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Ettore Ivaldi

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COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* il: Giugno 24, 2011, 01:39:58 am *

Che delusione facciamo un passo avanti e subito dopo ne facciamo altri due indietro! Eravamo arrivati a definire un concetto chiaro sui tracciati di slalom con gli europei in Spagna e ora si apre la coppa del mondo a Tacen con un percorso assurdo. Myrian Jerusalmi Fox e Nick Smith sono due allenatori di lungo corso e fino ad oggi avevo avuto riscontri più che positivi... solo fino ad oggi però!
Tutte le risalite con il doppio palo. Due combinazioni messe lì non si sa perché e cioè la 3 in discesa uscendo dalla risalita due a sinistra  sul ricciolo che taglia in due il fiume e poi la 6 e 7 che non hanno veramente senso.
Insomma in due settimane siamo tornati agli anni ’80 quando ti facevano vagare per nulla da una parte all’altra del fiume. Un tracciato che non ha una logica compiuta, non segue l’acqua, non è scorrevole e soprattutto in alcuni punti dipenderà dall’acqua che ogni atleta troverà al suo passaggio per passare velocemente o per perdere una montagna di tempo.
E visto che ci siamo diciamocele proprio tutte le stupidaggini che dobbiamo subire senza possibilità d’appello. Infatti dopo questo percorso assurdo, c’è la novità dei caschi o meglio era già stata  preannunciata, ma tutti speravano che fosse solo sulla carta e non applicata alla realtà... un pochino come va da noi. In sostanza i caschi potranno essere o di colore nero o di colore bianco nulla di più con la data di fabbricazione bene in vista.  Provo ad aggiungere altro? Se lo faccio però passo direttamente agli improperi perché altro non si può fare  per contestare una situazione che ha solo del ridicolo: ora che iniziavano ad entrare grosse aziende e che sicuramente avrebbero potuto diventare  il volano per farne entrare delle altre, ora, proprio ora, rendiamo tutti gli atleti monocromati. Semplicemente assurdo e ridicolo.
29 le nazioni che prenderanno il via alla prima prova di Coppa e non tutti sono venuti con la squadra senior al completo. I francesi sono qui da due settimane con la squadra B. Non assisteremo al duello Martikan - Estanguet dei due fuoriclasse neppure l’ombra. Che siano a Cuba assieme a fumarsi un sigaro con Fidel sulla spiaggia? O saranno ognuno  a casa sua per cercare di recuperare energie per la grande sfida finale di settembre a Bratislava?
Vi lascio con questo dubbio, mentre vorrei precisare alcuni dettagli, prima di addentrarmi nello specifico (appena avrò tempo per farlo) sulla lunga discussione nata su questo forum in merito all’attività dei Centri sportivi militari o dei corpi di polizia. Il tutto è regolamentato da un Decreto del Presidente della Repubblica del 2005 che si rifà ad una legge del 2000 e che a sua volta riprende la convenzione che il Coni ha fatto a suo tempo con i vari governi che si sono succeduti e con i vari corpi militari e di polizia. Quindi è tutto regolamentato e oggi entrare in questi centri sportivi è molto più facile di un tempo per gli atleti veramente talentuosi e che hanno nel loro curriculum sportivo importanti traguardi già raggiunti, com’è nel caso del giovane iridato bresciano. Ma c’è un piccolo inghippo che blocca il tutto! Infatti per permettere al giovane atleta di entrare bisogna che i responsabili di quel centro richiedano ai  superiori di inserire nel bando di concorso la richiesta di uno o più atleti. Considerando il fatto che l’unico corpo di polizia per la canoa fluviale è il Gruppo Sportivo del Corpo Forestale dello Stato sta a significare che il responsabile del Gruppo dovrebbe richiedere nuovi atleti con le  caratteristiche che ritiene più idonee. Qui però succede che, evidentemente, i responsabili ritengono che il Gruppo non abbia bisogno di nuovi atleti considerando il fatto che attualmente gli atleti dello slalom sono 5 (31,4 anni la media), mentre per la discesa, pur avendo l’allenatore, non c’è nessun atleta in forze a Carpanè (Vi) visto che il campione europeo di sprint è in forza a Sabaudia come atleta della velocità.  Giusto per completare il quadro, oltre ai due tecnici, il Gruppo Sportivo CFS ha un addetto all’amministrazione.
Quindi per essere chiari, tante volte non bisogna andare a cercare chissà dove certe responsabilità, basta guardarsi attorno e si trova la soluzione.
Avremo modo comunque di approfondire l’argomento considerando il fatto che gli sport come il nostro vivono grazie a queste istituzioni. Pensate allo slittino, alla lotta, al sollevamento pesi, alla corsa in montagna, ma anche alla stessa atletica leggera. I corpi militari e di polizia hanno permesso il fatto che questi sport e altri abbiano mantenuto e cresciuto la loro importanza nell’ambito non solo agonistico, ma anche politico-decisionale.

Tacen, 23 giugno  - Slovenia 1st slalom race  World Cup 2011
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P.S. venerdì qualifiche - sabato semifinali e finali per k1men e C1 men - C1 women -               
       domenica            semifinali e finali k1 women - C2
       potete seguire i risultati su: http://www.sloka.si/eng/results/sloka-
       2011-tacen.html
- per   ordini di partenza  e dirette : http://www.timing-mojstrana.com/

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #1 il: Giugno 25, 2011, 12:28:57 am *
Pioggia e a tratti qualche folata di vento. Su 10 donne partite in C1 solo la metà ha fatto almeno una manche senza saltare porte. Kauzer passeggia e sta sotto i 95 secondi - guardate il video se vi interessa (http://www.youtube.com/watch?v=ZrSA-kGRMOI). Benus prende il 4% dallo sloveno e Colazingari il 13%. Fuori dalle semifinali per l’Italia Costa (k1 men), Babuin (c1 men), Prendin (k1women).
Spettatori paganti praticamente zero come zero gli spettatori presenti tolti ovviamente gli addetti ai lavori e qualche genitore venuto a seguire il proprio pargoletto/a.
Domani semifinali e finali per K1 men, C1 men e C1 women.

Questa in pillole la giornata di ouverture di questa 24esima edizione della coppa del mondo, sintetizzata a mo’ di “taccuino della Gazzetta della Sport”    quando va bene e quando c’è qualche buco da coprire sulle pagine rosa del più popolare quotidiano italiano.

Ma dalla sintesi  passerei ad una piccola analisi di quanto ho avuto modo di vedere nel passaggio 2/3/4, la combinazioni più tecnica della qualifica seguita da un’altra meno tecnica, ma decisamente assurda per il solo fatto che, secondo il mio modestissimo avviso, esce da quello che dovrebbe essere lo slalom e cioè una sequenza di porte che esalti la velocità. Ma andiamo per ordine.
La prima combinazione era formata da una risalita a sinistra subito dopo il buco che taglia in due il canale e cioè quello dopo il salto iniziale. Usciti da questa porta bisognava fare una discesa giusto sopra il ricciolone, ruotare sullo stesso per andare a prendere la discesa successiva e per entrare quindi in una  risalita a destra direttamente senza dover fare il giro del massone con conseguente passaggio morta-corrente.
Le difficoltà in sostanza erano due. La prima di ordine psicologico, specialmente fra le donne, la seconda tecnica. Molti atleti arrivavano con molte riserve sulla porta tre cercando vari soluzioni. Chi sceglieva di lanciarsi dentro il buco, chi invece cercava il filone d’acqua che portava giusto dentro la porta e chi ancora viceversa si trovava troppo basso per riuscire ad entrare nella porta stessa. Per non parlare ovviamente di chi invece era in assoluta balia di quelle acque così movimentate! Molte donne, arrivate sulla 3, non avevano più l’energia per tirarsi fuori dal buco giusto all’altezza della porta, restando intrappolate fino alla fine dello stesso. La soluzione migliore era quindi di salire sul ricciolo con la canoa piatta e da lassù, in relazione all’acqua che si trovava,  avere l’accortezza di scegliere il da farsi. In sostanza le soluzioni che si prospettavano erano due e cioè andare via diretti perché tutto era sotto controllo oppure farsi portar via con la pala in acqua per pagaiare forte all’indietro onde evitare di prendere il filo di corrente che spingeva la canoa troppo a destra per centrare la porta in discesa numero 4. Dal mio punto di osservazione si poteva capire in anticipo il tipo di scelta di ogni atleta e il modo con cui avrebbe affrontato quella combinazione. Poi con Maria Eizmendi si ragionava sul fatto che quella combinazione l’avevamo già vista e rivista e fatta molte volte in gara qui  a Tacen.
Chi ha patito certamente di più su questo percorso è stato il gentil sesso che ha messo in crisi i tabellini delle penalità!
L’altra considerazione è sui tempi di distacco. Solitamente utilizzo le percentuali per rendere l’idea, ma mi rendo conto che chi non è dentro completamente al meccanismo non si rende bene conto del distacco concreto che tali riferimenti ci offrono. Quindi facilitiamo ancora di più dicendo che  per entrare in semifinale  nel k1 men si doveva stare negli 8 secondi di distacco dal vincitore, nei C1 nei 10 secondi , nei C2 16 secondi e nelle donne in kayak in ben 23.

Sabato di scena semifinali e finali per C1men, C1women e Kayak maschile a partire dalle ore 9,00 su un tracciato che ci riporta nella storia della canoa. Uno di quei percorsi che disegnava Dario Ferrazzi in cui dopo una risalita bisognava andare qualche metro più a monte per  fare la porta successiva magari in discesa. Ecco secondo me, come ricordavo prima, questo non ha senso perché è come chiedere ad uno sciatore di fare delle porte prima in giù e poi in su... si ferma la dinamicità dell’azione e la conseguente velocità!

Tacen, 24 giugno  - Slovenia 1st slalom race  World Cup 2011
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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #2 il: Giugno 25, 2011, 02:31:42 pm *
su http://ettoreivaldi.blogspot.com/ la finale di Peter Kauzer

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #3 il: Giugno 25, 2011, 07:00:30 pm *
Che differenza c’è tra David Florence, Stanislav Jezek e Alexander Slafkovsky? Tutti è tre sono sul podio, nell’ordine in cui li ho scritti,  nella  prima gara di coppa del mondo 2011, ma... c’è un ma! Il britannico è sicuramente un ottimo C1, non c’è bisogno che lo dica io, parlano i suoi risultati e il suo argento  olimpico.   E’ un forsennato dell’allenamento, non si risparmia mai e tra specialità singola e doppia si trova sempre a lottare per il podio. Ad un certo punto della sua carriera e cioè giusto l’anno scorso si era messo in testa di provare anche  la qualificazione olimpica in canadese da velocità. Poi per ragioni di tempo e soprattutto logistiche ha deciso di mollare questo tentativo di record assoluto di ecletticità  sportiva ed è rimasto tra i paletti dello slalom. Oggi su un tracciato decisamente selettivo è riuscito a mantenere lucidità andando a vincere su un ceco e uno slovacco che interpretano la canadese singola in maniera sublime, almeno dal mio punto di vista. Jezek e Slafkovsky si assomigliano tanto da sembrare fratelli, somiglianza che hanno anche nello stile con cui guidano le loro canoe. Leggeri e dinamici. Veloci e poco dispersivi. Jezek farà 35 anni il prossimo 21 novembre  e in finale ha pagaiato come sa fare lui nei momenti migliori; peccato per il tocco altrimenti quel 99,24 gli avrebbe regalato il bronzo fra i K1 men. Slafkovsky di anni ne ha fatti 28 l’11 marzo ed è impegnato sentimentalmente con un biondina molto carina di tre anni più giovane di lui. Tra l’altro lei, Jela, è la sorella della fidanzata del C1 slovacco che gareggia per l’Italia e cioè di  Stano atleta del  Canoa Club Sacile dell’amico Giuseppe  Coan (Beppi, ma che fine hai fatto!?! una volta almeno a Tacen ti ci si vedeva!). Ah dimenticavo Stano è anche l’allenatore di Jezek e, visto che lo allena, si allena anche lui e gareggia per i colori azzurri considerando il fatto che, nella nazionale della sua nativa patria, sarebbe praticamente impossibile metterci anche solo il naso!
Dopo tutto questo giro mi sono un pochino perso... ah sì! C’era il ma da spiegare. In effetti guardano i tre in finale mi sono esaltato in maniera diversa lasciandomi, per ognuno di loro, trasportare da emozioni che i tre sanno regalare in modo decisamente diverso.
Vedendo Florence ammiravo la sua volontà e la sua forza nel fare ogni pagaiata. Quel suo muovere la testa in continuazione mi fa molta tenerezza e penso sempre, quando lo guardo, che con tanta  forza d’animo e volontà si possono ottenere grandi risultati. Ammirando la discesa di Jezek, viceversa mi rendevo conto che, fino a pochi minuti fa, era seduto davanti alla mia postazione video  davanti a tre computer a sistemare i problemini tecnici che i Cecki avevano avuto con  l’informatica e i vari video. Poi me lo ritrovo sul mio monitor  in finale e quasi inconsciamente alzo lo sguardo pensando che forse  non era lui quello che stava disputando la gara.  Tutto questo per dirvi che il lungo atleta praghese ha un modo tutto suo di affrontare le competizioni, di muoversi sui campi di gara, di vestire in modo alternativo, sembra più un “capitato da quelle parti per caso” e che abbia poco a che vedere con la canoa.
Osservando invece la finale dello slovacco ho capito che lui si gode un mondo a giocare con l’acqua visto che la sua espressione del viso è sempre molto distesa e sorridente, specialmente su tracciati altamente impegnativi. Semplicità e canoa piatta sono i suoi tocchi di colore fra i paletti dello slalom.

Poi se penso ai kayak mi rendo conto che il nostro sport è veramente imprevedibile. Due settimane fa il trionfo di Super Cali agli europei e l’amarezza di Kauzer. Oggi i ruoli si sono invertiti con uno sloveno che in finale sembrava non  toccare l’acqua da tanto leggero che era.

Domenica semifinali e finali per donne sedute e uomini in coppia inginocchiati e ne vedremo delle belle

Tacen, 25 giugno  - Slovenia 1st slalom race  World Cup 2011

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #4 il: Giugno 25, 2011, 10:30:17 pm *
RILEGGENDO HO MESSO A FUOCO CHE HO INVERTITO UN NOME

ho scritto:

...Ah dimenticavo Stano è anche l’allenatore di Jezek e, visto che lo allena, si allena anche lui e gareggia per i colori azzurri considerando il fatto che, nella nazionale della sua nativa patria, sarebbe praticamente impossibile metterci anche solo il naso!

