Dipende anche dal tuo budget e da eventuali limiti di spazio o di trasporto.
Non ho modelli specifici da consigliare perché la scelta è molto soggettiva.
In base alla mia (poca) esperienza posso però darti qualche indicazione in base ai fattori che hai indicato e che ritieni importanti.
VELOCITÀ
In linea di massima più il kayak è lungo (al galleggiamento) e stretto, più riesce ad essere veloce. Poi la velocità effettiva dipende anche da altri fattori, tipo la forma di carena, il peso complessivo trasportato, la potenza che riesci ad applicare, la sensibilità della barca ai fattori che contrastano l’avanzamento (vento e onde).
CAPACITÀ DI CARICO
Questo fattore è un po’ in contraddizione con il precedente, perché significa avere più volume rispetto allo stretto necessario per il solo trasporto del canoista. Maggiore volume significa quindi maggiore peso. Il maggiore volume ottenuto allargando la barca riduce poi la velocità. Quello ottenuto incrementando il bordo libero offre maggiore presa al vento e alle onde.
Qui considererei anche la presenza di un valido gavone di trasporto a prua in modo da bilanciare meglio la distribuzione longitudinale del carico.
LEGGEREZZA
Anche questo è un po’ in contraddizione con il fattore precedente, anche perché se intendi trasportare il necessario per viaggi di qualche giorno, forse il peso della sola barca incide poco rispetto a tutto il resto. Comunque il peso della barca dipende essenzialmente dalla tecnica costruttiva (stratificato pieno o sandwich, laminazione tradizionale, sottovuoto, infusione, ecc) e dai materiali (vetro, diolene, carbonio, kevlar, resina poliestere, vinilestere, epossidica), ma per risparmiare qualche kg rischi di spendere il doppio rispetto alla costruzione tradizionale in vetroresina piena. Ovviamente il peso della barca è un fattore importante nel trasporto e nelle operazioni di carico e scarico.
COMODITÀ
Questa dipende innanzitutto dalle dimensioni del pozzetto che consentono di muoverti, fattore importante sulle lunghe percorrenze. Di contro, un grande pozzetto può limitare il contatto con la barca su cosce, fianchi, bacino, ecc, riducendo la sua governabilità. Il pozzetto con la parte anteriore rialzata, oltre a consentire di alzare le gambe, offre anche maggiore protezione dalle onde, ma offre anche maggiore presa al vento. Però è un elemento da valutare poiché su viaggi di qualche giorno è più facile incontrare tempo variabile rispetto alle uscite di qualche ora.
TIMONE
Ho letto che non ti interessa però ti racconto lo stesso la mia esperienza. Anch’io inizialmente la pensavo così perché con un kayak tipico da mare si riesce ad andare dritti anche nelle peggiori condizioni (onda e vento al traverso) con opportuni accorgimenti, che però ti distraggono dal concentrare la pagaiata solo a fini propulsivi. Il timone mi ha cambiato tutto, perché, in qualsiasi condizione, la barca va dritta correggendo ogni tanto la rotta con le pedaliere, mentre io posso concentrarmi nella pagaiata che risulta più regolare e meno faticosa. Purtroppo il timone incide sul peso e anche sulla velocità perché la pala crea un certo attrito.
Spero di esserti stato utile.
Buona scelta