Premetto di non essere un esperto dell’argomento e, quel poco che so, riguarda essenzialmente il demanio marittimo che può essere dato in concessione sia come suolo (cioè la spiaggia) ma anche come zona di mare territoriale normalmente incluso nella fascia di 12 miglia nautiche dalla costa (v. art. 36 del codice della navigazione RD 327/1942).
In questo link, ad esempio, trovi un provvedimento di assegnazione di uno specchio d’acqua destinato all’allestimento di una tonnara
https://www.sardegnaambiente.it/documenti/1_422_20200505093603.pdfNon so però se, ad es. qui in Romagna, le concessioni demaniali per l’allestimento di stabilimenti balneari includano anche la concessione dello specchio d’acqua antistante. Bisognerebbe leggere l’atto di concessione. Credo però che tra le clausole della concessione ci sia normalmente anche quella che attribuisce al concessionario la responsabilità di garantire la sicurezza dei clienti anche nell’acqua antistante lo stabilimento fino al limite riservato alla balneazione normalmente di 300 m dalla battigia (ad esempio predisponendo il servizio di vigilanza e soccorso da parte dei cosiddetti “bagnini di salvataggio”).
Però qui ci sono specchi d’acqua dati in concessione per l’allestimento degli allevamenti di cozze, con divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dal loro perimetro. Di solito questi impianti si trovano nella fascia tra 1 e 2 miglia dalla costa.
Sinceramente non ha mai sentito dire che esista una disciplina speciale per la fascia di 5 m dalla battigia che la sottrarrebbe dall’uso esclusivo attraverso concessione. Ad esempio nei corridoi per partenza e approdo di natanti, windsurf, kitesurf, ecc., è vietata la balneazione ma anche l’attraversamento in navigazione.
Quindi chi espone quei “minacciosi cartelli” cui fai riferimento, probabilmente dispone di un titolo di utilizzo esclusivo anche dello specchio d’acqua (ad. es. per l’allestimento di un campo boe per l’ormeggio dei natanti) oppure vuole semplicemente spaventare eventuali curiosi (dovresti informarti presso l’autorità, normalmente ente locale, che rilascia le concessioni demaniali).
Per quanto riguarda le acque interne (laghi e fiumi) purtroppo non so darti riferimenti certi, ma credo che, in linea di massima, si applichino norme analoghe a quelle del demanio marittimo, cioè lo spazio demaniale è pubblicamente fruibile salvo divieti (normalmente per ragioni di sicurezza, paesaggistiche o ambientali) o concessioni di uso esclusivo.