ERRATA CORRIGE

..Ah dimenticavo Stano è anche l’allenatore di SLAFKOVSKY e, visto che lo allena, si allena anche lui e gareggia per i colori azzurri considerando il fatto che, nella nazionale della sua nativa patria, sarebbe praticamente impossibile metterci anche solo il naso!


mi scuso per l'errore -

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Ettore Ivaldi

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #5 il: Giugno 27, 2011, 07:44:58 pm *
* Ultima modifica: Giugno 27, 2011, 07:47:12 pm da Ettore Ivaldi *
Lo so che qualcuno salterà sulla sedia sbattendo i pugni sul povero computer su cui sta leggendo. La ragione è semplice: possibile che sto’ scrivano da strapazzo ci racconti ancora delle imprese degli Hochschorner? Ma, credetemi, se anche voi foste stati sulle rive della Sava non avreste potuto non alzarvi in piedi e correre appresso a questi due fenomeni vestiti di bianco e nero e dallo sguardo imperturbabile. Fin dalle prime pagaiate sull’acqua piatta impressionavano per eleganza e potenza del gesto. Le immagini televisive mettevano a nudo quella luce particolare degli occhi che sembravano cercare solo una cosa: la preda successiva. Pagaiata dopo pagaiata, spinta dopo spinta, con una barca piantata nell’acqua che mai, ripeto mai tentenna e non lascia spazio ad eventuali errori. Nella combinazione 4 risalita a destra e successiva 5 discesa leggermente più a monte sono stati letteralmente perfetti, unici, sublimi. Eppure per loro poteva non essere così scontato visto che Peter, dietro sinistro, non aveva la possibilità di far ruotare la canoa su quel buco che ha un’anima e un unico scopo esistenziale, quello cioè di risucchiarti dentro e divertirsi con chiunque caschi nel tranello... chiedetelo a diverse donne o allo stesso Aigner! Bene se Peter non può c’è Pavol davanti destro a risolvere magicamente quella combinazione. Tutto il resto è stato un conseguente crescendo wagneriano da cavalcata delle Valchirie. Spinte di bacino, equilibrio, assieme, bilanciamento perfetti. Artisti in ogni gesto in ogni movenza. All’uscita della 16 in risalita Pavol ha alzato la pala al cielo e si è fatto traghettare dalla parte opposta dal fratellone... uno, due, tre colpi potenti dal motore posteriore e lui ancora lì con quella pala al vento a godersi la brezza estiva, a godersi quella manche che volge perfetta al desio.
La finale è la fotocopia della semifinale condita ovviamente dalla grandezza di chi è capace di controllare emozioni anche per la manche che assegna le medaglie, cosa che purtroppo non è in grado di fare Jana Dukatova.
La slovacca non ha difficoltà a passare ogni turno con manche pulite sotto ogni aspetto tanto che in semifinale si permette di guardare il tabellone con il tempo e chiudere in surplace. Poi nell’atto conclusivo si perde, è dispersiva, sembra imballata, non è più la Dukatova della prova disputata solo un’ora prima. Che cosa le è successo in questo tempo che è passato tra la semi e la finale? La sua espressione all’arrivo testimonia tutta la sua amarezza.

Il circuito di coppa si trasferisce ora in Francia all’Argentiere su un fiume semi naturale. L’Italia porta anche due ragazzine. Come non dire che a loro farebbe molto meglio stare a Valstagna a lavorare duramente invece di andare in coppa dove avranno la possibilità di avere in totale solo 3 ore e mezza di acqua con 28 persone (slovacchi, macedoni, greci ed iraniani) e poi due manche!?! Con la presunzione poi di far fare a qualcuna anche la doppia gara in kayak e in canadese.
A questo punto però non bisogna neppure pensare che la responsabilità sia della Federazione, ma delle società che accettano tutto questo senza nessuna ragione di crescita tecnica... semplicemente ridicolo! Tanto più che da Tacen sono tornati a casa tutti piuttosto abbattuti senza una finale e, soprattutto, con le mani nei capelli per non saper più che pesci pigliare. Alcuni tecnici comunque, già da sabato pomeriggio, hanno pensato bene di festeggiare agli stand eno-gastronomici, più eno che gastronomici.

Io con i mie atleti (irlandese, brasiliano, Zeno e Raffy), sono arrivato a Bratislava e mi fermo per una settimana a lavorare duramente sul canale di Cunovo. Non deve essere un’idea tanto malsana visto che qui ora ci sono anche tedeschi ed inglesi che per la seconda gara di coppa usano le squadre B.
Nel frattempo Martikan, ho saputo dai servizi segreti, è a Londra sul canale olimpico. Si allena da solo e per ogni ora paga 400 sterline, ma evidentemente la rincorsa alla sua quinta medaglia olimpica anche per lui ha un costo molto elevato.

Tacen, 26 giugno  - Slovenia 1st slalom race  World Cup 2011

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enrico lazzarotto

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #6 il: Giugno 28, 2011, 09:57:47 am *
Grazie Ettore per i tuoi aggiornamenti precisi e di stile, sei la nostra Gazzetta della Canoa/Kayak.
Ciao a presto
enricolazz

Ettore Ivaldi

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #7 il: Luglio 04, 2011, 09:39:27 pm *
Ho appena finito di mettere tutto nella pentola a pressione per un goulash con i fiocchi... spero! Gli ingredienti in teoria ci sono tutti, compresa l’ambientazione invernale che invoglia non poco a prelibatezze tipicamente legate al freddo.   Sono a Markkleberg in Sassonia per la terza gara di coppa del mondo di slalom e come sapete tutti non sono andato in Francia per la seconda tappa visto che ho approfittato di questa settimana per lavorare con i  miei atleti a Bratislava in vista dei mondiali e della Teen Cup, anche se qualcuno, per ragioni di punti e di regolamenti, non se la sente di convocare un atleta che ha praticamente introdotto la specialità in Italia per questa categoria e che tutti sanno che sta lavorando con passione e dedizione. Convocarlo dimostrerebbe solo coerenza e logicità. Non farlo viceversa è la conseguenza logica di un comportamento che ha portato solo a quello che tutti noi abbiamo sotto gli occhi e che tutti  dicono di non  condividere, ma che viceversa continuano ad accettare. Mi chiedo: ma questi uomini le palle le usano solo per giocare a tennis oppure le utilizzano anche per il biliardo?
Dicevo dei miei atleti, ma in realtà non tutti si sono allenati. Zeno è dovuto  tornare  a casa molto prima del previsto per farsi curare una lunga e fastidiosa febbre che arriva a meno di due settimane dall’europeo junior. Speriamo bene che, dopo tanto penare per il mondo, possa ritornare in forma per combattere ad armi pari per il campionato continentale. Per il momento ci sono gli antibiotici, poi ci sarà solo Gesù a pensarci e vedremo che cosa deciderà.  Detto ciò, ho seguito, come tutti voi, le gare transalpine  via internet e su Eurosport per le poche immagini che ci ha regalato l’emittente internazionale. Questa mattina però al canale ho incontrato vari personaggi che arrivavano giusto dall’ovest e con loro ho avuto modo di conoscere qualche particolare.
Si mormora che la gara di semifinale dei kayak uomini sia stata fermata dai francesi in maniera piuttosto interessata. La scusa del vento è stata ingigantita per il solo fatto che a poco più di metà gara nessun K1 di casa poteva aver la pur minima possibilità di passare il turno. Quindi preso il vento in poppa si è pensato di ritentare la fortuna rimandando la gara al giorno dopo. Mah! Mi sembrava giusto dirvi anche questo. Come mi sembra giusto farvi notare come il sito federale abbia raccontato della delusione per la mancata finale di Molmenti. In effetti il friulano, un tempo passava il turno anche con penalità, oggi non può più permetterselo perché in effetti il livello generale è molto cresciuto. Il minimo errore costa caro a tutti. Al di là di ciò, tornando sul senso della notizia data, si capisce perfettamente la filosofia dell’editore che ha ben istruito la sua mano scrivente. Infatti da ciò si capisce chiaramente che nulla può interessare della squadra nel suo complesso, l’unica cosa che effettivamente interessa è il risultato di un singolo che possa così salvare il culo a tutti. Dei vari altri atleti neppure l’ombra, eppure in acqua, che ha fatto un gran bene, c’era anche il campione del mondo junior 2010  che, all’esordio in coppa, chiude con un secondo posto in qualifica. Non è questo un risultato da esaltare? Resteremo sempre con il dubbio, nel frattempo le macchine e i pulmini qui sul canale arrivano alla spicciolata e in settimana si ritorna a respirare aria di grandi sfide. Potrebbe essere questa la prova che chiude o tiene aperta la coppa per i Kayak. Infatti se il buon Kauzer, che ieri sera  è arrivato di gran fretta dalla Francia vittorioso, per provare il tracciato, vincesse per la terza volta potrebbe già portarsi a casa l’ambito trofeo nei kayak uomini.  Dimenticavo di dirvi, che lo sloveno, però dopo solo quattro porte si è schiantato su degli ostacoli sommersi e ha fatto praticamente esplodere la sua nera-gialla canoa! Con le pive nel sacco Pero ha preso i resti di quello che è rimasto della sua  “barchetta” ed è sparito nella notte... che sia andato da Vajda a Bratislava per rimediare ai danni fatti?

Markkleberg, 4 luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011

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Johnny Lazzarotto

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #8 il: Luglio 05, 2011, 10:38:32 am *
Come mi sembra giusto farvi notare come il sito federale abbia raccontato della delusione per la mancata finale di Molmenti. In effetti il friulano, un tempo passava il turno anche con penalità, oggi non può più permetterselo perché in effetti il livello generale è molto cresciuto. Il minimo errore costa caro a tutti. Al di là di ciò, tornando sul senso della notizia data, si capisce perfettamente la filosofia dell’editore che ha ben istruito la sua mano scrivente. Infatti da ciò si capisce chiaramente che nulla può interessare della squadra nel suo complesso, l’unica cosa che effettivamente interessa è il risultato di un singolo che possa così salvare il culo a tutti. Dei vari altri atleti neppure l’ombra, eppure in acqua, che ha fatto un gran bene, c’era anche il campione del mondo junior 2010  che, all’esordio in coppa, chiude con un secondo posto in qualifica. Non è questo un risultato da esaltare? Resteremo sempre con il dubbio, nel frattempo le macchine e i pulmini qui sul canale arrivano alla spicciolata e in settimana si ritorna a respirare aria di grandi sfide.

Ciao a tutti, eccomi a chiarire un punto che, a dire la verità, nelle ultime ore mi era arrivato all'orecchio attraverso anche altre due segnalazioni. Effettivamente, dando un'occhiata al sito, il problema esiste. Anzi ESISTEVA; ora l'abbiamo risolto.

Ciò che dice Ettore è vero solo in parte. In homepage la notizia dei K1 appariva e appare ancora fino alla parola ARRABBIATURA. Sembra che la news sia finita lì con il solo Molmenti citato e qualora fosse così sarebbe GIUSTO e SACROSANTO indignarsi. Il fatto è che la news non finisce lì ma continua (ma l'evidenza dice che sembra finita). E continua con il testo in cui si parla anche degli altri azzurri, senza dimenticare nessuno. Cliccando sul titolo si apre la news nella sua completezza.

Mancava il tasto LEGGI TUTTO, questo era il problema. Ora il tasto è presente, un tasto grazie al quale è possibile capire che la news continua. Si riesce ora ad aprirla con maggior facilità e soprattutto si legge tutta la news.

Grazie per le segnalazioni puntuali attraverso le quali, in questo caso, è stato rilevato il problema e risolto. ;D

Ettore Ivaldi

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #9 il: Luglio 06, 2011, 01:21:48 pm *
Mi sono incantato questa mattina a guardare per un buon quarto d’ora le invenzioni dell’uomo anche sulle cose più banali. Come potete immaginare a lato del canale di gara c’è una sorta di pratone piuttosto  pendente  e già da ieri erano all’opera una squadra di almeno una decina di uomini per tagliare l’erba che inevitabilmente anche qui cresce con solerzia. Ma la vera apparizione è stata quella di  vedere operativo una sorta di robot che rifiniva alla perfezione questo spazio scosceso misurando praticamente l’altezza di ogni filetto verde per far sì che tutto risultasse perfettamente uguale. Siamo in Germania e la perfezione regna sovrana, su questo non ci sono dubbi. E pensare che da piccolo rimanevo incantato ad osservare gli uomini di montagna a tagliare a mano con la falce i prati a ridosso della casa di famiglia a Ferrara di Monte Baldo. Si faticava a salire in cima a quel prato tanto era pendente, eppure con passate precise e potenti quei montanari racimolavano cibo per il loro bestiame. Una volta che quello spazio era rasato a fino, io mi divertivo a piantarci dei paletti per farci lo slalom. Allora ero deciso a  diventare uno sciatore famoso e non c’era nulla di meglio che passare l’estate ad allenarsi a secco immedesimandosi in qualche rocambolesca discesa giù dalla 3-3 di Madonna di Campiglio o  addirittura giù da Kitzbuel.  Far correre la fantasia non costa e non costava molto!
Questa mattina mi sono anche emozionato guardano Hilgertova, che. finita la corsa, si è fermata a raccogliere qualche fiorellino di lavanda che ha poi  regalato al suo amato marito-allenatore. Mi è venuto istintivo collegarla al libro che ieri sera mi ha tenuto sveglio a lungo, tanta era la voglia di leggere la fine. In sostanza “La mappa del destino” il titolo del libro,  parla di Ruac un villaggio in Francia  dove sarebbe custodito il segreto dell’eterna giovinezza. Attorno a ciò Glenn Cooper ci fiorisce una lunga storia che ovviamente ha tutto per rendere emozionante ogni aspetto. Avventura, storia, aneddoti, passioni e ovviamente un grande amore. In effetti potrebbe benissimo adattarsi alla vita di questa atleta che rincorre ancora una volta il sogno olimpico e che per forza di cose dovrebbe aver nascosto da qualche parte l’elisir di lunga vita.
Ciò mi fa riflettere tanto più se la paragono a Josefa Idem. Le due atlete secondo me hanno molto in comune. Sono canoiste entrambe. Sono allenate dai mariti. Hanno gareggiato per nazioni diverse. Hanno superato abbondantemente i 40 anni (classe 1964 l'italiana, classe 1968 la ceka). Hanno dedicato la vita allo sport. Hanno avuto figli. Hanno vinto ori e medaglie olimpiche e mondiali. Hanno vinto titoli continentali. Hanno dominato la scena per decenni. Hanno trovato sicuramente la chiave per riuscire ad esprimere al massimo il loro potenziale.
Ma che cosa sta succedendo ora che non sono più così vincenti? Interessante, molto interessante da capire e da studiare. In effetti loro stanno sicuramente facendo tutto come un tempo. Tutto alla perfezione e anche determinati test possono dare risultati strabilianti se non migliori di quelli del passato. Allora perché queste due campionesse stanno vivendo una momento di debacle sportiva?
Forse perché la testa, la volontà, la dedizione, la passione non possono sostituire quelli che sono i ritmi biologici naturali. Ad un certo punto bisogna pur rassegnarsi al passare dell’età oppure come gli abitanti di Ruac bisogna far ricorso a qualche pozione magica che da sempre è nella fantasia di tutti noi.

