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Bullseye

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Mi presento
* il: Settembre 25, 2023, 08:43:01 am *
Ciao, ciao a tutti mi chiamo Attilio e sono nuovo sul forum .
La mia prima domanda è questa: ha senso andare in kayak con un solo pallone gonfiabile all'interno ? Ho preso di recente come primo kayak un usato in vetroresina , con due palloni gonfiabili all'interno: uno è più piccolo e si trova davanti al poggiapiedi , l'altro è più grande e si trova dietro la seduta ed è proprio quest'ultimo che ora inutilizzabile poiché ho perso il tappo del tubicino. A questo punto mi conviene fare come se non ci fossero e lasciarli entrambi sgonfi oppure tenere gonfio solo quello davanti è sempre meglio di niente in caso di emergenza?
Vorrei qualche consiglio da chi ha più esperienza di me, buona giornata

Mattia G.

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Re:Mi presento
* Risposta #1 il: Settembre 25, 2023, 12:14:25 pm *
Ciao Attilio, io pratico da 3 anni quindi ci sarà di sicuro chi è più titolato di me per dare consigli ma questo mi sembrava facile. Non ho chiaro che tipo di kayak sia il tuo ma posso supporre che sia senza gavoni e paratie interne visto che non li nomini e visto che ha i sacchi di galleggiamento (quelli che chiami palloni). Come forse saprai, che tu abbia il paraspruzzi e sappia fare l'eskimo o meno, potrebbe succedere di ribaltarsi e finire a bagno e in quel caso il kayak si riempierebbe velocemente d'acqua che entra dal pozzetto. Senza paratie, gavoni o sacchi di galleggiamento adeguati, il peso dell'acqua sarebbe tale da rendere difficile la minima manovra fino anche ad affondare il kayak.
Indipendentemente dal tipo di uscita (in fiume/lago/mare), dovresti sempre avere un numero e un volume di sacchi di galleggiamento adatto al tuo kayak che, in caso di rovesciamento, ne mantengano più possibile il galleggiamento con l'assetto parallelo all'acqua (per questo servono sia in punta che in coda). Il volume dev'essere proporzionato a quello del kayak (per colmare gli spazi vuoti "non abitati" all'interno), poi vanno valutati la forma (triangolare o conica) e il numero di sacche, due / tre / quattro, a seconda del fatto che ci siano o meno i longheroni centrali in punta e/o in coda al kayak, che lo dividono longitudinalmente (e nel tuo intuisco che non ci siano quindi dovrebbero bastare anche due soli sacchi triangolari come erano già presenti).  Non so se siano in vendita addiritttura i tappi di ricambio ma sicuramente l'acquisto di un sacco nuovo non è una spesa insostenibile (direi da 10 a 30 euro a seconda del volume).
Se esci nelle stagioni calde, i sacchi vanno tenuti leggermente meno gonfi per evitare che col calore si crei troppa pressione. Se non li usi per tanto tempo, c'è chi consiglia di sgonfiarli del tutto.
Mi permetto di aggiungere che, se sei alle prime armi, sarebbe opportuno apprendere almeno il bagaglio di informazioni minimo sulle condizioni per uscire in kayak in sicurezza. Ci sono insidie che non si possono intuire da soli. Se hai un club di kayak e canoa nelle vicinanze, probabilmente organizzano uscite didattiche o veri e propri corsi.
Buone pagaiate  ;)
Ciao

marittimo

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Mi presento
* Risposta #2 il: Settembre 26, 2023, 07:05:08 am *
* Ultima modifica: Settembre 26, 2023, 03:07:14 pm da marittimo *
Premetto di avere poca esperienza sulla problematica che introduci.

Il mio primo kayak (usato 3 stagioni percorrendo circa 1000 km) aveva l’interno tutto aperto (cioè senza gavoni) con un sacco solo a poppa che inserivo all’uscita e toglievo al rientro affinché l’aria potesse circolare meglio e asciugare bene l’interno dello scafo. Non mi sono mai ribaltato e quella poca acqua che entrava (anche quando non usavo il paraspruzzi o c.d.  gonnellino) la toglievo con una piccola spugna che avevo nel pozzetto legata con una cordicella per non prenderla in mare. Il beneficio principale che ho tratto dal sacco gonfiabile è stato quindi strutturale, cioè di irrigidimento dello scafo grazie alla pressione esercitata dall’interno.
Ho visto solo 2 o 3 volte qualcuno ribaltarsi, ma di acqua entrare nello scafo per questa ragione ne ho sempre vista poca, cioè entro quel tanto che si potesse facilmente togliere con una sessola o con una bottiglia di plastica tagliata a metà. La parte più difficile (se non impossibile, in base alle circostanze) è stata invece quella di vedere qualcuno che riuscisse a rientrare dentro il pozzetto senza tornare a riva.
Nel caso dovesse entrare invece molta acqua, un solo sacco (es. a poppa) potrebbe determinare la concentrazione dell’acqua dalla parte opposta (a prua) e quindi provocare un affondamento con la canoa che tende a posizionarsi in verticale (con la prua sott’acqua e la poppa fuori come un galleggiante usato per la pesca) che rende quindi ancora più difficoltoso risalire a bordo senza prima aver tolto l’acqua (operazione resa altrettanto più difficile)

Il mio attuale kayak è un surfski per cui anche con il pozzetto completamente allagato non ci sono problemi perché si auto svuoterebbe in poco tempo (una delle varie ragioni per le quali ho optato per questo tipo di canoa).

nolby

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Mi presento
* Risposta #3 il: Settembre 27, 2023, 11:15:43 pm *
Quasi non ricordavo che i sacchi di punta li vendevano con il tappo  ;D ;D ;D ;D ;D li vedo sempre annodati!

scherzi a parte, nessun problema ad utilizzare il sacco se hai perso il tappo, basta gonfiarlo e fare un bel nodo al tubo.

Se ti ribalti e lo giri subito a pancia in su è vero che non entra molta acqua, ma è vero solo in condizioni tranquille.

Se c'è vento forte si può valutare di tenere una gamba nel pozzetto per evitare che mentre tu sei sott'acqua il kayak parta a razzo prima che riesca ad afferrarlo con la mano. In quel caso, probabilmente di acqua ne entra non poca.

Se per qualche motivo poi si incandela (si mette verticale) quello è un grossissimo problema.

Un kayak non troppo grande ha un volume di circa 300l, pieno a metà pesa 150kg.
Anche se non ti allontani dalla riva i palloni aiutano ad evitare una gran fatica per svuotarlo.