Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente > Chat
Se n'è andato Carlo Grigioni
Gian Piero Russo:
Anch’non ho mai conosciuto personalmente Carlo Grigioni ma solo dalle pagine della “ Guida ai fiumi d’Italia” di Guglielmo Granacci, un riferimento imprescindibile (con la storica rivista “Fiumi” ) per generazioni di appassionati “fluviali”. Le descrizione dei percorsi si concludevano spesso con le informazioni sull’epoca e sui componenti del gruppo della prima discesa. Dopo aver consumato le pagine nella lettura dei tanti percorsi (e averne scesi non pochi grazie alle preziose indicazioni ) ho cominciato a familiarizzare con i nomi di quelli che furono i protagonisti di una vera e propria epopea, sconosciuta ai più, del canoismo fluviale Italiano. Tra questi ricorreva spesso il nome di Carlo Grigioni, componente di quello sparuto gruppo di intrepidi che fin dagli anni 50 ha contributo alla nascita ed alla diffusione della canoa fluviale in Italia. Io ho iniziato sul finire degli anni 70 grazie al Gruppo Canoe Roma ed ai vari Noviello, Lucarelli, Bartolozzi, Carbonelli, Loffedo, discepoli del buon Granacci, in quell’epoca pioneristica mi piaceva l’idea di far parte di una ristretta cerchia di privilegiati che, con Carlo, condividevano l’avventura di esplorare il fiume.
Ho ancora vivo il ricordo di quelle prime discese , immagini lontane nel tempo ma ancora fresche nella memoria, che mi riportano a quei tempi lontani, legati alle emozioni della nostra gioventù che si rinnovano ogni volta che mi ritrovo a pagaiare in fiume .
a Carlo con gratitudine
Vittorio Pongolini:
Caro Arturo,
siamo andati una volta sola in canoa assieme, sul tuo beneamato Enza. Ora vivi "emigrante in Canada" a Vancouver se non vado errato. Ci hai sicuramente guadagnato in fatto di fiumi.
E' una dolorosa condizione quella in cui ci si risente. Carlo era un grande personaggio ed il primo di tutti noi italiani a proporre l'esplorazione fluviale. Io lo ammiravo molto, forse proprio per quella sua riservata propositività nel scegliere itinerari fuori della norma, fuori dai canoni classici. Aveva uno spirito pionieristico incredibile e, come giustamente hai voluto riferire, la sua anima si sentiva in ogni momento delle avventure canoistiche, dalla discesa stessa ai contorni che la canoa offre.
Non ho avuto l'occasione di fare spedizioni canoistiche con Carlo, solo discese domenicali o nei week end. Me ne dispiaccio. Ma anche lui sapeva che anch'io, in fatto di pionierismo, me la cavo bene. Tant'è che una volta, verso sera, dopo la metà degli anni '90, andai a Correzzana, nel suo ambulatorio, fuori degli orari di visita dei pazienti. Rimanemmo un'ora e mezza a parlare di viaggi, ed avventure passate sull'acqua. Era molto interessato ai viaggi extraeuropei, soprattutto a quelli negli USA che avevo fatto fino ad allora. Era ancora periodo pre-internet e non era facile organizzarseli come lo è adesso e ogni informazione reciproca era d'oro. Era sempre stato molto riservato, ma quella volta capii di essere sulla sua "lunghezza d'onda" (non metaforico, canoistico) e di aver fatto breccia nel suo riservato interesse per la mia personalità canoistica e pionieristica. Poco tempo dopo venne a casa mia e parlammo ancora di nuove avventure sue (vostre) e mie (nostre). Ecco, Carlo era un uomo che voleva capire prima con chi aveva a che fare. Poi si espandeva, ma sempre in modo controllato e finalizzato.
Questo spirito pionieristico, esplorativo che egli ci ha naturalmente indicato, deve essere nel DNA di ogni vero canoista che si definisca tale. E' una quintessenza che va oltre le quattro già conosciute - acqua,aria,terra e fuoco -, di cui Aristotele ne fu il referente. E' quell'etere, quell'energia che si trova solo in persone con una personalità sportiva ed esplorativa talmente spiccata che nessun ostacolo umanamente concepibile ed affrontabile può impedirne la realizzazione.
Carlo è stato il primo a seguire questo istinto nel mondo della canoa. Noi tutti siamo arrivati, se ci siamo arrivati, dopo di lui.