Markkleberg, 6 luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #10 il: Luglio 07, 2011, 07:11:30 pm *
* Ultima modifica: Luglio 07, 2011, 07:14:19 pm da Ettore Ivaldi *
Sto diventando troppo sensibile e il cuore alla lunga potrebbe non reggere. Colpa forse di quel fiorellino color violetta in mezzo al campo slalom  che questa mattina contrastava il grigiore delle ciminiere della mega centrale nucleare che si stagliano giusto in fondo alla nostra visuale. Impossibile non notarle in questo piatto paesaggio sassone. Viceversa la fiorescenza – il cui nome scientifico ovviamente ignoro - ci vorrebbe il mio amico Stefano grande esperto di botanica e vero conoscitore delle cose di montagna - era lì in mezzo al pratone a ricordarmi le cose belle e semplici della vita.
Poi ci si mette anche il mitico Gra che da Trielle mi manda resoconti sullo stage di tango che sta vivendo da quelle parti e che sembra fermare il tempo. Scrivi tutto grande maestro, non perdere nulla, caricati di energia, assorbi ogni gesto nel tuo sapere, nel tuo essere unico.
E poi c’è quella voglia di lavorare intensamente con i miei atleti in acqua in quell’ora che l’organizzazione ci concede ogni giorno e che noi cerchiamo di sfruttare al meglio. Con Pedro Henrique Gonçalves Da Silva, brasiliano diciottenne, ho necessità di fargli capire che lo slalom non è un gesto fatto di sole pagaiate senza senso. Devo fargli sentire e percepire che l’andare sull’acqua che corre è come ballare a volte lenti e a volte veloci. Milonghe o tanghi vanno ballati diversamente e in una gara di slalom trovi sia l’una che l’altra versione di un ballo così affascinante e unico come è quello argentino. La corrente è la musica e tu la devi seguire, le porte sono le variazioni sul tema e tu le devi interpretare. Ciò che ti permette tutto ciò è quella pagaia che devi tenere in acqua più tempo possibile per ricevere informazioni che vanno elaborate velocemente. Solo così puoi offrire valide risposte alla tua canoa-ballerina che è li che ti aspetta e brama attenzione. Non è facile però tenere a bada l’energia di un giovane che come tutti vorrebbe avere tutto subito pensando che pagaiando più forte sia l’unica  vera via  per andare più veloce!
Con Raffy alla sera mi diverto nell’ora libera  ammirandolo tra risalite e porte sfasate. Con lui il lavoro è molto più fine, c’è tempo e quindi non voglio correre. Io intervengo solo per offrirgli punti di riflessione su come possono spingere le ginocchia e il bacino in determinate situazioni oppure gli ricordo di spingere bene anche coni il braccio alto. Poi scherziamo sulle mie proposte di cercare di fare delle discese intere con la pala sempre in acqua,  senza cioè  estrarla dall’elemento liquido neppure per avanzare.
Con Eoin Rheinisch  inizio a vedere un po’ di luce dopo tanto buio causato da problemi fisici e da una ricerca di cambiamento tecnico che forse abbiamo raggiunto. Il suo vecchio stile ha lasciato più spazio ad una maggiore dinamicità nel preparare le risalite, mentre si è mantenuto nei pezzi diritti dove c’è necessità di far scorrere la canoa. In questo l’irlandese di Dublino è molto bravo e ovviamente non c’era motivo di apportarne modifiche.
Da casa non giungono belle notizie e sembra che l’europeo junior per Zeno sia a questo punto compromesso per questa febbricola che lo perseguita da ormai due settimane e che lo tiene a letto o sul divano a guardare il Tour de France. Speriamo che il  fiorellino, dai colori che piacciono tanto alla Cristina che pagaia, sappia comunque regalarci il sorriso.

Markkleberg, 7  luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #11 il: Luglio 08, 2011, 08:04:16 pm *
Ho seguito la gara con la testa altrove e per dirla proprio tutta non saprei proprio cosa raccontarvi. Oggi ho fatto tutto in maniera automatica. Ho lasciato andare le mani e le gambe e gli automatismi che si costruiscono in anni di gare hanno fatto il resto. Spero che di essere stato di supporto a tutti come sempre e che la professionalità abbia avuto il sopravvento su emozioni personali.
In fondo ho fatto come sempre: analizzato il percorso con Pedro, ho seguito la sua discesa. Poi all’arrivo gli ho fatto il lavaggio della “cabeza” per il modo con cui ha affrontato la sua prima manche. Ne abbiamo parlato e ho cercato di riportarlo sugli obiettivi che ci siamo proposti di portare avanti. I risultati vanno costruiti passo dopo passo, non possiamo perdere tempo, ma non possiamo neppure saltare dei passaggi cruciali per la crescita di un atleta. Dobbiamo viverli tutti e farli nostri per non pentircene poi nel futuro.
Il giovane è sveglio, ha capito al volo e nella seconda discesa è andato veramente vicino a passare il turno. Con Eoin abbiamo studiato strategie e tattiche di gara per passare in semifinale e senza colpo ferire abbiamo ottenuto quanto ci siamo prefissati. Persistono errori su cui abbiamo lavorato molto, ma che evidentemente necessitano di un maggior approfondimento. Come ad esempio l’uscita dalle risalite dove l’irlandese si incanta e sfolla. La testa non è dove dovrebbe essere e cioè sulla porta successiva. Lui si ferma nel momento che sta vivendo rallentando l’azione.

Ho guardato svogliatamente anche le canadesi che, su un percorso decisamente impegnativo, hanno messo in evidenza limiti e controindicazioni messe in luce da un tracciato così anomalo e se vogliamo un po’ assurdo. Sembro polemico e non voglio esserlo assolutamente, ma il mio concetto di slalom è legato alla velocità e questo percorso non era certo tra i più scorrevoli degli ultimi dieci anni! Ok i più forti non hanno avuto problemi a passare e a farci vedere azioni tecniche importanti, ma il concetto è diverso. In sostanza, secondo il mio modestissimo avviso, si fa poco per aumentare il livello generale, come si fa poco per supportare gli atleti. I servizi per loro sono veramente pochi, costretti a parcheggiare lontano e a cambiarsi in un tendone sulla riva del lago decisamente lontano per qualsiasi tipo di necessità. Per la finale presenterei in pompa magna gli atleti, con musica e bandiere, una sorta di americanata se vuoi, ma servirebbe per vendere bene questi avvenimenti e a caricare a puntino gli atleti, e soprattutto farli conoscere. Poi giocarsi in notturna la finale non sarebbe male, visto che qui è tutto predisposto per l’illuminazione artificiale.

Domani semifinali e finali per C1 uomini e donne e K1 uomini poi dalle 16 gare di qualifica per donne sedute e C2.

Lo so che non si dovrebbe utilizzare un forum o un blog, per scopi personali, ma voglio ringraziare pubblicamente il medico federale che in quest’ultima settimana è rimasto particolarmente vicino a Zeno e che sicuramente lo sarà anche in futuro per dargli una mano a superare questo momento decisamente negativo. Grazie Gigi -



Markkleberg, 8 luglio - Germania 3th slalom race World Cup 2011



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la prima manche di Giovanni De Gennaro
- http://www.youtube.com/watch?v=jfErAO7xw-8

Mauro Canzano

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #12 il: Luglio 09, 2011, 02:48:23 pm *
è vero...dovrebbe essere un forum per discusssioni pubbliche...ma permettimi di chiedere cosa sia successo a Zeno avendo visto le convocazioni cambiate...qualsiasi cosa sia successa in bocca al lupo

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #13 il: Luglio 09, 2011, 08:36:48 pm *
* Ultima modifica: Luglio 09, 2011, 08:38:39 pm da Ettore Ivaldi *
Giornata lunghissima con semifinali e finali per C1 uomini e donne e K1 uomini. Poi piccola pausa e qualifiche K1 donne e C2. Il canale con tanta gente a guardare. Il tempo estivo ha fatto il resto. Una festa, una bella festa ed è questo ciò che serve allo slalom e alla canoa in genere. L’impianto è bello e si presta a tutto ciò... sempre che il tempo più che imprevedibile, qui a nord, non crei problemi seri. I risultati li sapete e se non fosse così andate su 123.result.com e vi erudite. Io vi posso solo dire che mi sono divertito a seguire le gare anche se il percorso è decisamente impegnativo e difficile e gli errori sono stati tanti, anzi tantissimi.
Tutto sto giro di parole per dirvi che a distanza di tre giorni non sono ancora convinto dell’utilità di fare percorsi così assurdi. Sarò anche noioso, ma tutta la gara è stata un compromesso tra scelte azzardate e spauracchi vari per passare i turni di qualifica e semifinale.  Troppo condizionata da scelte tecniche limitanti. Così facendo non si mette in evidenza il lavoro fisico degli atleti e ne risente ovviamente la velocità.
Pensate che la campionessa europea ha nuotato sul finire del percorso e vi posso assicurare che erano anni e anni che non vedevo così tanti atleti fare delle porte in retro. Sembrava quasi che alla porta 9 e 16 ci fosse sul traverso,, oltre al numero anche la vecchia scritta “R” che ti ricordava di passare quella porta prima con la coda e poi con la punta!
Non pensiamoci più  e guardiamo avanti. Domani semifinali per le donne e per i C2. La prima senza italiane in gara, ma questo è ormai regolare, mentre nella barca lunga speriamo che Benetti e Masoero riescano a ritrovare serenità e tranquillità in vista del mondiale e della qualificazione olimpica.

Volevo anche tranquillizzare l’amico Canzano. Zeno non sarà al via agli europei junior per problemi fisici, in accordo con il medico federale abbiamo preferito rinunciare a questa importante prova continentale e guardare al futuro. Il ragazzotto ha bisogno ora di un lungo periodo di riposo e appena sarà possibile risalirà in barca, anche se,  senza forze e ancora con febbre,  sta bramando per rimontare in barca... non sarà facile farlo riposare per cercare di recuperare il prima possibile.

Markkleberg, 9  luglio   - Germania 3th slalom race  World Cup 2011


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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #14 il: Luglio 11, 2011, 03:15:39 pm *
Pierre Bourliaud è la versione francese del campione olimpico tedesco Alexander Grimm, forse più agile e comunque un raffinato esteta dello slalom.  Sabato in Germania  ha vinto la terza prova di coppa del mondo utilizzando 119 pagaiate e solo 3 di queste sono stati colpi indietro e cioè alla porta numero 5 dove si era costretti a cambiare repentinamente direzione da sinistra a destra. Poi all’uscita della risalita 6 per andare alla 7 a cavallo del ricciolone dopo il buco (porta che è costata molto a Peter Kauzer in semifinale e che l’ha costretto ad abbandonare le speranze di chiudere con anticipo la coppa del mondo) ed infine all’entrata della porta numero 10 in risalita dove c’erano lo spazio e l’acqua  per tagliare l’entrata con la coda nell’elemento liquido.
Poco ci direbbe se non confrontassimo questo numero di pagaiate con quelle fatte ad esempio da Giovanni De Gennaro: ci accorgeremo che il bresciano ha sei colpi in più di cui 4 in retro, contro i 122 di Molmenti.

Il percorso, come già detto, non era tra i più scorrevoli visto che gli atleti hanno risolto praticamente tutti con delle retro le due combinazioni 9 -10 e 16 - 17. Un tracciato di tempi antichi quando le retro erano obbligatorie. Comunque tutto ciò ha giocato a favore del bravo Bourliaud, ma dovete conoscerlo più a fondo per apprezzare appieno questa sua vittoria.
Infatti, dopo essere rimasto fuori dalla squadra A, come quarto K1  e dopo l’argento dello scorso anno a squadre e il quinto posto ai mondiali di Tacen ha dovuto armarsi di pazienza e iniziare ad allenarsi girovagando per l’Europa in compagnia del quinto k1 e cioè di quel certo  Sebastien Combot  già campione del mondo nel 2007. In Saxonia i due erano in tenda come  la settimana prima a Bratislava dove erano andati ad allenarsi.
Pierre è uno studente di kinesiterapia a Toulose e lo scorso 4 marzo ha fatto 26 anni.
In gara mi è piaciuto parecchio. Mi è piaciuto tra la 4 e la 5 perché ha saputo usare molto bene i fianchi per ruotare e far restare in linea il suo scafo verso la porta successiva.  Uscito dalla 6 in risalita ha preso un altissimo rischio alla 7 dove è stato costretto a distendersi indietro sulla sua coda, ma si sa che per vincere bisogna osare e non limitarsi a fare le cose bene. Sempre preciso nelle risalite con l’aggancio che si trasforma in un reattore nucleare e che prende le sembianze di una propulsione atomica. Bello, regolare, pulito: tre aggettivi che dire calzano a pennello per descrivere la sua manche di finale.

L’altra storia che vi voglio raccontare è quella di una  famiglia inglese che accompagnano la figlia - giudice arbitro - nelle trasferte internazionali.  Il papà è un anziano signore e la mamma si aiuta a camminare sostenuta da un bastone che però non la limita in nulla, anzi, sembra darle, oltre alla sicurezza, anche molta energia.  I tre sono partiti da Londra con il camper  una settimana prima della competizione e con calma hanno raggiunto la meta di lavoro della figliola. Si sono fermati a visitare Berlino prima di arrivare a Markkleberg. Gran lettore di romanzi e appassionato di geografia lui, la moglie si dedica ai lavori ad uncinetto e a preparare i pasti al giudice che alla sera torna letteralmente distrutta dopo diverse  ore di gare. A sentire lei però non sono le competizioni a ridurla in quello stato comatoso, ma  le estenuanti  riunioni pre e post manifestazione.  

Bello comunque scoprire anche questi risvolti del nostro sport, come quello che è stata offerta la possibilità ai giovani dei vari club in Germania di assistere alle gare ed avere anche un contributo per i vari spostamenti.

Com’è la situazione in Coppa dopo tre gare è presto detto.

Nei Kayak uomini  può succedere di tutto per il momento in tesa c’è Kauzer con 127 punti seguito dal suo compagno di squadra Meglic a 123. Molmenti è 5^ con 108.
Nelle donne Dukatova in fuga con 162 punti e seconda Nenusova-Mann con  132.
C1 il detentore di coppa Benus com 148 guida la classifica di specialità seguito da Jezek.
C1 donne Lawrence  165 punti davanti a Guinea  150 con Macova terza con 128
C2 Hochshorner in fuga anche loro con 165 sui francesi Klauss/Peche. Primi italiani 11esimi con 73 punti.

La Coppa ora  si prende una pausa fino alla seconda settimana di agosto per la finale di Praga.

Io con la casa viaggiante, con Raffy, Pedro e, tra qualche giorno ci raggiungerà anche Eoin, sono tornato  a Bratislava con l’unico vero grande obbiettivo della stagione: far crescere i miei atleti. Cerco di non  perdere neppure un minuto nella speranza che questi giovani con le loro canoe, alla fine, si fondano con l’acqua e diventino un elemento unico!


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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #15 il: Agosto 11, 2011, 04:00:40 pm *
Si riparte per l’ultima tappa di coppa e non dimentichiamoci il berretto di lana... tempaccio a Praga e previsioni non troppo confortanti per questo fine settimana. 
Per fortuna che l’altro giorno dopo un ennesimo temporale è uscito un magico arcobaleno che ci ha piacevolmente avvolto  e che ci ha ricordato che la vita è magica e che va vissuta in tutti i suoi colori.  Che bello essere qui e condividere con le persone a te più care momenti, passioni, parole, musica  che la canoa slalom ci sta regalando in questo momento particolare della nostra esistenza.
Con certe persone è talmente facile essere in sintonia che non serve neppure parlare nonostante che il destino e la politica  non ci abbiano permesso di proseguire a lavorare assieme. Chi maggiormente ci ha rimesso, senza falsa modestia, è stata però la canoa italiana, ma questa è un’altra storia e una mia personalissima opinione!

Venerdì, sabato e domenica si chiuderà un altro capitolo importante della stagione in corso, una coppa che però dovrebbe essere rivista: Certe formule non rendono come dovrebbero e bisognerebbe dare più risalto con un circuito più lungo che coinvolga non solo l’Europa, ma anche altri continenti.  Magari di questo ne parleremo a giochi conclusi e chissà mai che esca anche da noi qualche proposta intelligente da proporre a chi di dovere. Voi mi potete aiutare?

In allenamento in questi giorni ho visto particolarmente aggressivo e concentrato Peter Kauzer che è assetato e affamato. In questa coppa ci sta credendo dopo averla vinta già  nel 2009. In realtà però la vittoria finale è aperta ai primi 16 atleti, certo, per assurdo, supponendo che Kauzer, Meglic, Hradilek e Molmenti stesso non ottengano neppure un punto. Questo rende decisamente interessante questa finale in una Praga invasa dai manifesti della competizione sui quali è raffigurato un Vavrilek Hradilek sorridente e che sembra navigare con la sua slalom sulla città. L’organizzazione è come sempre attenta e puntuale soprattutto per i servizi tecnici offerti. Sperimenteranno, in vista dei mondiali 2013, un servizio di cinque o sei intermedi che verranno presi  ad ogni atleta, lavoro questo che normalmente facciamo noi allenatori mentre scendono gli atleti. Ci sarà ovviamente il video tecnico e i risultati on line.
Per il settore kayak femminile la lotta per la coppa è limitata alle prime sette anche se sinceramente mi giocherei uno fisso su Dukatova.  Lei se vince si porta a casa la sua terza coppa consecutiva.
Nelle canadese monoposto in gioco per la vittoria finale solo 4 atleti e cioè Benus, Jezek, Savsek e Slafkovsky. Ci sarebbe anche Elosegi, ma gli spagnoli non parteciperanno a questa gara.
Non c’è storia per la canadese doppia:  gli Hochschorner  rincorrono la decima coppa del mondo. Gli basterà fare un punto per avere la matematica certezza e se ci pensate per un attimo è  veramente impressionante. La prima la vinsero nel 1999 e fino al 2004 non ne saltarono una, poi ancora vinte tre 2006/07/08, due anni a digiuno e ora ritorneranno a casa con il decimo trofeo.  Come loro solo il grande Vladi Panato, che di coppe ne ha vinte tante... ma in discesa.
Che altro raccontarvi se non rimandarvi al programma di domani che prevede la mattinata di qualifiche per C1, C2 e C1women, mentre al pomeriggio K1 men e K1 women. Come sempre passeranno in semifinale i primi 30 C1, 20 C2, 20 C1W, 30 k1W e 40 k1M.
Per approfondimenti consultate www.slalomtroja.cz  aggiungo solo che i tracciati sono stati disegnati dal tedesco  Thomas Apel e il ceco Milan Bily, sulla carta sembrano scorrevoli ed interessanti... vedremo!

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #16 il: Agosto 13, 2011, 08:38:39 am *
Kauzer rovina la festa ai cechi; Jezek e Slafkovsky duettano; gli  Skantar mettono la punta davanti agli Hochschorner e quattro donne in kayak rimangono sotto i 100 secondi. Ecco la giornata in pillole di questa tornata finale di coppa del mondo eppure dietro a tutto ciò ci sono tante belle storie da raccontare, tanti piccoli aneddoti a partire dagli occhi lucidi di un David Ford che lascia il campo di gara chiedendosi che cosa non va più! Che sia forse giunta l’ora di mettere la parola fine ad una carriera agonistica iniziata oltre 30 anni fa?
Io stavo raccogliendo le mie cose per raggiungere la casa viaggiante e ho sentito il canadese chiamarmi, ovviamente non ho potuto fare finta di nulla e ci siamo fermati a parlare o meglio mi sono fermato ad ascoltare un atleta che superati i 45 anni non vuole cedere e che in quel momento aveva bisogno di sfogarsi. Certo è che in kayak non è concesso sbagliare, non è concesso tentennare, non è concesso avere incertezze o sbavature e lui, l’esperto Ford, non ha più la velocità di reazione che bisogna avere al giorno d’oggi per stare al passo con i migliori e con dei giovani che hanno voglia di emergere. Poi mi ha parlato di quanto bene ha visto il giovane brasiliano che ho iniziato a seguire da qualche mese e facendo un confronto mi fa: “ecco avrei bisogno della sua leggerezza e della sua incoscienza”, mi sono permesso di aggiungere solo: “e il suo divertimento a pagaiare”.
Vi dicevo di Peter Kauzer che ha rovinato la festa a tre praghesi doc. Lo sloveno infatti, con il suo terzo posto, ha privato dell’ipotetico bronzo il giovanissimo Jiri Prskavec dopo la vittoria di uno straordinario  Hradilek e di un Hilghert ritrovato. Fino all’arrivo dello sloveno, ultimo a partire, il tabellone elettronico riportava CZE nelle prime tre posizioni e non ho ricordi di averlo mai visto prima. Come non mai il fattore campo si è fatto sentire anche nelle donne con Pavelkova prima, Hilgertova terza e Kudejova settima.
Nella canadese biposto i soliti due equipaggi slovacchi. Alle spalle francesi, inglesi, tedeschi, cechi, sloveni e italiani che fanno gara a sé: in sostanza c’è a disposizione solo una medaglia per il resto del mondo... e sembra già una grande concessione!
I C1 sono veramente forti.  Slafkovsky, in prima manche, ferma i cronometri su un fantastico 88,38 con una discesa aggressiva, ma nello stesso tempo armonica. Jezek dopo la prima prova aveva un 89,67  più 2 che significava secondo posto, qualifica sicura e manche da archiviare tra le più belle della sua carriera sportiva, ma... c’è un ma! Lui non si accontenta. Scende dalla canoa viene chiamato per risolvere un problema informatico con il tabellone  elettronico, passa il resto del tempo al “race office” a coordinare i vari volontari e poi a 5 minuti dalla seconda discesa, risale in barca e come nulla fosse ci piazza un 88,38 anche lui! Vi sembra cosa normale? Per l’Italia, la gara in C1, sembra rappresentasse  una selezione per i prossimi mondiali. Stando così ai mondiali ci dovrebbe esser il già qualificato Colazingari, Cipressi e Gejdos.

Non ho detto nulla sulle donne in ginocchio. Mi è piaciuta una T-shirt di un ragazzo americano che riportava questa scritta: “respect and patience with women in C1” che la dice lunga su questa specialità che sta crescendo di gara in gara. Anche il mio amico L8, che in questi giorni è qui con me per darmi una mano, è rimasto piacevolmente colpito dalla canadese femminile. Giusto per la cronaca la qualifica è andata alla piccola Katerina Hoskova, tanto per cambiare di nazionalità ceca, con Leanne Guinea che ha rischiato di guardare la semifinale dalla riva. Lei che è in corsa per vincere la coppa, ma che sembra in crisi da molto tempo!

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Praga, 13 agosto 2011 - Slalom World Cup Final

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #17 il: Agosto 14, 2011, 11:38:07 am *
Che finale di coppa ragazzi! Ha vibrato tutta Troja e, fino all’ultimo, grande sfida nei kayak uomini. Tre atleti in cerca di una palla di cristallo che rappresenta il mondo, ma che soprattutto aiuta ad arrivare al mondiale di settembre molto molto motivati e con le statistiche dalla propria parte! Hradilek fa impazzire il pubblico di casa, rischia molto, ma nello stesso tempo è sicuro e bello da vedere. Questo atleta è maturato molto in questa stagione dal punto di vista tecnico. Grande anche Super Cali che con un guizzo finale arriva  sul collo del campione di casa: scende subito dopo il ceco e praticamente percorre la prima metà del percorso con gli spalti in religioso silenzio...all’intertempo fa registrare un lieve ritardo e giunto alla porta 15, incitato dai brillanti speaker, inizia ad arrivare qualche applauso che sale come la tensione nell’interpretare il cronometro che scorre. Alla fine solo 0,05 secondi li dividono... un nulla, troppo pochi per riuscire in qualche modo a tradurli  in millimetri!  Kauzer è bravo a mantenere la calma per tutto il tempo: sa di avere già in una mano la sfera di cristallo e non rischia di mandarla in frantumi. In semifinale passa lontano dai pali, vuole arrivare in finale e non vuole fare passi falsi. All’atto conclusivo  non forza mai più del dovuto sa che ogni punto è prezioso per la coppa. Finisce  terzo, posizione che gli vale 50 punti sufficienti per alzare al cielo l’ambito trofeo con 177 punti su Hradilek 176 e Molmenti 168.
Nella canadese monoposto Jezek vince la sua seconda coppa del mondo a distanza di 12 anni e all’arrivo è visibilmente contento anche se finisce la sua finale al quarto posto dietro ad uno Slafkovsky scatenato. Bella gara quella delle canadesi che regalano sempre forti emozioni anche se mancavano i big e cioè Martikan e Estanguet.
Stanislav Jezek, all’arrivo, riceve l’abbraccio  e le prime congratulazioni proprio da Alexander Slafkovsky che, scendendo per primo in finale, dopo esservi entrato proprio per il rotto della cuffia, si è goduto la gara seduto sulla sua canoa in attesa proprio di Jezek che viceversa partiva per ultimo. Cielo coperto, ma il sorriso del ceco illumina e riscalda fans e fotografi.
Fra le donne in ginocchio non ci sono storie Rosalyn Lawerence fa sua vittoria e coppa.
Belle anche le immagini che sono andate sulla televisione nazionale a testimonianza che la Repubblica Ceca sta lavorando bene in tutti i settori. Impeccabile l’organizzazione come gli speakers che hanno animato l’intera giornata. Bravi perché preparati, bravi perché sanno  fare il loro mestiere dando informazioni tecniche e storiche, tempi, aggiornamenti di classifica e soprattutto competenti. Una sorta di Davide Cassani della canoa! Perché da noi tutto ciò è affidato alla buona volontà di qualche appassionato e non si punta invece a rendere una gara anche un grande momento di ritorno d’immagine?

E in attesa delle semifinali e finali K1 donne e C2 un saluto ai giovani pagaiatori dello slalom che a Solkan (Slovenia) stanno disputando la seconda prova della “Teen Cup”.

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Praga, 14 agosto 2011 - Slalom World Cup Final

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Re: COPPA DEL MONDO SLALOM 2011
* Risposta #18 il: Agosto 16, 2011, 03:21:24 pm *
Era tempo che non vivevo una finale in mezzo al pubblico. Solitamente sono rinchiuso dentro la sala video con due monitor e un cronometro in mano. Riemergo solo all’arrivo dell’ultimo atleta. A Praga, per le semifinali e  finale delle donne e delle canadesi doppie, sono rimasto tutto il tempo tra la gente di fronte al mega schermo delle immagini. Ho partecipato e condiviso  l’emozione di molti praghesi accorsi per questo evento. Ho urlato, ho sofferto per i loro beniamini, ho partecipato alla gioia della medaglia conquistata, ho diviso gli spazi delle tribune, l’unica cosa che non sono riuscito a fare come loro è bermi montagne di birra e mangiare tonnellate di hot-dog e cetrioli!
Insomma un’emozione diversa rispetto alla mia normale routine di allenatore. Una bella sensazione che mi ha fatto capire che da queste parti la canoa si può vivere come si vive una partita di calcio o una corsa di cavalli. Sì! come una corsa di cavalli visto che qui si poteva anche scommettere sulle varie finali con tanto di atleti quotati e valori relativi. Bella festa, bella gente, bella finale vissuta alla grande in una giornata finalmente estiva.
Ho già detto che l’organizzazione era perfetta, ho già detto che gli speakers sono stati bravi a tenere le redini della competizione dando una vera e propria anima parlante a gesti esaltanti e a momenti indimenticabili. Ho già anticipato la vittorie di coppa per gli Hochschorner anche se usciti in  semifinale per un banalissimo errore all’entrata della 16 in risalita. Non ho detto nulla del C2 italiano Benetti/Masoero che ho visto molto bene e in crescita. Se riusciranno a mettere maggior reattività  nell’uscita delle risalite non avranno problemi a finire la stagione in gloria. Su Elena Kaliska vi avevo già messo in pre-allarme dopo le gare di Londra e lei sta avvalorando quanto avevo anticipato. Qui ha vinto offrendo un altro smacco alla sua vera ed unica avversaria per la rincorsa alla sua terza medaglia d’oro olimpica e cioè Jana Dukatova.
Ho già detto che la formula della Coppa va rivista. Sue Natoli, il delegato ICF per lo slalom, ci sta mettendo molto impegno, ma è triste notare che a Praga nella finale di coppa non fosse presente nessun rappresentante ufficiale della federazione internazionale. Eppure il tempo ci sarebbe stato perché qualcuno di alto locato fosse presente per dare valore ad una  Coppa che sembra interessare sempre meno. La canoa slalom ha troppe poche gare, troppi pochi trofei da assegnare, troppe poche categorie da premiare. Alla fine sono sempre gli stessi a spartirsi onore e gloria. Quello che voglio far notare è la mancanza di circuiti di serie “B”. Gli slalomisti o fanno la coppa, mondiali e campionati continentali o non sono nessuno. Bisognerebbe creare il circuito di coppa europa per chi è escluso dal circuito maggiore. Quello che succede ad esempio nello sci. Un atleta dei paletti si allena 10 mesi all’anno per gareggiare in cinque o sei gare. I ciclisti che fanno gare di almeno 4 ore hanno due gare alla settimana per 8 mesi all’anno.

Detto ciò la mia casa viaggiante ha ripreso la strada per trasferirsi a Bratislava dove si fermerà fino ai mondiali. Anche Enrico Lazzarotto, sulla sua macchina, ha ripreso la via di casa. E’ ripartito con “Orgasmo”, la sua ultima canoa da  creek che ha testato anche sul canale di Troja, e con tante immagini che presto prenderanno forma e sostanza e che avremo  modo di goderci. Sarà un’occasione anche per capire che potenza possono avere certe fotografie e montaggi.   Per il momento c’è il titolo: “the ultimate  dream” il resto poco conta!


Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Praga, 15 agosto 2011 - Slalom World Cup Final