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Gengis

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In ricordo di Michele Romano
* il: Ottobre 14, 2016, 01:28:59 pm *
Ciao a Tutti ,
inoltro un pensiero di Casimiro Righini,valente Canoista Veterano di Guastalla  su Michele Romano recentemete scomparso a Policastro Bussentino .Per i più giovani del forum , aggiungo che per Carlo s'intende il Grigioni  e Valpreda era sopranome di Francesconi grande costruttore di canoe .

" Scrivi qualcosa su Michele:
Michele era Michele,se non lo hai conosciuto non te lo posso raccontare.
In canoa se Carlo era un dio,lui era il diavolo e lo rimaneva anche giù dalla canoa quando,inforcati i pattini ,
seminava il panico sul viale del Porto di Policastro, oppure sugli stradoni non ancora aperti al traffico, quelli che portano a Padula o Battipaglia,quando in bicicletta si faceva trainare da un aquilone.Mi diceva che una volta entrato in galleria,per uno strano gioco delle correnti,si era trovato più vicino alla volta che all'asfalto bicicletta compresa .
Raccontalo tu Michele.
Quando, a ottobre,si usava raccogliere le olive:salivamo sugli alberi ( ne aveva 40 uno più alto dell'altro )e se là in cima sugli ultimi rami,chè l'ulivo lo consenta,sentivi al tuo fianco o alle  tue spalle " stormir di fronde" ti veniva da pensar ad un'aquila troppo audace invece era lui quasi calatosi dall'alto dei sui 80 anni ma prima della spiccagione c'era da tagliare l'erba  per stendere la rete ed eccolo alla guida di una motosega alla quale aveva applicato un'asse, quasi un altalena,e in piedi su di essa conduceva il mezzo su e giù per i pendii del suo podere in un gioco che quasi gli costò la vita quando,laceratosi un polpaccio, irrorò di sangue l'uliveto.
Raccontalo tu Michele.
Aveva istruito Enrico su come costruire le  costruire canoe,iniziando con l'insegnargli ad andarci sopra
( Enrico era Francesconi , altra bella boccia)
Nell'anno 1000 in Grecia,quasi alla foce dell'Aractos,dalle parti di Arta ,per intenderci, quindi vicino ad una grande città.Smontò il motore della sua auto , per cambiargli la guarnizione della testa, aveva con sè la chiave dinamometria per serrare alla  giusta forza i relativi bulloni .La scena di tutti i componenti disseminati all'ombra di un grande platano pare non sia stata documentata, oppure Alberto si è sempre rifiutato di mostrarla.
Raccontalo tu Michele.
Veniva da sette anni di Marina, aveva l'acqua nel sangue,per me ne ricavava ossigeno come i pesci,l'ho visto capovolgersi all'ingresso di un quintone  lungo 100 metri: quella canoa che sussultava ad ogni masso e spariva ad ogni buco e lui c'era e quando passato un mese, mi arriva nel laghetto e io giro credendo di trovarlo mezzo  lo vedo emergere di lato  con la pagaia in mano e porco qui e porco là " non mi è venuto l'eschimo "
Camminare: non gli piaceva , forse per questo non trasbordava mai ; nell'alto Vicos in una primavera secca  facemmo una perlustrazione ( giusto per vedere dove prendesse l'acqua il Voidomatis) camminammo 12 ore raggiungendo un piccolo villaggio dove si tolse le scarpe e ci mostrò le piante dei piedi ridotte a due enormi vesciche  gonfie di sangue .I montanari greci gli portarono una tinozza di acqua e sale  dove poterli immergere, aveva commosso anche loro,noi non ci commosse , ci maledì.
Raccontalo tu Michele .
A San Girolamo  nel laboratorio di Valpreda si fece un dente di resina applicandolo direttamente alla gengiva e mentre aspettava che indurisse respirava fitto per mitigare il calore, molto, della reazione.( Ma si possono raccontare queste cose ?)
Spero solo che dove stai  adesso ci sia dell'acqua , quella bianca , quella che ti piaceva tanto .Ma se ce ne fosse troppa , chiama Enrico  e insieme  date un occhio a Marcello , che non si sa mai .Poi come va a finire ..... me lo racconti tu Michele  .
Casimiro Righini

Vittorio Pongolini

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Re:In ricordo di Michele Romano
* Risposta #1 il: Ottobre 15, 2016, 07:54:14 pm *
Grazie Casimiro e Gengis. E' un vero spaccato di Michele Romano. Credo che i lettori comincino a farsi ormai un'idea di chi era Michele Romano. Non ce ne sono e sono stati molti come lui in giro per il nostro mondo. Anch'io ne avrei un paio da raccontare in tema col personaggio. Vedremo. Ora godiamoci queste. (PS forse andava messo insieme al topic che lo riguardava. Frammentare e disperdere queste storie della sua vita è un peccato...)
Vittorio Pongolini - Canoa Club Milano

"You don't beat it. You never beat the river, chubby".  Burt Reynolds (Lewis Medlock), Deliverance, 1972.