Spazio Federazioni > Discussioni FICK

Calendari FICK Acqua Mossa

<< < (5/6) > >>

Mauro Canzano:
Rispondo in breve a chi ha fatto il mio nome.

Mariano: condivido appieno quello che scrivi visto che ho quei tre anni più di te e abbiamo vissuto quasi lo stesso periodo di gare giovanili. Ho sempre creduto nel fatto che chi ha voglia di crescere va avanti chi non vuole sacrificarsi si ferma dov'è....non per niente negli ultimi 6/7 anni ho sempre portato un sacco di ragazzi in giro d'estate tra Dora, Stura, Noce, Durance e Adda S. con mezzi e tempo mio...si dice di necessità virtù. A un certo  punto le società  tirano le somme : c'è ancora la passione ? c'è il rispetto per quel poco fatto ? c'è una crescita del movimento ? c'è la nascita in chi si allena della voglia di insegnare ad altri ? Se a tutte queste domande la risposta è negativa o "ni", ci si comincia a richiudere nella propria città stato...
Tanti sono gli atleti che si sentono arrivati dopo risultati parziali mentre la storia dovrebbe insegnare che i vari Mulazzi, Previde, Capuzzo, Ceccato etc ormai a certi livelli continuavano ad allenarsi su certi fiumi per fatti proprio per passione ( Capuzzo e i non forestali dei primi anni '90) e per professionalità/passione( i forestali ).

Maurizio: scusa ma credo che tua abbia fatto un discorso sicuramente valido una volta ma non più veritiero...dopo il periodo forestali gli atleti più in vista a livello internazionale sono venuti fuori da società strutturate diversamente dal Merano e/o società con allenatori preparati e con titoli per farlo ( così faccio contento Ettore) con la propria sede nautica non in fiumi dell'Alto Adige o da Valstagna ma addirittura su canali di acqua piatta o in mare....

Ettore: sulla sprint hai ragione. Sullo slalom mi sembra che tu insista un pò troppo specificando sempre nomi come se difendessi una cordata....

maurizio bernasconi:
Ciao Mauro, non insisto, so di essere un po' troppo attaccato alle idee dei dinosauri. mau

Mauro Canzano:
Ciao Maurizio, era solo per parlare...rispetto le idee di tutti e sarebbe bello fare una bella tavola rotonda senza escludere nessuno a priori...utopia credo

Ettore Ivaldi:
Repetita iuvant!

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

nikemerlino:
La classica in acque difficili è oramai un ricordo.
Credo sia meglio puntare sullo sprint nei canali e nei campi slalom alternandolo allo slalom.
Nei campi slalom più facili come Valstagna o altri basterebbe mettere delle belle boe ancorate in modo da ottenere percorsi più tecnici.
In tal senso l'ideale sarebbe una barca monotipo in polietilene, solida ed economica ma di lunghezza tra i 3.50 e i 4 mt a causa dello scarsa profondità dei canali e dei campi slalom in genere.

Ricordo un consiglio di gara di diversi anni fa a Città di Castello. Si discuteva se far scendere le categorie giovanili giù per lo scivolo all'arrivo. Fu deciso di estromettere le categorie  giovanili ( cadetti e allievi )da quell'esperienza.
Uscito da quel consiglio notai come tutti quanti i ragazzini si buttavano giù per lo scivolo con grande divertimento.
I "vecchi" non seppero interpretare i desideri dei giovani.
La discesa deve essere adrenalica, solo così potrà interessare i giovani. Scendere a tutta velocità Bourg o Ivrea è un esperienza meravigliosa. Poi, dopo agosto, quante più maratone fluviali possibili. Feste della canoa senza adrenalina ma con tanti altri piaceri e valori atletici diversi.
Motivare i ragazzi, non farli abbandonare è la missione, il resto è solo "chiacchiere e distintivo".
claudio

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa