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Giuseppe Spinelli

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Re: saperne di più della canoa italiana [Storia]
* Risposta #15 il: Gennaio 23, 2010, 08:55:39 pm *
per me ok, organizziamo!
saluti giuseppe

Andrea Gangemi

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Re: saperne di più della canoa italiana
* Risposta #16 il: Gennaio 23, 2010, 09:33:12 pm *
... Occorreva avere un’idea precisa e poi si disegnava nella rapida. Era un lavoro di immaginazione e di forme, era pittura sulle onde. Era una variante seria del volo sulla materia liquida.

Maurizio, leggo solo ora questo tuo bel messaggio.

Grazie, sinceramente,  da parte di un figlio del polietilene che troppo spesso discende le rapide come una biglia in un flipper.
Andrea Gangemi

Vittorio Pongolini

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Re: saperne di più della canoa italiana [Storia]
* Risposta #17 il: Gennaio 23, 2010, 09:48:13 pm *
Ciao Stefano!

Grazie del messaggio privato.

C'era da aspettarselo, è quasi sempre il lavoro all'estero che impedisce una normale frequentazione dei fiumi nostrani. E anche di quelli stranieri, perchè il lavoro, ahimè, aliena la mente e le passioni.

Il mio tel. è +393486506162. Ma fra pochi giorni devo entrare in ospedale, per la terza volta in 7 mesi, per gli esiti di una brutta frattura alla gamba per cause motociclistiche.

Semmai sentiamoci per email, almeno per il momento. Poi, soprattutto se la canoa mi riavrà, benissimo per il telefono.

A risentirci di nuovo.

V.P.
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

"You don't beat it. You never beat the river, chubby".  Burt Reynolds (Lewis Medlock), Deliverance, 1972.

Ettore Ivaldi

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Re: saperne di più della canoa italiana [Storia]
* Risposta #18 il: Gennaio 30, 2010, 09:58:01 am *
Mi accorgo solo ora di questa discussione e mi inserisco ben volentieri. Non posso non parlare del Canoa Club Verona che, come dice bene Maurizio Bernasconi, è stato uno tra i primi sodalizi canoistici in Italia. Fra non molto si arriverà ai 50 anni di attività  e le sorprese per questo traguardo non mancano certamente. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo la storia se pur velocemente per sommi capi.

Sic transit gloria mundi! – si legge su una canoa appesa nella sede di Corte Dogana e con gli anni è diventato il motto del CCVR

Il Canoa Club Verona nasce nei primi anni cinquanta grazie alla passione e alla voglia di solcare il fiume Adige da parte dei fratelli  Giorgio e Lucio Bergamini, Fulvio e Girancarlo Testa oltre ai vari  Spellini, Tessari, De Togni e tanti altri ancora. Tutti studenti universitari che avevano avuto modo di scoprire la canoa avvicinati dai compagni di studi di Milano.
La data ufficiale però di fondazione arriva il 18 maggio 1963  e il Club si affilia contemporaneamente alla Commissione Italiana Canoa facente parte della  Federazione Italiana Canottaggio e prende sede nella vecchia Dogana delle navi nel quartiere Filippini in centro alla città.
Il vero spirito  che animò per molti anni i padri fondatori fu quello di girovagare l’Italia in cerca di nuovi fiumi e torrenti da cavalcare con le canoe che ci si autocostruiva sul progetto della tedesca Klepper. Ecco quindi la scoperta del fiume Brenta a Valstagna dove i veronesi hanno portato e lanciato questo sport. Sul fiume Cellina dove annualmente si organizzava un raduno che si concludeva con la gara di discesa e slalom. Poi nei primi anni ’70 la scoperta del fiume Noce e nel ’79 il Canoa Club Verona fa nascere una scuola di canoa in quello che oggi è il Centro Canoa & Rafting Dolomiti del Brenta in Val di Sole a Dimaro.
Ha forgiato, negli anni, atleti per le squadre nazionali come Manner Puccini, Sandro Roccato e Fulvio Testa che nel 1969 parteciparono ai campionati del mondo di Bourg St. Maurice. Dopo di loro  i fratelli Mariani (Paolo, Silvano, Renzo e Sandro),  Andrea Buoncuore, Andrea De Vecchi,  Renato De Monti, Alberto Bonamini, Ettore Ivaldi, Mauro Manganotti, Paolo e Domenico Benciolini, Mauro Grossi, Giuseppe Botturi,  Luca Panziera e fra le ragazze non possiamo non ricordare Eva Plank, Cristina e Marina Montanari,  Giovanna Ambrosi, Susanna Manfrin, Elena Nuovloni, Francesca Rossi e Marialuisa Maiorano, e tanti altri che hanno partecipato a Olimpiadi, Campionati del Mondo, Coppe del Mondo e gare internazionali con numerosi successi.
Non solo atleti, ma anche dirigenti nazionali ed internazionali sono usciti dalle file del sodalizio canoistico veronese oltre a tecnici ed allenatori che negli anni hanno ricoperto importanti ruoli all’interno della Federazione Italiana Canoa Kayak.
Il Canoa Club ha organizzato numerose  manifestazioni agonistiche ed amatoriali, portando la canoa lungo la nostra penisola. Tra le più importanti ricordiamo il campionato del mondo di slalom e discesa in Val di Sole nel 1993, i campionati del mondo junior discesa nel 2005  e l’Adigemarathon – TerradeiForti in collaborazione con il Canoa Club Pescantina, che in pochi anni è diventata la classica di fine stagione con oltre 1.400 partecipanti. Questa manifestazione ha ripreso la discesa turistica dell’Adige organizzata dal 1975 al 1991 in collaborazione con il Touring Club Italiano.
Il Canoa Club Verona, che vive una realtà legata anche all’intervento in fiume in caso di calamità ed è baluardo dello stesso,  organizza corsi di canoa per principianti e corsi di eskimo in piscina. Ha un ottimo vivaio di giovani seguito dal tecnico Fabrizio Faettini e da numerosi collaboratori.
Ma il Canoa club Verona oggi è impegnato in un progetto per la realizzazione della nuova sede che prevede due campi di allenamento, uno su un canale e l’altro  sul fiume, oltre a 3 palestre, spogliati, bar, ristorante e foresteria. Un progetto portato avanti grazie alla collaborazione della Regione Veneto e del Comune di Verona che vogliono creare un centro d’eccellenza per lo sport della pagaia proprio nella città scaligera. L’area di oltre 9.000 metri quadrati è stata acquista dall’Amministrazione Comunale e si trova a pochi chilometri dal centro storico e a ridosso della diga del Chievo. Nel 2012 verrà consegnata al CCVR la nuova sede.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

- ho sintetizzato 50 anni di storia di un Club in poche righe. Dietro a questa bella realtà canoistica ci sono tantissimi aneddoti e racconti da approfondire e da ricordare. Per l’inaugurazione della nuova sede è in opera  anche un libro che possa dare lustro a molti canoisti e alle loro splendide avventure con la pagaia che hanno animato il mitico CCVR.