.''
http://188.165.235.75/www.federcanoa.it/news.asp?62646

ironia della sorte il presidente di Living Lakes Italia è lo stesso di Legambiente Umbria!
viene quindi ancor più spontaneo chiedersi il perchè di tali limitazioni ai kayakers

invece di unire gli sforzi per la salvaguardia di un bene comune i pescatori fanno la guerra anche attraverso supporters per averne l'esclusiva senza capire che i veri problemi sono ben altri
sarebbe il caso che i loro supporters capiscano come vengono usati

reel:
sottolineo inoltre che tra persone civili è ben possibile una convivenza tra pescatori e kayakers senza limitazioni e fasce orarie: i pesci non si pescano dove la corrente è più forte e quindi i kayakers sono ben in grado di lasciare lo spazio dovuto quando s'incontrano pescatori, realtà è che anche passando lontano ALCUNI di loro ritengono di avere unico diritto d'utilizzo del fiume
come se sulle piste ciclopedonali i ciclisti volessero l'esclusiva perchè i pedoni eventualmente intralciano

trovo quindi sbagliato proporre divisioni in fasce orarie e pericoloso qualora questo venga indicato come metodo per un equa condivisione del fiume specialmente se siamo noi kayakers a proporlo
un'accesso interdetto nelle ore serali per esempio potrà non essere d'ostacolo ai centri che svolgono attività commerciale ma impedirà a kayakers locali di farsi una discesa feriale a fine lavoro

armando mattioli:
Ragazzi,
in Svizzera il no kill o katch & release è vietato, perchè rappresenta un maltrattamento degli animali ed inoltre una certa percentuale di essi muore.
Vai a pesca, prendi tre pesci, li uccidi, te ne torni a casa, senza tormentarne altri, e te li mangi. Queste sono le regole della natura tra prede e predatori.
Se fai il cath & release, che secondo i suoi praticanti è "ecosostenibile", ne tormenti decine, magari ne fai morire più di tre e nemmeno te li mangi, con ciò commettendo pure uno sfregio. In natura una cosa così stupida non avviene!
Ed i sostenitori di questa pratica innaturale vorrebbero farci la lezione di ecocompatibilità!
Però c'è da dire una cosa: sono stati gli stessi canoisti e rafters umbri, meno il fronte del Corno, a tollerare la prepotenza in Umbria.
E la FIRAFT e la FICK umbre su questo stesso forum ci volevano far credere che le convivenza è possibile con i pescatori e che sono tutte rose e fiori!
L'unica associazione che si è mossa con grande determinazione ed efficacia è stata Acquaviva UISP, in particolare Gianni Russo.
Quindi due raccomdandazioni:
1) partecipate tutti al big jump l'8 luglio a Borgo Cerreto sulla zona della riserva "no kill";
2) iscrivetevi alla UISP, l'unica associazione che si sta battendo per la libertà di navigazione.

Buona l'idea di Enrico Izzi di mandare mail a Legambiente nazionale: si assumano le loro responsabilità.
Saluti
Armando Mattioli

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