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Kayak da mare leggeri.

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francesca gastaldi:
Ciao Claudio,
nel caso del mio baidarca, che tu conosci, non si può dire che lo scarroccio dipenda dal volume della barca perché, come sai, il volume è stato ridotto di molto. Tra le barche della sua categoria è certamente quella più bassa. Nè ritengo che possa essere attribuito alle mie capacità di navigazione perché se fosse così non sarei uscita viva da diverse situazioni. Trovo che diverse barche leggere soffrano il vento. Anche il norkapp in kevlar e carbonio. Ne concludo che il limite di leggerezza c'è ed è quello definito da Hutchinson.
francesca gastaldi

nikemerlino:
Indubbiamente anche il peso incide sullo scarroccio. Se perdi una barca da discesa sul lago con vento a 20 nodi è impossibile recuperarla a nuoto, un barca sui 30 chili la puoi inseguire con relativa facilità. Tra peso e superficie esposta al vento credo che quest'ultima sia più influente, non ho né fatto né letto di studi su questo e quindi mi baso solo sull'esperienza, sono sempre tanti fattori che determinano il risultato. Ad esempio lo scarroccio si contrasta anche con una leggera inclinazione dello scafo controvento, in pratica far vedere al vento il ponte del kayak, con il leggerissimo seavanquish della nelo questo gioco riusciva alla perfezione e non avevo il minimo scarroccio con altre barche leggere meno, non parliamo di barca da discesa dove il gioco dell'inclinazione riesce come in nessuna altra barca ma il volume della coda impedisce la navigazione con vento veramente forte quindi fino ad un certa forza l'inclinazione contrasta, oltre sei in balia delle raffiche.
In mare un altro elemento da considerare assieme allo scarroccio è la risposta della parte immersa dello scafo alle correnti.
L'estrema variabilità delle forze in gioco: vento, correnti, moto ondoso, peso,lunghezza ecc rendono la creazione di uno scafo perfetto per ogni situazione assolutamente impossibile, quindi scafo leggero il più possibile, salvo controindicazioni dettate da situazioni particolari

duilio polidori:
ciao a tutti sono Duilio "suillo" polidori , in kayak anche io da un po' di annetti ;-)
iniziato con la fluviale..... e come tutti i fiumi .... finito al mare.
la prima risposta che mi viene in mente , anche se banale  è che il mondo della canoa è bello perkè vario. posseggo un baidarka explorer di hutcinson
(cs canoe replica) cotruzione leggerama non vacuum. al limite dei 20 kili ...... ma poi.......il peso è aumentato insieme alla sua robustezza
(rinforza qui  metti la pompa ,  rinforza di qua......)
prima possedevo un sardinia costruzione pesante  28 kg  comprato e 28 kg  venduto.....
ognuno sceglie il peso e di conseguenza la robustezza all usura da navigazione in base al proprio personale utilizzo.

ci sono persone che usano il kayak solo per navigare  carichi e non meno di 4 giorni...... e per cui scelgono kayak si rifiniti ma anche tosti,
e per cui  non sotto i 20-22 kg
poi ci sono persone che usano il kayak per uscite giornaliere
 per un tratto di costa noto  prevalentemente e  magari surfano quando monta l'onda.....
sbarco e imbarco sono  noti garantiti e sicuri.
Allora si possono permettere barche diciamo al limite di peso e robustezza.

una volta si andava per mare  per navigare  per un tot di giorni con i viveri al seguito.....  ora da quasi 6 anni si va per mare anche per giokare ,
lo dimostrano i rocker che danno ai kayak.
Ora i nuovi disegni dei scafi sono dedicati a chi vuole surfare e allo stesso tempo avere un kayak che può essere  caricato per  fare escursionismo.
un kayak leggero parte sull' onda gira e reagisce che è una meraviglia ma poco poco c' è frangente e devi sbarcare su una spiaggia di ciottoli
e magari il kayak è carico di 30-40kg di vettovaglie?? ve lo dico io  .... il gel coat se ne va a farsi benedire.
prendi il vecchio baidarka da 33 kg costruito pre P&H (per cui 20 minimo) diciamo che sta meglio del mio che ha  quasi 3 anni.
poi ci sono i problemi economici. un kayak kewlarcarbon costa minimo un migliaio di euro in più della versione base, in diolene.
per cui caro Tojo sono tante le variabili che influiscono la scelta perchè tante sono le sfumature che sta acquistando questa splendida disciplina.piano piano che glia anni passano.
se pensi che sino al 2005 i kayak in italia erano quasi tutti resinvetro, o cscanoe.e per provarne uno straniero(valley, Nigel Dennis Design, P&H, epic,),
 bisognava andare ai raduni esteri o beccare qualke canoista più facoltoso che si era sobbarcato le spese per un kayak straniero...(mille euro in piu per la versione in diolene)

ora devo dire da qualke annetto la marca TideRace di Aled williams è riuscita a trovare un bel compromesso sia dal punto di vista costruttivo
 a livello di materialie pesi, e sia dal punto di vista di progettazione dello scafo.
alla fine sono scafi molto evoluti che sulla carta non gli daresti una lira di più rispetto alle marche più blasonate.......
ma  che invece  in aqua si comportano veramente bene !! a livello costruttivo riescono a mantenere il peso sui 23-25 kg  ma con una robustezza pari
a uno scafo che fa 33kg keelstreep inkluso. alivello di progetto sono riusciti a congiungere lo stile groenlandese "hard chine" con lo stile inglese "V moderato".
riuscendo a prenedere da ugnuno i lati positivi .
poi se vai a vedere cominciano a produrre kayak dedicate alla velocità/fitness.... con scafi cyhe assomigliano a surfski ma con coperta e pozzetto.
non essendoci un kayak meglio di un altro ma bensi uno che da meno problemi hanno comiciato a creare dei settori..... oltre che produrre l'allround per spezione.
ci sarà il ,kayak per surfare, per correre, per fare un po' tutto compreso caricare l'inverosimile. il kayak per giokare con gli eskimi.....
ci sono kayak  molto veloci , da carico  ma che con un po di vento vanno in crisi nonostante timone e deriva...
insomma bisognerebbe provarli .... il più possibile sempre secondo possibilità e magari avere il coraggio di cambiarli ,
grazie per l'attenzione
suillo

francesca gastaldi:
Bentornato sul forum Suillo. Alla grande! Hai reso tutto quello che c'era da rendere.
francesca gastaldi

duilio polidori:
ho dimenticato di sottolineare che insieme a te francy e lullone abbiamo concluso il tour della corsica con dei sardinia dai 25-28 kg kariki come come muli e senza nessun problema strutturale al termine.
680 km 23 gg di navigazione giusto???
suill1

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