Non è una questione di unità e di tranquillità serafica nell'ambiente della discesa, ma soprattutto non è una questione legata alla partecipazione alle Olimpiadi. Ovvio tutti noi del settore vorremmo lo sprint alle Olimpiadi, ma quanto abbiamo vissuto in questa ultima stagione sportiva và un po' al di là di queste problematiche.
Dall'arrivo di Mayr, senza nulla togliere a Petromer per quanto ha fatto nei tre anni precedenti, c'è stata un'attenzione particolare ai problemi del settore e di tutti gli atleti. Non poche sono state le presenze di Mayr a raduni dello slalom o della velocità per verificare le condizioni di allenamento di tutti gli atleti. Certamente, avendo avuto la delega per il settore discesa, Mayr ha preso con grande senso di responsabilità questo impegno ed è stato un martello nei confronti di tutti noi della commissione tecnica per portare avanti i progetti che aveva programmato: progetto giovani speranze, wwtv, ranking nazionale, dvd di formazione, progetto canadesi, squadre complete ai Mondiali e Europei, raduni più frequenti e con più atleti, organizzazione di gare su fiumi di livello, ecc. Fermo restando che i risultati hanno dato ragione a quel tipo di approccio: Benassi, Panato, due junior femminili primo anno ai mondiali di Ivrea, sette medaglie agli Europei jr e poi risultati in partecipazione alle gare, anche quelle su fiumi difficili.
Non vogliamo passare come il settore in cui, non dovendo pensare alle Olimpiadi, non ci sono problemi. I problemi ci sono stati e ci saranno in futuro perchè i problemi ci sono dove ci sono persone che lavorano, ma grazie alla mediazione di Mayr e alla sua spinta motivazionale e al suo controllo abbiamo dovuto confrontarci mille e mille volte per cercare di risolvere i problemi a vantaggio degli atleti e delle società.
Questo è quello che è necessario per il futuro: un Mayr che si occupi e preoccupi di far funzionare un settore, che sappia farci risparmiare, magari andando a dormire negli ostelli invece che negli alberghi, che però stimoli l'allargamento della base di partecipazione, che ci martelli tutti i giorni più volte al giorno per fare quanto è nei nostri compiti, che ci inciti e ci sproni a migliorare. Proprio come fa e farà per tutti gli atleti di tutti i settori, velocità, polo e fluviale slalom e discesa.
Tutti noi, appassionati atleti ed ex, abbiamo ancora la mentalità agonistica, sia che siamo tecnici o dirigenti. Non vogliamo avere un "allenatore" che ci faccia allenare poco, ma vogliamo un "allenatore" che ci faccia allenare tanto, ma bene, anzi meglio! Perchè tutti noi abbiamo ancora tanta voglia di far fatica...
E Mayr è un ottimo "allenatore"