Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente > Chat

SESIA TOTAL RUN: il tramonto della canoa esplorativa?

<< < (2/5) > >>

Frederik Beccaro:
Gran bella discussione spunto senz'altro di numerose riflessioni.
Senz'altro meritevole la battuta di Gange sulla puntualità e gli aspetti logistici dell'operazione.
Forse questo è il vero record.  ;D
Riprendendo il discorso di Lorenzo, probabilmente quest'impresa nascerà anche dalla voglia di protagonismo dei partecipanti che non hanno divulgato quà il loro progetto.
Per il resto credo più che altro che questa possa essere una sfida con se stessi piuttosto che un cercare a tutti i costi di fare notizia.
Ricordiamoci che il mondo della canoa fluviale italiana è una microrealtà che si e no interessa qualche migliaio di persone, l'equivalente di un micro comune italiano. I nomi eroici che indichi, oggi sono ricordati solo da una parte di questa piccolo mondo e tra qualche lustro saranno completamente dimenticati.
Siamo una piccola comunità e la storia della canoa italiana è un granello di sabbia nella spiaggia e come dici tu purtroppo i numeri sono dalla parte del ca--one di turno che partecipa al grande Fratello o all'isola dei famosi.
Sull'osservazione della sicurezza credo che i tre ottimi cavalieri correranno meno rischi il 20 che uno di noi in una discesa domenicale.
Concludo affermando che essendo per definizione l'ambiente fluviale mutevole ne consegue che la canoa esplorativa comunque non morirà mai in quanto le migliori indicazioni su un fiume te le darà sempre l'ultimo canoista che l'ha percorso.


 

maurizio.beccafichi:
Cosa:
S.T.R. (Siamo Tutti Rimbambiti)
Prova di abilità e velocità per canoisti over 50 sulle seguenti discipline:
- Lancio del catetere;
- Pulitura veloce di superfici con l'utilizzo della pelle dello scroto;
- Briscola e tresette con bestemmia libera;
- Sputacchio lungo con e senza dentiera;

 Chi:
io, Rizzitelli, Balducci, Vitalesta, il Bao, Daniele di Piombino, Montagna, i Fred, i nonni, ecc.

Quando:
Il 23 maggio a Campertogno.

Perchè:
Per ridere e poi perchè sono ca--i nostri!!


Maurizio Beccafichi

Lorenzo Molinari:
Condivido quanto scrive Maurizio circa il fatto che ognuno è libero di interpretare la canoa come meglio crede - e ci mancherebbe - e che per una canoa esplorativa che tramonta probabilmente un'altra sta già condensando acque in cui rinascere. Anche se dal nostro attuale punto di vista, o almeno dal mio, ciò non fosse chiaro, non toglie che non potrà esserlo a cosa avvenuta, pertanto ben vengano le novità.

Condivido anche la considerazione di Frederik sulla mutevolezza dell'ambiente fluviale e su ciò che ne consegue, per quanto l'acqua giri intorno ai sassi sempre allo stesso modo in ogni fiume.

Divertente  quanto stimolante la nota di Gange su puntualità e aspetti logistici, temi su cui ci sarebbe molto da imparare, oltre che sulla preparazione dei tre canoisti che si cimenteranno in questa prova. Prova che, al di là delle mie considerazioni, è comunque di incredibile livello.
Pertanto buon divertimento e sulla cresta dell'onda ai partecipanti!

Circa il fatto che tra qualche lustro i nomi eroici della canoa italiana andranno dimenticati - come ci ricorda Frederik – sarà inevitabile per molti di questi nomi. Tuttavia per quanto si debba centrarsi nel presente, le nostre abilità e le nostre conoscenze fluviali, anche per chi possa credersi autodidatta, derivano dai tanti che hanno segnato con le loro canoe i sassi su cui scivoliamo. Sta a noi mantenerne viva la memoria e le loro imprese, almeno di alcuni in rappresentanza dei molti.
Poco prima che morisse Granacci lo incontrai e lo salutai ad una serata di canoa, si era seduto in disparte, appariva come una canoa fuor d'acqua vecchia e rattoppata in vetroresina. Le facce di molti giovani sembravano stupite a vederlo e probabilmente pensavano che fosse in sala per errore o che ne fosse il custode. Se ne andò appena terminò la serata, praticamente nessuno lo aveva degnato di un saluto, giusto qualche anziano altrettanto in disparte, tra i quali riconobbi anche un olimpionico della canoa degli anni ‘60, d'altronde quasi nessuno penso che lo avesse riconosciuto, per quanto immagino che molti lo conoscessero almeno di nome. Fu un episodio che mi lasciò dell'amarezza, e non fu il solo episodio di questo genere in cui mi ritrovai da spettatore. Mi auguro che ogni volta in cui si organizzino eventi, siano cercati o almeno accolti coloro che prima di noi hanno saputo interpretare, magari a modo loro, anzi senz'altro a modo loro e per questo - come si diceva all'inizio - innovatori nel loro tempo,  a cui dobbiamo la passata della nostra pagaia in acqua più di quanto si possa credere, così come io la devo ai miei maestri:
-   il poliedrico e mecenate Andrea Alessandrini che a 14 anni, insieme a Carlo Testa, mi portò giù da un Sesia gonfio su una sua discesa in vetroresina, abbigliato con calza maglia, vecchio maglione infeltrito, innovativo paraspruzzi ascellare con stecca, giaccaventina senza polsini, casco da hockey e giubbotto tisalvooniente,
-   Cesare Fioni, già allora detto “nonno”, adesso ultraottantenne che si riconosce per la sua ancora perfetta pagaiata quando solca le acque dell’Idroscalo,
-   Lanciotto Saltamerenda, un nome una garanzia, la cui abilità in canoa su fiume e in mare negli anni ’70 aveva pochi eguali.

Lorenzo Molinari

Francesco Balducci:
Ciao ragazzi, son stato nominato dall'amico Maurizio Beccafichi e non ho resistito alla tentazione i partecipare alla discussione. Secondo me la canoa esplorativa non morirà mai, perchè come scrissi nel mio libro Fiumi di Liguria, fintanto che esisterà un corso d'acqua, ancorchè piccolo, ma vergine, ci sarà sempre un canoista curioso desideroso di scenderlo. Non solo, anche il fiume già noto offre sempre novità, giacchè le piene ne mutano l'alveo, regalando emozioni ogni volta lo si scenda. Oltre a me, conosco molti altri canoisti affascinati dall'idea di percorrere nuove vie d'acqua...
Per quanto riguarda l'iniziativa di Francesco Salvato, rimango dell'idea che sia comunque un'impresa notevole dal puro sapore agonistico. Pertanto non va inquadrata nel campo dell'esplorazione fluviale, ma semplicemente in quello dei record e delle performances atletiche. Rivolgo i  miei complimenti ai tre qualora riuscissero a centrare l'obbiettivo, ma anche solo per l'idea di questo record  originale. In fondo anche il mio, ovvero quello di essere il canoista con il maggior numero di fiumi diversi discesi ( attualmente 763) al mondo, potrebbe essere biasimato... Ma chi se ne frega! ognuno è libero di divertirsi come vuole. O no?
Piuttosto avete mai pensato all'importanza della longevità atletica e di riuscire a pagaiare in torrente anche in età senile? questo in fondo sarebbe il vero record...

aldo montagna:
Ringrazio Maurizio Bek per l'invito alla "sua" STR, ma per impegni famigliari non potrò esserci: prometto comunque di allenarmi in tutte 4 le specialità proposte (anzi secondo me  la 2° potrebbe essere resa più atletica cambiandola in " lucidatura delle proprie scarpe"...indossate naturalmente).
Vi auguro comunque una felice competizione sia in acqua che fuori e tanto di cappello ai tre aspiranti recordmen della STR (quella vera).
Una riflessione: per quanto loro vadano forte, non impediscono a nessuno di scendere con calma guardando il panorama, facendo sicure dappertutto, mangiando il panino ecc.
Arrivederci in acqua
aldo

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa