Formarsi un'opinione richiede fatica, impegno. Ma soprattutto una disposizione d'animo aperta e libera da pregiudizi.
Per informazione di Canoaverde riporto nel seguito la norma (introdotta nella Finanziaria 2015) che il referendum voleva abrogare:
"I titoli abilitativi gia' rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attivita' di manutenzione finalizzate all'adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell'ambiente, nonche' le operazioni finali di ripristino ambientale"
Quindi è vero che non si pone un limite temporale oltre il quale le concessioni non potranno più essere rinnovate (limite che, confesso, non ho identificato chiaramente nemmeno nella norma precedente) ma dal punto di vista della salvaguardia ambientale non mi sembra che vi siano particolari alleggerimenti della disciplina. Altro discorso (che però esula dal tema referendum) è l'applicazione puntuale della norma e la possibilità ventilata da alcuni che le compagnie petrolifere (Eni, a controllo statale principalmente) tirino in lungo le concessioni per rimandare sine die lo smantellamento. A questo proposito devo dire che il mercato influenza molto le attività estrattive. giacimenti con alti costi di estrazione sono sfruttati solo quando i prezzi li rendono remunerativi, poi sono tenuti fermi anche per periodi lunghi. In ogni caso non so se convenga mantenere attive le concessioni di giacimenti esauriti, per via dei canoni da versare e delle garanzie fidejussorie che possono essere svincolate solo dopo lo smantellamento.
Sempre a Canoaverde ricordo che la possibilità di accorpare le amministrative col referendum è controversa (c'è chi sostiene che si potesse e chi sostiene che si sarebbe dovuta emanare una norma ad hoc) ma faccio sommessamente notare che le amministrative di giugno non interessano tutto il territorio nazionale, ma solo alcune città, pertanto il grande risparmio e il maggiore afflusso alle urne di cui parlate non sarebbero stati forse così decisivi.
E poi, cerchiamo davvero di ragionare in modo sensato, quando leggo di "droga petrolifera" mi verrebbe da ridere, se non fosse che molti proprio non arrivano a capire che tutte queste cose brutte brutte (trivelle, piattaforme, petroliere, oleodotti, raffinerie) non esistono per un complotto plutomassonico dei poteri forti, ma esistono perchè NOI utilizziamo il petrolio e il gas e anche se noi, in prima persona, vivessimo in una capanna, ci sarebbe comunque un sistema (strade, ospedali, scuole, polizia, ecc.) che consuma energia e senza il quale vivremmo (pochissimo) come le bestie. la transizione verso un mondo "pulito" si può fare, ma occorre lasciare il tempo, alle tecnologie necessarie per realizzarla, di svilupparsi adeguatamente e nel frattempo DOBBIAMO scegliere il male minore, nell'ottica della riduzione del danno.
impegnamoci al massimo e potremo accelerare questa transizione, ma non sarà domani, facciamocene una ragione