Quando ai tempi passai a gareggiare con le canoe pneumatiche (oltre che con raft e cataraft) in Italia e all'estero, sinceramente mi sembrava di essere più su una canoa che su un raft come si intende genericamente, tuttavia mi ritrovai a gareggiare in Italia per l'allora AIRAF, non esisteva ancora la FIRAFT, e non più per la FICK. Forse avrei dovuto pormi i dubbi che tu ti poni ma non fu così, mi interessava pagaiare con imbarcazioni per me nuove e fui ampiamente ripagato anche dai risultati che ottenni. Frequentai un corso all’estero sulla sicurezza, dove si trattava l'argomento sia in kayak sia in raft. Il corso era organizzato da un ente dedito al rafting e il mio bagaglio personale si arricchì, perché i due mondi - canoa e raft - sono comunque fortemente connessi e le differenze ampliano ila prosepttiva.
Non espliciti i tuoi obiettivi e quindi non so come risponderti in modo più specifico e forse non c’è risposta adeguata.
I tuoi dubbi sono legittimi e li condivido. Probabilmente manca la massa critica per modificare lo status quo. D'altronde le scuole fluviali vivono soprattutto di rafting e i numeri si fanno sui raft; giocoforza le tecniche di sicurezza più richieste sono quelle di rafting, per garantire un adeguato livello di sicurezza ai partecipanti, per lo più zappatori della domenica, come direbbe Toio.
Infine, è abbastanza naturale che al mondo del raft afferiscano un po' tutte le imbarcazioni pneumatiche e quindi anche i packraft, indipendentemente dalla tipologia di pagaia impiegata.