Premetto che due settimane fa ho comprato la canoa nuova e ero impaziente di provarla e quale posto migliore che le gole del Verdon?
Ho cercato un compagno di viaggio ma niente quindi sono partito da solo: sveglia alle 6:30, alle 7:00 in macchina con arrivo a castellane all’13:30 senza pranzare. Appena arrivato trovo uno già vestito di tutto punto sul ponte e chiedo se posso scendere con loro. Era una guida rafting con a seguito un gruppo di bambini in canoa, c’è voluto poco per annoiarmi e partire da solo… arrivato all’inizio delle gole esco, faccio autostop e mi caricano subito, chido qualche info sulle gole ma non sa dirmi molto, quindi recupero la macchina e mi dirigo verso l’imbocco delle gole.
Sono le quattro, non avevo idea della lunghezza delle gole, pensando che tre ore a buon ritmo potessero bastare, e di controllare bene ogni passaggio parto in solitaria. Le gole sono fantastiche, altissime e la strada lontanissima quindi accelero facendo attenzione se intravvedo delle uscite. Niente saranno due ore e mezza che pagaio nelle gole più le tre del percorso precedente più l’alzataccia del mattino, senza pranzo, comincia a farsi sentire la stanchezza. Arrivo a un ponticello, guardo la rapida, non mi convince e continuo a piedi per circa un ora ma sono troppo lento e comincia a far buio e dell’uscita nemmeno l’ombra. Lascio la canoa con pagaia paraspruzzi salvagente e casco e mi avvio nella ricerca dell’uscita. Ormai è buio mi devo fermare dove sono, cerco un posto tranquillo ma non vedo più niente quindi mi accovaccio e cerco di tenermi caldo. Il freddo non tarda ad arrivare, ho passato la notte a strofinarmi le gambe e a rimanere rannicchiato per mantenermi caldo; la notte è stata lunga e non ho dormito un minuto.
Appena ha cominciato ad albeggiare ho cercato di alzarmi: le gambe erano doloranti e traballanti per la notte passata rannicchiato quindi non se ne parlava neanche di continuare la discesa o di portare il kayak, l’idea era di uscire dalle gole, mangiare, bere e riposarsi un pò e il lunedì tornare a prendere il kayak. Il sentiero si divideva: imbuto e punto di soccorso dei vigili del fuoco, presi la direzione per il punto di soccorso: una ferrata a picco sulle gole, un po pericolosa da fare con le scarpe da canoa in salita, ma per il ritorno dovevo usare altre scarpe, arrivato in cima cominciai a incamminarmi, dopo circa 1 km mi danno un passaggio dei ragazzi che vanno a fare lancio con l’elastico dal ponte, da li proseguo a piedi e credo di aver fatto altri 5 km prima di trovare un altro passaggio che mi lascia a un paese: Solerei ,credo, un altro km a piedi e poi finalmente canoisti italiani e gli racconto come è andata. Arrivato alla macchina mi cambio e chiedo info se c’è un sentiero che porta fuori delle gole fino al lago e mi dice di si che però ci vogliono almeno due ore, o almeno io ho capito così, non sono molto bravo in francese. Mangio, bevo, e mi dirigo al lago. Da dove comincia il sentiero dove3 sono uscito al lago sono 17 km, un bel pezzo. Arrivato al lago cerco il sentiero che porta nelle gole ma niente, è tardi e io sono stanchissimo xche non ho dormito. Rinuncio e rimando a Lunedì come previsto.
È lunedi, mi alzo presto, smonto la tenda e vado a comprare delle scarpe da trekking e via verso il sentiero. Arrivato al sentiero lascio un biglietto in macchina con scritto che se non fossi tornato per la sera di venirmi a cercare Lunedì H. 10:30. Mi avvio e in un ora circa arrivo alla canoa, l’acqua è molto alta, forse 60mcs e pioveva parecchio. Arrivato alla canoa ho una bruttissima sorpresa: mi hanno rubato tutto tranne canoa e pagaia. Risalire per la ferrata con la canoa non era possibile quindi proseguo il sentiero in fiducia di quello che mi avevano detto. Arrivo all’imbuto, un cartello di legno su una pietra porta passage dell’imbut, credo, li finisce anche il sentiero e non c’è modo di proseguire se non in fiume. Se avessi deciso di tornare indietro avrei dovuto passare un'altra notte nel fiume. L’acqua era tanta e appiattiva molto. Mi raccomandai al Signore e scelsi la strada del fiume con addosso un paio di pantaloncini da bagno, una maglietta in capilene, una cuffietta e le scarpe da trekking. Sapevo benissimo il pericolo che correvo ogni volta che entravo in canoa, fondamentale era mantenere la linea di galleggiamento il più alta possibile, ogni 30 mt dovevo fermarmi e svuotarla e appena potevo andavo a piedi usando la canoa il minimo necessario. Sembravano non finire più le gole e anche andare a piedi era sempre più faticoso, finché arrivo a una rapida con sopra una piccola costruzione tipo una torretta, ero arrivato, da li in poi il fiume si calmava. Arrivato al lago trovo un ragazzo che pesca, gli chiedo l’ora , sono le sette meno venti. Tardissimo!!! Ci metto un po’ ma riesco a convincere lui e suo padre ad accompagnarmi alla macchina, intanto gli racconto tutto.
Arrivato alla macchina, H 19:30, ne trovo un'altra parcheggiata vicino, all’interno una corda e due caschetti, era il soccorso, mi avvio verso l’orlo delle gole e grido per diverse volte che sono arrivato e poi via a riprendere la canoa.
Sono stato un incosciente in tutti i sensi, ma ringrazio il celo di poterlo raccontare. Questa discesa mi è servita da lezione per forgiare le regole più importanti della canoa:
informarsi bene prima di fare un fiume che non si conosce
non andare in canoa da soli
non andare in canoa senza l’attrezzatura adatta
non rubare l’attrezzatura ad un altro canoista
Questa è la storia....