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COPPA DEL MONDO SLALOM [I reportage di Ettore Ivaldi]

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Ettore Ivaldi:
Ero ancora immerso nei sogni quanto questa mattina alle 7,30  dagli autoparlanti uscivano le note di “My Way”:  I've lived a life that's full
I've traveled each and ev'ry highway, but more, much more than this
I did it my way… e pensavo che effettivamente la mia vita è stata impostata su questo stile. Il risveglio è stato quindi dolce grazie alla musica, alle parole e ai ricordi della serata precedente trascorsa alla cena dei capisquadra. Infatti ho passato alcune ore in piacevole compagnia particolarmente con  Jerney Abramic, Mikel Saiber e John Mc Loyd,  e tante altre personalità del mondo canoistico. Tra una leccornia e l’altra mille discorsi.  A dissetarci un favoloso vinello bianco che ci hanno spiegato essere di queste parti il “jurancon”. La leggenda dice che lo abbiano utilizzato per battezzare Enrico IV.  Deliziose anche le cozze e i gamberoni preparati proprio davanti alla sala su una enorme piastra. Ma a parte tutto ciò, che comunque non guasta mai, la compagnia dei miei commensali mi ha rallegrato la serata e ovviamente, come sempre, i discorsi hanno toccato ogni confine dello slalom. Giustamente Abramic – atleta che ha vinto diverse medaglie ai campionati del mondo e  da diversi anni allena la squadra austriaca anche se di patria slovena - ci faceva osservare che è dal 1990 che si cambiano i regolamenti nel tentativo di avvicinare il più possibile la televisione. Il risultato per la verità non è stato così eclatante come sperato. Forse allora il problema non sono le regole, ma il modo con  cui la canoa va a proporsi ai mass-media. Io ho la mia idea, e sto lavorando per questo ad una relazione da consegnare ai grandi capi dell’ICF. Penso che si debba produrre “by self” le immagini e darle ai vari circuiti internazionali come Eurosport, con loro avrò un incontro a breve grazie alla collaborazione di Dario Pupo grande commentatore televisivo del magico e fantastico mondo dello sport.  La strategia è quella di essere presente il più possibile in televisione con un circuito di gare importanti in modo tale da far conoscere e avvicinare gli atleti alla gente. Appassionare il mondo con una forte pressione televisiva, come ha fatto il salto con gli sci, il biathlon o lo sci nordico. Morgenster, Maysz, Ahonen, Schrirenzauer, Bjiordalen, Svenzen, Nortthug, Greis, Piller Cottrer, Di Centa, sono tutti nomi ormai conosciuti e che sono diventati idoli al pari dei campioni del calcio o del basket. Solo se la canoa creasse un circuito di almeno una dozzina di prove potrebbe sperare di essere presa in considerazione da televisioni e sponsor. Questi ultimi infatti non hanno nessun interesse a investire su un singolo evento. Il nome rimane se si associa a lungo ad uno sport che passa nei circuiti di tutto il mondo. Un’impresa non facile, ma credo doverosa da fare.
Terminate anche le gare di qualifica, domani le semifinali e finali. Oggi però resterà fissato nella nostra mente a lungo l’uscita dalla porta 17 di Fabien Lefevre. Il fenomeno transalpino dopo essersi appoggiato sulle rocce con la pala sinistra ed essersi spinto con energia ha girato la stessa pala e per effettuare la rotazione su una grande onda ci ha messo il debordè! Il pubblico, numerosissimo,  è andato in un brodo di giuggiole, un boato e tutti a casa contenti, non si era mai visto nessuno K1 osare tanto in una gara di qualificata ridotta oggi ai 20 migliori al mondo.  in Chissà domani cosa ci regalerà ancora.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi da Pau 1^ gara di Coppa del Mondo Slalom 2009
P.S. complimenti alla squadra del k1 uomini discesa che, agli europei in Valtellina,  hanno conquistato un bel bronzo nella prova sprint.

Mauro Canzano:
P.S. dalla Valtellina arriva la notizia dell’ennesimo titolo continentale conquistato dal sempre e onnipotente Vladi Panato nella specialità dello sprint. Il campione dei gorghi dell’Adige salva ancora la compagine italiana… si parlerà ancora di successo di squadra o si riconoscerà il merito al solo atleta e al suo allenatore e si cercherà di capire che cosa si può fare per cercare di migliorare?

Quello che dispiace non sono le critiche costruttive o le analisi dopo un gara per capire quali errori si possono essere commessi come squadra e non come singolo...quello che dispiace sono le continue critiche e poleminche verso un ambinete che ha il solo demerito di cercare di ricostruire con calma una squadra nazionale in tutte le sue categorie ( dai più giovani con la nazionale giovanile, agli junior , fino alla nazionale senior).

Quello che dispiace e vedere persone che dopo aver  fatto i complimenti al mostro sacro della canadese mondiale Vladi Panato , facciano critiche alla squadra italiana , senza mettere in evidenza però ( ad utilizzo dei lettori) che la maggior parte della nazionale italiana 2009 di discesa non supera i 21 anni. Senza mettere in evidenza che è una squadra con ben tre junior tra le sue fila, senza mettere in evidenza forfait dell'ultimo istante. i sembrava giusto riportarlo per non creare una cattiva informazione.

Concludo facendo i miei più sentiti auguri ad Andrea Santello presente agli Europei senior nella gara sprint in K1 uomini e accidentalmente rottosi la caviglia proprio ieri sera...Incidente che lo terrà fermo ( causa gravità della frattura ) per tre/quattro mesi...saltando un appuntamento come i mondiali junior in Svizzera che potevano vederlo tra i protagonisti. Forza Sante siamo tutti con te.

Ps: per coloro che continuano a dire che non ci sono programmi per i giovani , si prega di andare a vedere la presentazione sia per la discesa che per lo slalom dell'attività giovanile 2009. Attività giovanile 2009 COMPLETAMENTE SPESATA dalla FICK e non a carico di società e/o famiglie.

Saluti Mauro Canzano

Skillo:
Sono ancora ipnotizzato con lo sguardo nel vuoto e la mente sognante ad inseguire gli stupendi reportages di Ettore e con un sorriso beato accolgo la notizia della vittoria dell'inossidabile Vladi "Santosubito" Panato.
Leggo il piccolo accenno ad una problematica della discesa, cosa che di fatto esiste, e subito penso: "ora Canzano risponde al volo".
Ed eccolo puntualissimo.
Resto al di fuori delle polemiche e delle diverse opinioni sulla discesa.
Sottolineo solo una cosa: appena si digita la parola "discesa", Mauro scatta come un cobra; come mai sono mesi che battiamo e ribattiamo "slalom" e a nessuno dei colleghi slalomisti di Canzano scappa neanche una virgolina?

Bravi i k1 medagliati e bravo SuperCali che a mo(l)menti beccava il bronzo.

 

Ettore Ivaldi:
Oggi la coppa del mondo ci ha regalato un'altra importante pagina di storia. Leggende che avremo modo di raccontare a lungo e che sicuramente riempiranno le serate invernali davanti al fuoco di casa. Fabien Lefevre ha mantenuto la promessa che aveva fatto subito dopo le olimpiadi e così,  solo per questione di minuti, è il primo atleta al mondo che conquista due medaglie in due specialità diverse nella stessa finale di coppa del mondo. Infatti prima con il compagno Gargaud sfiora la vittoria nella canadese doppia e si mette al collo un argento non facile e a distanza di  poco più di mezz'ora sale sul gradino più basso del podio nel K1 nella gara vinta con estrema facilità e supremazia da Peter Kauzer. Grandissima gara dello sloveno che stacca tutti di ben  4 secondi e vince pur toccando la porta 11. Tocco che ha fatto tremare il papà sulla riva che da sempre lo segue. Anche lui Peter di nome, anche lui un campione nel Kayak maschile sotto la bandiera di Tito. Fu infatti quinto ai mondiali di Spittal in Austria nel 1977 nella gara vinta dall’inglese  Albert Kerr. Di quest’ultimo si racconta che faceva le risalite senza agganciare utilizzando il colpo largo per entrare, una sorta di precursore ante litteram dello stile moderno di una disciplina che non finisce mai di entusiasmare. Lo ricordo alcuni ani più tardi a Merano all’ultima risalita al “buco Costantin” dove si infilò sfruttando la corrente e usci per l’appunto spingendosi con la pala sinistra… allora era proprio vero!

