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Appunti di Slalom e di Vita...

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enrico lazzarotto:
Sono d'accordo con Ettore al 1000/1000.
 Caro Nello non puoi assolutamente dire ad Ettore che non ha coraggio, siami NOI tutti che dobbiamo avere il coraggio di cambiare il mondo che amiamo prima che sia troppo tardi.
enricolazz

nellokayak:

--- Citazione da: Ettore Ivaldi - Giugno 01, 2011, 09:10:12 am ---Ti prego però di non parlarmi di coraggio perché se c’è qualcuno che ha dimostrato di averne è proprio il sottoscritto, denunciando situazioni che sono sotto gli occhi di tutti,

occhio all’onda! Ettore Ivaldi

--- Termina citazione ---

Carissimo Ettore, sono anch'io, come il tuo amico Lazzar8 d'accordo al 1000/1000 su quello che dici. La mia richiesta nei tuoi confronti non era espressamente di aver coraggio di scrivere, su questo assolutamente non potrei dire nulla, bensì sul coraggio di essere "precisi", in quanto. nel tuo scritto, si trattava di tirare in ballo gli atleti del Corpo Forestale dello Stato e tu hai voluto generalizzare in un "atleti professionisti pagati dallo Stato".
Occhio all'onda ed ai salti  a te e Lazzar8

Ettore Ivaldi:
Coloro che sognano di giorno sanno molte cose
che sfuggono a chi sogna soltanto di notte
Edgar Allan Poe

La pioggia ha bagnato i fiori di tiglio e, appena cessata, le essenze floreali si sono scatenate in un orgia di profumi e colori. L’aria che si respira fuori da casa ci fa capire piacevolmente che stiamo vivendo un’altra primavera. Stagione dei grandi amori nonché stagione principe per un canoista.  C’è tempo ora di lavorare assiduamente in fiume per curare tecnica e maestria senza il timore di perdere tempo, dimenticandoci cronometri, cardiofrequenzimetri, e tabelle di allenamento altamente specifiche. E’ tempo di giocare con l’acqua. E’ tempo di passare le ore incollati ad una risalita per ripeterla, ripeterla e ripeterla ancora fino allo sfinimento.
Già...tanto per cambiare vi parlerei delle risalite... certo le risalite non sono tutto, ma possono influenzare non poco il risultato finale considerando che il regolamento ne prevede almeno sei in una gara.
Parlavamo giusto ieri dell’anticipo per mettere il nostro scafo nella posizione ottimale per fare la porta con una pagaiata larga. Sistema questo decisamente innovativo e molto redditizio nello slalom moderno. I maggiori interpreti, o meglio, chi ha saputo adeguarsi prima sono stati alcuni giovani talentuosi che, lasciando libera la loro canoa di ruotare, hanno percepito alla perfezione il gesto e grazie alle loro abilità sono in grado di ripeterlo con una certa costanza.
L’obiettivo quindi è quello di roteare attorno al palo interno (che tante volte è l’unico a venir posto) con il busto, mentre la canoa effettua la sua rotazione con la coda. Molto interessante una serie di esercizi che, proprio oggi, Myriam Gerusalmi Fox ha proposto a William  Forsythe e a Zeno Ivaldi sul canale olimpico di Penrith. Una serie di sei risalite destra-sinistra-destra-sinistra-destra-sinistra in cui ogni  porta era costituita da due pali molto vicini. Ciò comportava il fatto che all’interno della porta non ci poteva  passare tutto il corpo, ma esclusivamente la testa con una parte della canoa. Gli atleti quindi  dovevano cercare la soluzione proprio con la propulsione esterna larga perché altrimenti non ci sarebbe stata la possibilità di fare la porta stessa. Il fatto di mettere una sequenza di porte, in questo caso sei, costringeva gli atleti a mantenere alta la concentrazione e soprattutto diventava allenante per lavorare sulla costanza e ripetitività del gesto stesso. Ovviamente non sempre in un percorso le porte in risalita vanno affrontate in questo modo, l’intelligenza agonistica, così come bene la definisce il professore Giuseppe Vercelli, deve progettare, affrontare, superare e prevedere le sfide porta per porta per far sì che alla fine ne risulti una sequenza di azioni unite tra loro e guidate da un unico filo conduttore, ma nello stesso tempo indipendenti per modo di esecuzione.
Interessante, per noi tecnici, utilizzare una telecamera  fissa su un treppiede  in linea sul palo. Ciò ci permette di vedere e capire bene l’azione del corpo e della canoa; lasciando ferma l’immagine si possono prendere precisi riferimenti anche per la fase di avvicinamento alla porta stessa, curando così l’anticipo.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Ettore Ivaldi:
Sembra che il tempo sia stabile per tutta la settimana qui a Cunovo. Sole! Finalmente dopo tanta pioggia.

“pioggia e sole cambiano la faccia alle persone
...
sempre e per sempre tu.
Ricordati dovunque sei, se mi cercherai
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai”
francesco de gregori[/i]

La brezza del Danubio comunque è costante e sembra quasi di essere in riva al mare con il vantaggio di avere un canale a disposizione per allenarci. Ieri ho pagaiato anch’io tanto per non dimenticare le emozioni che la canoa sa regalarti. Giusto questa mattina ho visto il post di Antonello Pontecorvo sul prossimo raduno a Punta Campanella, mi sarebbe piaciuto andare con la mia canoa da mare doppia assieme alla mia amata. Il grande lupo di mare, di lago e di fiume Gengis mi ha sempre parlato bene di questi fantastici tre giorni in compagnia della pagaia, di amici e di buon cibo valorizzato con dell’ottimo vino. Poi guardando le date - 9/11 settembre - mi sono detto che forse in quella settimana avrò altro a cui pensare. Lo metto però in preventivo per il 2012 visto  che la stagione finirà subito dopo i Giochi Olimpici di Londra e avrò tutto settembre per godermi momenti magici come questi con la canoa, una tendina e la forza dell’avventura libera e spensierata. Chiederò a Marina di portare la sua chitarra perché adoro sentirla cantare.  Poi ci si mette anche Mariano Bifano con Michele Romano due forze della natura uniti dalla nostra passione comune. Bello sapere di essere uniti a chilometri di distanza da quella che è la nostra vera forza. L’immagine che ci ha regalato il campione di discesa “..con la sua abilita' e il suo inconfondibile stile si è allontanato dal pontile d’imbarco dirigendosi verso il mare aperto” è decisamene suggestiva e stimolante per tutti.
Tanto romanticismo ho ritrovato anche nelle tre ragazze che secondo me stanno dominando la scena internazionale e che ieri mi sono divertito a riguardare nelle loro performance di Markkleberg. Molti i punti in comune. Vediamo quelli fuori dalla canoa.
Le prime due, Maialen Chourraut e Jana Dukatova, non sono più giovanissime, classe 1983, mentre Corinna Kuhlne è di quattro anni più giovane.
Le prime due sono fidanzate e convivono con il loro allenatore la terza ha cambiato staff tecnico lo scorso anno e diciamo che ha altri gusti.
Le loro vite sono incentrata sulla canoa e tutte e tre hanno un unico pensiero: i giochi olimpici di Londra 2012
Sono persone decisamente tranquille e che si allenano molto, moltissimo.
Fisicamente sono molto ben preparate e lo si capisce dalla mole di lavoro che riescono a reggere. Muscolarmente  ben definite e  molto toniche. Tutto ciò è possibile grazie alla loro meticolosità nel preparare ogni aspetto,  dall’alimentazione, al lavoro in palestra, dall’allungamento,  al riscaldamento e al defaticamento.  
Tanti piccoli particolari che le avvicinano fuori dall’acqua, ma anche in acqua si possono trovare diversi punti in comune.
C’è quella ricerca della semplicità specialmente per la spagnola e la slovacca. L’austriaca ci sta arrivando in questi ultimi mesi visto che sta abbandonando strategie di gara killer per orientarsi più a discese fluide e armoniose.
Le tre atlete hanno un grande equilibrio grazie proprio alla semplicità della loro azione.
Punto decisamente interessante è la loro reattività in determinate situazioni. Sanno cioè essere veramente concrete nel momento in cui serve esserlo. La reazione all’eventuale errore è immediata e ad oggi è diventata realmente istintiva. Fantastiche tutte e tre le grandi donne del kayak mondiale nella spinta di gambe sui tratti diritti. Una grande fluidità. Mi piacerebbe vederle su una barca da velocità... paranoie mentali di noi allenatori!
Tutte e tre puntano molto in alto anche se ci sono, secondo me, altre 3 o 4 donne in grado di inserirsi tra loro. Le tedesche, qualche australiana, le ceche.

Vi devo lasciare devo andare a seguire il secondo allenamento della giornata e poi correre a fare la spesa al Tesco visto che ho praticamente finito le scorte sulla casa viaggiante -

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Gengis:
Caro Ettore ,
 i tuoi appunti di romanticismo , di cronaca e tecnica mi fanno partecipe , ma più che partecipe mi fanno sentire sul luogo che descrivi sempre con tanti dettagli, profumati e fioriti , da farmi sentire DENTRO  al luogo stesso , di questo te ne sono molto grato .
Come sai mi piace  sognare ,e sperare nella buona sorte , così a settembre 2012  ti scroccherò un passaggio
fino a Punta Campanella ,così che io possa pagaiare con un Grande Canoista  come te, e per l'occasione ti presterò una delle mie pagaie da mare facendoti scegliere tra una Groellandese ed una Alleutina  create da mani esperte per domare il mare e sfidare il vento .
Sempre sulla cresta dell'onda.
Gengis

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