Amare il trekking e divertirsi a pagaiare esplorando per poi campeggiare liberamente.
Sono queste alcune considerazioni di Luca, che si è presentato la scorsa settimana sul forum (
https://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,6413.msg24108.html#msg24108 ) e che mi stimolano, in questi giorni forzatamente in casa a causa del coronavirus, ad affrontare l'argomento del "campeggio" inteso come complemento alle esplorazioni con pagaia.
Anch'io amo fare quello che Luca definisce campeggio libero e altri amici chiamano campeggio nautico, ma definirlo campeggio non è corretto.
Campeggio è un termine che identifica una situazione stanziale che si protrae per giorno e notte.
Noi di giorno viaggiamo sull'acqua e ci fermiamo qua e là per soste esplorative o di necessità nutrizionale, fisiologica, o anche rilassante o di riposo, durante queste soste non montiamo nessun campo, al massimo cuciniamo e tendiamo un tarp per ripararci dal sole, sono soste e nulla più e generalmente durano poche decine di minuti.
Diversamente è, quando al tramonto approdiamo con la canoa con lo scopo di allestire il nostro campo da bivacco e durerà lo spazio temporale che termina all'alba.
Questo non è campeggio, ma bivacco, cioè accampamento notturno all'aperto ed è questa la linfa vitale che consente di vivere pienamente il viaggio esplorativo in kayak o in canoa e per questo possiede in sè un valore inestimabile.
Quando pagaiare assorbe gran parte della nostra giornata, il bivacco è il complemento indispensabile, senza il quale il viaggio in kayak non potrebbe mai realizzarsi nella sua pienezza.
Bivaccare è un immenso piacere, e la ricerca del luogo dove farlo è sempre strategica.
È riduttivo pensare al bivacco esclusivamente come un tempo necessario alla distensione e al riposo, anche se è pur sempre una necessità utile per ricuperare lo slancio da destinare al prosieguo del viaggio nel giorno che verrà.
Il bivacco aiuta a ritrovare se stessi ed è insito nello spirito nomade e primordiale dell'umanità che viaggia.
Bivacco è sinonimo di agilità e di sportività del nostro navigare esplorando.
Dopo un periodo trascorso viaggiando e bivaccando è sempre traumatico tornare alla "vita normale".
Amici, non certo pigri nel pagaiare, spesso sfuggono il bivacco, lo rifiutano, per loro solo immaginarlo è angosciante, è un peso da evitare, nulla più.
È proprio grazie anche a questa pluralità di idee che il bivacco, rimanendo un piacere per pochi, è un valore più forte e concreto per chi lo ricerca.