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Riccardo Bosco

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Ripulito il Vanoi
* il: Maggio 23, 2012, 11:35:36 am *
Sabato scorso, 19 maggio, cogliendo l'occasione del livello basso del Vanoi, abbiamo tolto tutti i tronchi e rami che ostruivano da quest'inverno i primi 200 metri del tratto classico.
Pertanto ora non si presentano più problemi e pericoli.
Rimane invece per il momento il grande tronco a circa metà percorso, però facilmente superabile tenendosi verso la riva sinistra.

Riccardo Bosco - Canoa club Dolomiti Feltre ;D

Davide Sandini

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Re: Ripulito il Vanoi
* Risposta #1 il: Maggio 24, 2012, 08:17:43 pm *
Complimenti a tutti quelli che c'erano. Bravi

Proprio a proposito del Vanoi, per chi vuole leggere, a pagina 22 di questo settmanale:
http://www.vicenzapiu.com/files/settimanale/234.pdf
ci sono le dichiarazioni a proposito della diga in progetto.
Se qualcuno avesse voglia di rispondere, lo puo' fare qui all'indirizzo del consorzio di bonifica:
info@consorziobrenta.it
scusatemi se non propongo un testo di base ma credo che chiunque sia capace di scrivere duer righe tutte sue sull'argomento.
Inviatelo  anche qui come faro' io dopo, almeno aumentiamo un po' il traffico su ckfiumi.. :-)

Davide

.. mi disse che era l'impresa più stolta di cui mai avesse sentito parlare..
R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

Davide Sandini

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Re: Ripulito il Vanoi
* Risposta #2 il: Maggio 24, 2012, 10:02:25 pm *
Ecco il testo della e-mail che ho inviato al consorzio di Bonifica:

Egregio presidente Cuman

ho letto con apprensione e stupore la sua proposta a proposito dello sbarramento sul Vanoi, pubblicata su Bassano piu'
Da Canoista e da componente di uno dei comitati che si oppongono alle dighe, mi permetto di fare alcune osservazioni sull'argomento, ed ad esporle anche ad un pubblico piu' vasto.
Lasciamo da parte ogni valutazione in merito al valore ambientale e paesaggistico della valle del Vanoi, dato che di questi tempi si bada al sodo, ed andiamo solo sulle obiezioni logiche e tecniche che ci spingono a dire no a nuovi sbarramenti idroelettrici o di uso misto irriguo/laminazione delle piene/idroelettrico.
Le precedente premessa serve a garantire che di ogni affermazione che faremo abbiamo prove documentali, e chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni puo' scriverci.


Lei cita l'equilibrio ecologico del Brenta messo a rischio dalla siccità.
Purtoppo lei qui inverte causa ed effetto: infatti nonostante le scarse precipitazioni la causa del basso livello del Brenta risiede solo nella accumulazione fatta nel lago di Corlo allo scopo di avere acqua in abbondanza nella stagione estiva.
La descrizione del lago di corlo pieno oltre la media decennale pur se durante questi mesi di siccità è tratta da fonte ARPAV (rapporti sulla risorsa idrica, sito ARPAV).Il brenta infatti in questo periodo avrebbe visto un aumento fisiologico di portata per lo scioglimento della poca neve caduta, e non una diminuzione.
La secca è quindi effetto della possibilita di accumulo ed un secondo lago avrebbe effetto ancora maggiore.
Anche il livello massimo raggiunto DOPO le copiose precipitazioni dei giorni scorsi è un abile sotterfugio oratorio, il lago era già alto nel periodo di massima secca del Brenta, per opera vostra.

