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Kayak da mare leggeri.

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Salvy:
Ero ancora un ragazzo e il mio istruttore di navigazione a vela, un vecchio ufficiale di marina reduce della Guerra Mondiale, mi diceva: "Ricorda sempre: non è vero che il mare e cattivo. Il mare è troppo buono, perché con tanti pazzi incoscienti che lo sfidano, ne uccide pochissimi".

Marco Alberti:

--- Citazione da: Vittorio Pongolini - Gennaio 18, 2012, 07:49:22 pm ---...C'era anche una lancia con un impavido pescatore. Andavamo nella stessa direzione e io l'ho lasciato indietro...

--- Termina citazione ---
Tromba marina ...   ;)

Sai Tojo che in tema di torrenti é meglio che taccia  ::), ma se parliamo di miglia marine, invernali, a gavoni pieni e anche fuori dai golfi, be' , qui dobbiamo andare alla conta ...  ;D

Vittorio Pongolini:
Devo proprio spiegare tutto? Avevo il vento di scirocco in poppa. Ho fatto delle surfate grandiose e la lancia è rimasta indietro. Ecco tutto.  Sapete le balle che scrivono sui libri pur di farle diventare avventure avvincenti? Non avete idea! Io le ho vissute e me le hanno mistificate. Io semplicemente ho tralasciato il motivo per cui l'ho distaccato.

Eppoi consiglio a Marco di usare questo nuovo Avvisatore Acustico Antinebbia che c'è qua sotto: sta in un taschino del giubbotto salvagente e se ci soffi dentro (non serve nemmeno l'archetto) arriva a 100 dB! E' una vera Tromba Marina da kayaker, da usarsi anche senza nebbia! Leggerissimo, per di più, in tema col mio kayak.

francesca gastaldi:
Molto interessante tutto ciò che è stato detto. Essendo una donna e dovendo caricare da sola il kayak sulla mia auto non posso che preferire un kayak leggero. Anche nella navigazione la leggerezza è assai piacevole e confortante. Non ho la competenza per intervenire nella discussione relativa a barche usate nelle gare anche se quello che è stato detto trovo che sia generalmente vero anche per l'escursione in mare con kayak marini  usati per camping nautico. Tuttavia come è stato rilevato la forma del kayak ha anche grande rilevanza. Io navigo con un baidarca cs canoe in kevlar carbonio (peso dichiarato tra i 17-24) disegnato proprio da Hutchinson. Il mio è di volume ridotto, come da me richiesto a sandro spagnol, quindi più basso in acqua e meno esposto al vento. Potrebbe essere un pò più leggero di quello dichiarato dalla casa produttrice per la volumetria ridotta ma se considero che ho applicato bussola e pompa di sentina più o meno su quel peso ci siamo. E' leggermente infastidito dal vento di traverso, nel senso che scarroccia un pò. Lo scafo pesca bene in acqua ed essendo a V dovrei supporre che peschi ancora meglio di uno scafo piatto. Per questo dovrei concludere che lo scarroccio sia dovuto principalmente alla leggerezza. Per evitare lo scarroccio ho notato che è necessario inclinare la coperta sopravento.  Probabilmente con un peso persona più forte del mio (io peso 63 kg.) il problema sarebbe evitato. Nel vento a raffica ad esempio sui 27 km/h, sempre di traverso, soffre la botta ma una volta impostato riprende la linea della navigazione. Nel mare grosso naviga una bomba. Quando è carico risponde più lentamente ai comandi naturalmente ma naviga in piena sicurezza e diventa una barca perfetta! Non per niente era concepita dalle antiche popolazioni per la pesca di sopravvivenza in mare! Dovrei concludere quindi che il peso 17-24 (che riporta, se non sbaglio, Hutchinson sia quello minimo da accettare per una perfomance ottimale in mare aperto con una kayak da escursione su una barca di prestazioni sopra la media). Più leggero creerebbe problemi. Almeno a me!
francesca gastaldi

nikemerlino:
Hutchinson oltre che grande canoista è stato disegnatore di decine di scafi. Potrebbe risultare antipatico ma è uomo di grande esperienza. Molte cose sono cambiate da allora: la tecnica di conduzione della barca e la tecnica di costruzione.
Il peso della canoa è veramente importante solo per il rimessaggio. Canoa leggera, più facile farla salire sulla macchina o peggio sul camper. In navigazione il peso è uno dei tanti parametri da considerare. In campeggio nautico non è rilevante risparmiare 5 chili sullo scafo a scapito della robustezza visto che il kayak potrebbe portare anche 50 chili oltre il peso del canoista. Se fai gare la leggerezza è essenziale. Insomma non può esistere la regola assoluta leggero è meglio. Poi bisogna considerare la tecnica di costruzione ben descritta da Mario.
Se poi vogliamo guardare la tradizione del kayak, bisogna sapere che uno skin on frame fatto di drftwoods e pelle di foca non superava i 20 chili, ancora oggi con la tela di cotone da 600 g., la più spessa, arriviamo a 22 chili. Insomma i professionisti del mare nei secoli costruivano barche leggere ma conoscevano l'uso della zavorra, bene descritta e documentata nell'uso. A proposito ho trovato una foto che illustra una pompa da svuotamento kayak, costruita dagli aleuti,  che funzionava aspirando con la bocca e siamo in pieno '800.. Bisogna considerare che la struttura degli skin on frame è flessibile e quindi in grado di assorbire meravigliosamente le spinte delle onde. Qualcuno dirà che a causa di questo assorbimento la barca rallenta, questo è vero in molte andature ma non controvento. Non ho mai avuto barche così veloci controvento con onde importanti come i miei due baidarka skin on frame. In altre andature è diverso.
La capacità di assorbire o meno la forza dell'onda è un'altra variabile da considerare. Per lo scarroccio la forza disturbante è causata dall'altezza dello scafo più che dalla forma dello scafo immerso o dalla leggerezza, infatti alcuni usano la deriva. Ci sono esempi di deriva anche nella tradizione. In conclusione tra surfski, barche da fiume, skin on frame, kayak da mare di diverso tipo posseduti e usati non ho una idea definitiva sulla leggerezza. In alcuni casi sì, in altri forse... In ogni caso la robustezza e una buona costruzione sono le cose che considero con maggiore attenzione.

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