La stessa impresa del bianco di Francia  riesce al “suddito di sua maestà” David Florence che e' bronzo sia in C2 che in C1.

Altro fatto eccezionale i ben due ex-equo nei K1 uomini. Infatti sul terzo gradino del podio del kayak maschile troviamo Lefevre e Dejan Kralj. I due atleti infatti fanno registrare entrambi un 100,77 + 2 … incredibile? No visto che anche il sesto posto viene diviso fra altri  due atleti Molmenti e Walsh entrambi con 104,48!   Il nuovo regolamento prevede in caso di stesso tempo l’assegnazione dell’ex-equo, cosa che non era mai successa prima.

Ci hanno fatto vibrare  i fratelli Hochschorner che arrivati lunghi alla risalita numero 4 si sono letteralmente  incravattati sui sassi per aver fatto la porta precedente in discesa, cosa che neppure i K1 si sono minimamente sognati di fare. Nove lunghissimi secondi piantati su quelle rocce senza un minimo tentennamento di cedere e farsi trasportare a valle. Peter (dietro sinistro) con la pala piantata in acqua a sostenere la barca, ma praticamente sommerso dall’acqua. Pavol neppure ci ha pensato a cambiare lato di pagaiata per venire in aiuto a suo fratello ed è  rimasto in equilibrio a cercare un “ecar” praticamente impossibile. Alla fine è la spinta dell’acqua e la loro determinazione a non mollare che permettono loro di uscire da quel brutto inghippo!  Ditemi voi se queste non sono grandissime emozioni.

Tutto ciò sarebbe potuto bastare, ma la domenica ci riservava anche l’impensabile eliminazione dalla finale della canadese monoposto del suo l'indiscusso re: Michal Martikan. Il due volte campione olimpico ha sbagliato molto in semifinale e seppur incredulo ha dovuto assistere all'assegnazione delle medaglie da bordo campo. Per le semifinali e finali la partecipazione stima di pubblico è stata di oltre 10.000 persone, che non solo hanno tifato per i beniamini  di casa (stupenda la gara della Pichery nel K1 donne), ma hanno anche avuto modo di provare concretamente la canoa grazie al servizio che la federazione francese ha messo in atto per questa manifestazione. Le luci si spengo sulla prima gara di Coppa del Mondo di slalom e ora via a Bratislava per il secondo appuntamento.

Occhio all'onda, Ettore Ivaldi, Coppa del Mondo Slalom Pau

Ettore Ivaldi:

--- Citazione da: Mauro Canzano - Giugno 28, 2009, 12:32:02 pm ---Quello che dispiace e vedere persone che dopo aver  fatto i complimenti al mostro sacro della canadese mondiale Vladi Panato , facciano critiche alla squadra italiana , senza mettere in evidenza però ( ad utilizzo dei lettori) che la maggior parte della nazionale italiana 2009 di discesa non supera i 21 anni. Senza mettere in evidenza che è una squadra con ben tre junior tra le sue fila, senza mettere in evidenza forfait dell'ultimo istante. i sembrava giusto riportarlo per non creare una cattiva informazione.
--- Termina citazione ---

Il primo insegnamento che mi è stato dato dal mio caposervizio quando feci il praticantato da giornalista fu quello di verificare quanto si afferma, per questo motivo e per dare al lettore una precisa informazione sarebbe stato più corretto dire da parte dell'amico Mauro Canzano che gli atleti che non superavano i 21 anni ai recenti campionati europei di discesa non era la maggior parte ma il 44%. Infatti su 18 ben 8 avevano un'età inferiore ai 21 anni. Per i restanti 10 la media è di 29 anni.

Mi interessava anche capire se per Mauro il fatto di aver schierato ai campionati continentali assoluti ben 3 junior è da considerare un fatto positivo.

Mi associo anch'io agli auguri di una pronta e veloce guarigione per Andrea Santello.  

In relazione ai programmi sull'attività giovanile credo di aver già espresso il mio parere

Occhio all'onda! Ettore Ivaldi

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