Un altra osservazione è che la valle del Vanoi è si' disabitata, e fra le righe del suo intervento sembra considerarla per questo "sacrificabile".
Purtroppo nel passato si edificava di solito in zone geologicamente sicure è la spiegazione del perchè la troviamo proprio nella vecchia strada che è stata abbandonata a causa delle pareti franose della valle, e il fatto che in passato non vi sono stati insediamenti avvalora questa tesi.
Purtroppo è evidente invece solo a chi percorre il Vanoi in canoa che ci sono state negli anni scorsi almeno due frane importanti, una dalla sponda destra ed una dalla sponda sinistra, se fosse successo a diga finita e lago pieno cosa sarebbe successo?.
Probabilmente come nella ancora incompiuta diga di Ravedis, sul cellina (PN) ci si sarebbe accorti del problema solo a lavori iniziati, e il rinforzo delle pareti a forza di iniezioni di cemento e tondini di acciaio avrebbe preso un ventennio e fatto lievitare i costi di due o tre volte: prepariamoci ad un salasso di 600 milioni di euro almeno.
Almeno, visto che nonostante tutto la diga di Ravedis consuma ancora piu' energia di quanta ne produce (Rai 3 Report).

D'altronde la presenza di centri abitati a valle non ha impedito in altri luoghi (Casse di espansione nelle Rotte del Guà - VI) di evitare agevolmente ogni valutazione di organismi terzi sulla progettazione e sicurezza del progetto, semplicemente suddividendo un progetto di 3 milioni di metri cubi (assoggettato al controllo del Registro Italiano Dighe) in 3 laghi contigui di uguale volume, non piu' assoggettabili a controlli.
Quindi le opzioni a disposizione per chi vuole costruire dighe sono molteplici, quelle per chi viene esposto a costi e rischi sempre meno.
Ora lei vorrebbe anche mettere a tacere chi si oppone, definendo "congetture tipiche della costruzione di qualsiasi diga" le perplessità di chi si oppone.
Purtroppo la storia Italiana dimostra che circa 3000 morti e 6 dighe crollate in 90 anni non sono congetture. In Italia esistono 541 grandi dighe con una probabilità di crollo quindi di 90 a 1.
Vorrei vedere chi salirebbe su un aereo della "Bonifiche air lines" sapendo di avere 1 probabilità su 90 di morire.
 

Il fatto poi che la diga del Corlo sia stata costruita con i fondi del ministero dell'agricoltura non lo sapevo, ma mi pare che l'Enel (spa) o una delle sue controllate,  con l'acqua del lago produca energia che vende a caro prezzo, premiando i suoi azionisti; quindi non si capisce perchè dovremmo regalare ancora soldi a ditte private con i soldi che dovrebbero andare ad altri scopi. Probabilmente la fonte primaria del disavanzo statale nel passato è stata proprio questo genere di operazioni.
La scusa è sempre la solita, protezione dalle alluvioni, irrigazione; poi i soliti noti guadagneranno due volte; costruendo la diga e poi vendendo corrente.

Concludo invitando Il presidente Cuman e chi legge ad effettuare una escursione nella valle del Vanoi, in canoa solo se esperti, a piedi, o in bici, a vedere le frane e la stupenda valle che si vorrebbe sacrificare per un po' d'acqua in piu' e molti soldi da far guadagnare a pochi.

Davide Sandini
Mossano (VI)

.. mi disse che era l'impresa più stolta di cui mai avesse sentito parlare..
R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

renzo monelli

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Re: Ripulito il Vanoi
* Risposta #3 il: Maggio 25, 2012, 09:56:25 am *
Per la miseria, Davide, sempre perfetto; asciutto, definitivo, documentato.
Io il Vanoi non l'ho mai fatto ma sono andato a vederlo più volte ed è bellissimo. Spostare l'attenzione su quanto si guadagna minimizzando costi e perdite valutando ciò come danni collaterali, giustifica ogni cosa, compreso la mancanza di veritiere verifiche geologiche e di valutazioni di durata nel tempo dei manufatti e costi manutantivi.Il Vaiont, a certuni, non insegna niente L'impatto ambientale poi è una cosa interessante solo per i piccoli privati che desiderano mettere sul tetto i pannelli solari in centro storico per i quali, naturalmente, vige un tassativo divieto. Il mondo viaggia con una prospettiva deforme. La montagna è bella solo se tutti possono salirci, altrimenti non esiste.