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Quanto incide la pagaia in termini di velocità?
marittimo:
Ieri mattina, approfittando di condizioni meteo marine pressoché identiche a quelle dell’ultima uscita con la pagaia rossa (di cui ho parlato nell’intervento del 2 ottobre scorso), ho voluto riprovare la pagaia groenlandese sullo stesso tragitto e cercando di mantenere lo stesso numero di colpi.
All’andata (km 7,6 circa) con la frequenza media di 70-75 colpi/min, la velocità media è stata di 7,3 km/h, ma sono arrivato anche molto meno spompato, tanto è vero che sono subito ripartito per il tragitto di ritorno (anziché fermarmi in spiaggia per 5 minuti come l’altra volta); ritorno compiuto mantenendo una frequenza media intorno ai 70 colpi/min e una velocità media di 7,2 km/h (qui però mi hanno forse aiutato un pochino i diversi treni di onde lunghe provocate da qualche barca che transitava nella mia stessa direzione e che erano invece assenti all’andata).
La velocità massima è stata di 8 km/h con circa 80 colpi/min.
RIASSUMENDO
Uscita 1 ottobre con pagaia rossa
Andata (km 7,6), frequenza 70-75 colpi/min, velocità media 8 km/h, velocità max 8,8 km/h (con circa 80 colpi). Sensibile affaticamento all’arrivo. Sosta 5 minuti a terra.
Ritorno (stessa distanza), frequenza 55-60 colpi/min, velocità media 7,2 km/h, velocità max 7,8 km/h (colpi non contati). Affaticamento all’arrivo nella norma rispetto precedenti uscite simili.
Uscita 5 ottobre con pagaia groenlandese grip
Andata (km 7,6), frequenza 70-75 colpi/min, velocità media 7,3 km/h, velocità max 8 km/h (con circa 80 colpi). Leggero affaticamento all’arrivo. Ripartito subito senza sosta
Ritorno (stessa distanza), frequenza circa 70 colpi/min, velocità media 7,2 km/h, velocità max 7,7 km/h (colpi non contati). Affaticamento all’arrivo nella norma rispetto precedenti uscite simili.
marittimo:
Aggiornamento dopo una stagione di esperimenti.
L’inverno scorso ho realizzato (in vetroresina - lunghezza 222) la pagaia n. 1 ispirandomi ad alcuni modelli della Galasport high angle. Usata per la prima volta a maggio, sul solito tragitto di 1 h andata + 1 h ritorno, ma con molta fatica (forse anche perché non ero ancora allenato). Come tempistica non ci sono state differenze sostanziali rispetto alla pagaia “rossa” che avevo usato in precedenza. Allora ho deciso di ridurre un pochino la dimensione della pala. La fatica è stata inferiore e la tempistica sostanzialmente uguale. Però avevo notato una certa vibrazione verso la metà della fase propulsiva in acqua.
Così ho realizzato la pagaia n. 2 (sempre in vetroresina – lunghezza 231 cm) ispirandomi al modello Ovation della Werner, con pala lunga e stretta tipica low angle, aggiungendo la costa di rinforzo anche nella parte interna della pala sperando di eliminare le vibrazioni (ma anche di renderla più rigida a parità di peso). Usata per la prima volta verso fine giugno. La vibrazione è quasi scomparsa. La pagaiata è risultata più rilassante ma senza perdere potenza. Le tempistiche di percorrenza, sul solito tragitto di 2 ore, sono rimaste più o meno le stesse.
Infine ho realizzato la pagaia n. 3 (vetroresina anche questa – lunghezza 222) usando lo stampo della pagaia n. 1, ma senza ridurre la dimensione della pala (cmq 636) e inserendo la costa di rinforzo anche nella parte interna. Utilizzata per la prima volta verso fine luglio e fino alla settimana scorsa. È la più leggera delle tre (poco più di 1 kg, contro 1,1 kg della n. 2 e 1,2 kg della n. 1). La vibrazione è scomparso del tutto. È leggermente più faticosa delle altre due (se usata high angle) ma abbastanza rilassante usandola low angle senza perdere granché in velocità.
Nel complesso mi sembra la più potente. Riesco a compiere il solito tragitto di 1 + 1 h mantenendo una media di circa 8 km/h con circa 60 colpi/min. Forzando sono riuscito ad arrivare a 9 km/h ma dopo 20 minuti ero quasi spompato. Però quest’anno ho anche fatto circa 330 km, quindi sono più allenato rispetto a inizio stagione.
La prossima stagione mi toccherà provare anche le wing
santino spada:
Ad ogni caso hai fatto con le pagaie un buon lavoro !!!!
Complimenti !!!
marittimo:
Grazie. ;D
Queste sono state abbastanza facili perché con un solo stampo si fanno entrambe le pale anche tagliandole asimmetriche.
Per la wing ci vorranno invece due stampi identici ma speculari (destro e sinistro). Oppure un unico stampo ma con due facce contrapposte e speculari. Insomma, è un po’ da studiare.
Dovrò fare anche una pagaia (divisibile) per il SUP ma questa sarà in legno (almeno esteticamente) poiché ho fatto la tavola in compensato marino (quindi dovranno fare pendant…. ;))
Se tornerà il lockdown non avrò certo da annoiarmi, anche perché voglio rimettere mano al kayak (surfski) ritoccando un po’ la forma a prua e i volumi di carena. Poi dovrò verniciarlo.
Lorenzo Molinari:
Complimenti Marittimo per la tua passione, oltre a pagaiare, a costruire pagaie di vario tipo.
Fino agli anni 1980 era d'obbligo per un canoista a tutto tondo saper maneggiare pennello, resina e stuoie per riparare la propria canoa in vetroresina in caso di rotture. In tempi precedenti, fino agli anni 1970, i più abili costruivano anche qualche imbarcazione.
L'amicizia con il dr. Andrea Alessandrini, titolare di Canoe ASA, mi consentì d'imparare il minimo necessario per la manutenzione delle mie canoe e di quelle degli amici. Guardavo, affascinato, Andrea mentre con disinvoltura, senza sbavature e con precisione realizzava i prototipi di canoe o di parti di esse o interveniva a supporto dei suoi operai.
Poi il caso volle che, per parecchi anni, mi ritrovai a dirigere un'azienda specializzata nello stampaggio di prodotti in materiale composito (preforme di paraurti, alettoni, carter, serbatoi, boccaporti, tetti e sedili di automobili, plance, ecc. ma, ahimè, niente canoe). Qui l'abilità consisteva nel saper definire il sandwich ideale, contenendone il peso e massimizzandone le caratteristiche meccaniche, poi la pressatura a caldo con appretto, prima, e l'RTM (Resin Tranfer Moulding process) o l'infusione, dopo, concludevano il lavoro grezzo.
Per cui ammiro chi, come te, si diletta nel realizzare pagaie con le proprie mani.
Mostraci qualche foto delle tue creazioni!
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