Una cosa costante per i principianti è occuparsi (o preoccuparsi) di cose che alla luce dell'esperienza si rivelano marginali: anche io ho fantasticato di sistemi respiratori quando mi giravo spesso e ancora non avevo l'eskimo, ma la cosa è evaporata quando lo ho imparato.
Ora, se il problema dell'icravattamento ti capita cosi' spesso da necessitare una risoluzione, è probabile che sia solo dovuto a altre cause, cito con beneficio di inventario:
- probabilmente scendi o ti fanno scendere in un fiume troppo difficile per le tue attuali capacità
- ti manca o non hai appreso bene le manovre fondamentali
- ti mancano alcune nozioni su come pianificare la tua discesa
- non hai ancora imparato o tentato di imparare l'eskimo con le dovute maniere.
eccetera eccetera.
va da sè che trovare una soluzione per un problema marginale ti fa solo perdere tempo.
Quello che ti consiglio è spiegarci bene la frequenza e le situazioni in cui ti capita, in modo da capire il vero problema.
Fiume che scendi, rapida e situazione in cui ti è capitato, compagni di discesa e loro comportamento (non citarli per nome, che poi nascono rogne).
Non avere paura di spiegarti con cura, siamo qui per capire.
Se poi passi dal veneto, magari andiamo a fare una discesa in Brenta, e cosi' ti vedo dal vivo e capisco qual'è il problema.
Per rispondere alla domanda specifica, quello che può fare l'incravattato lo abbiamo detto, e non credo ci sia altro da aggiungere.
Ci sarebbe una tecnica per un eventuale soccorritore dalla canoa, che è una versione modificata del classico "panino". Non la ho mai vista su nessun libro di canoa, quindi non so se è codificata magari non ho letto bene i libri, nel caso perdonate la mia ignoranza.
Esecuzione: Incravattato sul sasso, testa fuori e corrente non impossibile (non fortissima).
Il soccorritore deve arrivare da monte, mettersi a metà della corrente e farsi portare sopra l'incravattato.
Fianco molto su a monte, al momento di arrivare si sporge e afferra il pericolante per la giacca od il salvagente e lo solleva di forza dall'acqua.
La pagaia va tenuta sul lato a monte con una mano, pronta ad appoggiarsi sopra le due canoe per impedire il rovesciamento del soccorritore.
Il sollevamento è possibile di solito non appena il soccorritore rallenta con la sua canoa il flusso d 'acqua che tiene il pericolante incravattato, in quel momento di solito l'emersione è facilissima.
Rischi: il pericolante potrebbe essere schiacciato fra le due canoe se si perde il momento giusto o la corrente è troppo forte.
Il soccorritore dovrebbe avere la capacità di eseguire al 100% la manovra da solo sul sasso preso come riferimento.
La tecnica è la stessa ( a parte la presa sul pericolante) delle canoe a "panino" sopra un sasso.
Davide