Aggiungo l'appassionato commento di Paolo Pescalli, Bobbiese, presidente del mio club, Cus Milano Sezione Canoa:
"...che emozione, riveder Bobbio,la Val Trebbia in quei tempi,
sono immagini che oramai si confondono nella memoria, nei sogni.
Noi ragazzi bobbiesi conoscevamo da sempre il fiume, lo vivevamo alla MarkTwain, era il luogo della nostra avventura quotidiana, la pesca ai gamberi,ai pesci con le mani sotto ai sassi,le discese con le camere d'aria, o su due assi inchiodate...poi quell'anno vedemmo per la prima volta i "canotti" cosìm,chiamavamo le canoe, mai viste prima.
Con la mia banda ci appostammo al Salto di Patacca appena sotto Bobbio armati di fionde per cercare di colpire ed affondare quegli invasori del nostro territorio, loro del nostro assalto non se ne resero neppure conto.
Io iniziai solo l'anno dopo ad andar in canoa al GMC e i leggendari nomi di D'Angelo,Walzolger,Canepa e Rizzi, Granacci,Grigioni,Paracchini,Traferri,Bruno Roberto divenero concreti e canoisti in carne ed ossa...eroi pionieri di un'epoca.
A vedere quella partenza in linea,con una ventina di atleti viene un misto di nostalgia e di orgoglio, quelli erano,eravamo allora, qualche raro Canoa Club,fiumi dai tracciati ancora sconosciuti,imprevedibili con le loro differenti portate d'acqua ora facili ora micidiali,caschi da minatori, da speleologi, paraspruzzi fatti in casa da una nonna laboriosa alla macchina per cucire, canoe in vetroresina, giacche d'acqua inventate...resta di tutto, di quell'epoca, invece,grande,sontuosa,signorile,la pagaiata, ora così secca asettica carboniosa,allora elegante,lunga snella dal colpo elastica ridato dal legno alla fine della lunga,interminabile corsa nell'acqua...eleganza perduta, la si intravede ancora in qualche raro canoista con il volto scavato dagli anni, dal sole e dal vento, è il gesto di quegli anni,di quei primi anni di canoa, eroici, davvero indimenticabili."
Paolo Pescalli