PS Aspettiamo che sminino l'Afganistan, poi ne parliamo (anche se ho già sceso fiumi in zone minate...). Tieni a mente il nome del fiume.
PPSS Ahimè, non suono più la fisarmonica da un paio di decenni. Suono altri strumenti. Ma se la mia gamba incidentata e la mia spalla mi sorreggono, sono davvero, ancora un valido compagno di discesa.
Arturo Tondelli:
Caro Pongolini,
Qui non c'e' che l'imbarazzo della scelta in fatto di fiumi e ci si va tutto l'anno.
Anche Carlo se n'e fatti un buon numero una decina d'anni fa con Casimiro, Silvio Pesucci, poi sono venuti tanti altri ,Gianni Cargnelutti ( abbiamo fatto una prima memorabile dell'ultima gola del Cayoush.) Poi Paolo Buzzi, Diego, Ludo ( Biagi) e tanti altri che sarebbe lungo ricordare.
Anch'io ho qualche acciacco ma da Maggio a Settembre mi faccio una media di 3- 4 discese la settimana, ho il fiume sotto casa.
Acqua potabile, salmoni,orsi aquile ecc... Vieni a trovarmi se hai tempo.
Arturo
a.tondelli@telus.net
Chicca Frati:
In questo momento in cui tutti voi canoisti ricordate le più belle cose vissute insieme a Carlo Grigioni, anche io, da donna, vorrei inserirmi nella “catena del ricordo”.
Conosco Carlo da più di trenta anni, penso di poter affermare che sia stato uno dei più grandi amici di mio marito Silvio. Una amicizia fatta di silenzi come silenzioso è tutto ciò che ha sempre ruotato intorno a lui. In più di trenta anni di amicizia, di condivisione di grandi viaggi, di fatiche, di paure, di sbagli, di emozioni, fortissime.. credo che si siano scambiati, forse, non più di cento parole: ma la la sintonia e l'intesa fra loro era perfetta!
Io non sono canoista, non sono stata ( se non nei primissimi tempi) di quelle al seguito per il recupero; non ho partecipato alle loro “vacanze”..., ma ho sempre avuto, di questo “strano” gruppo di “pazzi”, due certezze: la prima è che, pur essendo persone diversissime fra di loro, vivevano un fortissimo legame, al di là delle parole, di amore per i fiumi, di grande rispetto per la natura e di forte richiamo per la bellezza; la seconda è che, in ogni tipo di difficoltà, ognuno di loro, avrebbe dato la propria vita per salvare l'altro.... E così io me ne rimanevo a casa “tranquilla” che sarebbero tornati sani, salvi e felici.
Credo che il gruppo, Carlo, Mario, Casimiro, Silvio, Arturo, Enrico, Tilli “de Roma” e tanti tanti altri che non ho conosciuto, abbiano vissuto, insieme, l'esperienza di quella che io definisco la “vera amicizia fra uomini”....
Ho una piccola richiesta da fare ad ogni canoista nel momento in cui scende un fiume....”fermasi un attimo ad ascoltare la silenziosa pagaiata di Carlo”... Chicca.
Alessandro Leonori:
Ciao a tutti,
vi segnalo che sabato prossimo 26 novembre alle 20:30, in occasione della 24° rassegna video-fotografica dedicata alla canoa "LA CANOA ESPLORA IL MONDO", al centro San Fedele, via Hoepli 3/5, Milano,
verrà proiettato un breve filmato di commemorazione dedicato a Carlo Grigioni, con stralci di un'intervista realizzata da Alberto Faggioni 13 anni fa e alcune immagini dei mondiali slalom di Lipno '72 a cui Grigioni partecipò.
Questo non è che un assaggio. L'intervista completa, i mondiali di Lipno '72 e moltri altri eventi canoistici degli anni '60/'70 ripresi da Visconti in 16mm verranno in futuro pubblicati su WildWater TV Italia (www.wwtv.it).
Con il prezioso e del tutto volontario contributo di Gian Piero Rossi del CUSMILANOCANOA, stiamo infatti curando la digitalizzazione dell'intero archivio storico in 16mm del CC Milano, da troppi anni "in cantina", per far rivivere il canoismo pionieristico!!!
Visitando www.wwtv.it e iscrivendosi alla mailing list, si viene informati ogni volta che esce un nuovo video.
Arrivederci sabato prossimo!
ALESSANDRO LEONORI
CUS MILANO CANOA
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa