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Quanto incide la pagaia in termini di velocità?
marittimo:
Domanda da totale inesperto e in vista della prossima stagione.
Stessa canoa (tipica da mare), stesso canoista (non agonistico), stesse condizioni meteo (diciamo mare poco mosso, vento medio-debole direzione variabile, corrente trascurabile).
Se su un percorso di 10 km tengo una media di 6,5 km/h con la pagaia groenlandese, quanto posso migliorare con pagaie più performanti?
La maggiore velocità richiede anche molta più fatica?
Grazie a chi vorrà intervenire
Lorenzo Molinari:
Ciao Marittimo,
io sono nato nell'agonismo e le pagaie groenlandesi le ho sempre viste da lontano, non mi hanno mai attirato, per quanto alcune artigianali in legno siano dei veri gioielli, almeno da un punto di vista estetico.
Sono certo che abbiano diversi pregi, apprezzabili se si percorrono lunghe distanze o se si è più soggetti a infiammazioni varie, anche per mancanza di allenamento. Al di là che anche una pagaia tipo wing con pale in carbonio, se scelta cum grano salis, ovvero della giusta lunghezza, della giusta forma e superficie delle pale e della corretta elasticità del manico, supera questo genere di inconvenienti.
Preferibilmente io pagaio con la wing, e sono quindi proprio agli antipodi.
Detto questo, se uno è mediamente allenato e, di conseguenza, riesce a mantenere un buon ritmo per 10 km con un kayak da turismo, che tipicamente è del tutto dislocante, raggiungerà facilmente la velocità di "crociera" del kayak e lo sforzo in più inciderà poco sulla velocità, nel senso che più che la pagaia, conta la carena e l’allenamento per riuscire a portare lo scafo al suo limite. Per capirci, a meno che non si sia atleti allenati di buon livello, non si riuscirà mai a portare lo scafo semi dislocante di un K1 Sprint da gara al suo limite, anche con una wing. Così come un campione si troverà a lottare con attriti pazzeschi se dovesse pagaiare su una canoa da turismo e dissiperà il suo sforzo in spostamento d’acque, più che in un incremento della velocità.
Pertanto se hai un kayak da mare da turismo e già spingi per una distanza di 10 km, che tu abbia una groenlandese, una ovale standard o una wing poco cambia, se non il piacere di aver una pagaia in mano anziché un'altra.
Ciascuna ovviamente richiede un proprio stile di pagaiata. Quindi se cambi pagaia innanzitutto devi imparare un altro stile e perfezionarlo per vedere dei risultati e comunque questi saranno modesti su un kayak da mare da turismo. Potrai forse andare un po’ più veloce cambiando pagaia a parità di sforzo, perché avrai una pala che prende meglio l’acqua, e anziché 6,5 km/h farai 200 m in più. Vedi tu se ne vale la pena.
marittimo:
Grazie infinite per i chiarimenti.
Il mio riferimento alla groenlandese (e relative varianti) era perché è l’unica pagaia finora da me usata e, a quanto credo di aver capito, anche quella che “spinge” meno. Quindi un elemento minimo di partenza che almeno un po’ conosco.
Il mio quesito nasce dal fatto che dai primi di settembre ho iniziato ad usare il mio nuovo kayak di cui ho parlato in questa discussione
https://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,5942.0.html
e che si è rivelato “leggermente” più veloce dell’altro di cui ho parlato in quest’altra discussione
https://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,5475.45.html
nonostante sia più lungo di circa 150 cm al galleggiamento (circa 400 cm il primo, circa 550 cm il secondo) e più stretto di 5 cm (60 cm il primo, 55 cm il secondo).
Detta in cifre, la velocità di crociera media, su circa 10 km, è passata da 6,2 km/h a 6,8 km/h a parità del resto (stessa pagaia, stesso tragitto, stesso canoista, stesse condizioni meteo marine, stesso sforzo, ecc.). La velocità massima raggiunta, pagaiando in acqua piatta e vento trascurabile, è passata da 7,8 a 8,8 km/h.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, anche se al nuovo kayak ho dato (consapevolmente) una carena molto piatta e molto a U per ragioni varie che ora non sto spiegare, diversamente dall’altro che ha una carena più tonda e più filante.
Ora mi chiedevo se, al di là dei limiti dovuti alle diversità di carena, non dipendesse anche dal tipo di pagaia (cioè dall’elemento propulsore), nel senso che se con la mia groenlandese (che è a pala modificata per avere maggiore grip) riuscivo raggiungere facilmente la velocità limite del precedente kayak, forse con quello nuovo occorre “spingere” un po’ di più per raggiungere il suo limite.
In altri termini, pensavo che (a parità di sforzo) una pagaia più performante, usata con il precedente kayak, non mi avrebbe portato grandi incrementi di velocità (perché già al limite), mentre l’incremento potrebbe essere più sensibile con quello nuovo che dovrebbe avere dei limiti superiori ma non raggiungibili con una pagaia poco performante (tipo groenlandese)
Spero di essermi spiegato.
Ovviamente la cosa migliore sarebbe quella di farmi prestare qualche pagaia per fare le prove direttamente in mare. Purtroppo la stagione sta volgendo al termine, il lavoro è ripreso e il tempo per gli esperimenti si fa sempre più raro :( :(
Lorenzo Molinari:
Un kayak lungo 550 e largo 55 in effetti poterebbe andare un po' più di 8,8 km/h, ma dipende dalla prua, dal fondo... oltre che dal canoista. Non ti consoco e non ho idea di quanto tu sia capace e allenato.
Certamente una pagaia groenlandese è meno performante, altrimenti la userebbero anche nelle gare ICF sulle lunghe distanze.
Al mare dove sei? Se tu fossi in Liguria di Levante, dove talvolta vado, non ho problemi a prestariti un paio di pagaie da provare (in tal caso scrivimi privatamente).
marittimo:
Grazie per l’offerta, ma sono a Cattolica, provincia di Rimini.
Comunque qualche pagaia riesco a rimediarla anche qui.
La prossima uscita farò subito una prova, poi farò sapere.
Per quanto riguarda il nuovo kayak, effettivamente ho avuto anch’io l’impressione che non sia un bolide, ma la mia esperienza deriva unicamente dal confronto con quello precedente.
Però ho anche notato che i due sono abbastanza diversi per conduzione e comportamento in mare.
Quello precedente (nato da discesa poi marinizzato) sente subito l’onda e il vento. Quello nuovo (tipo surfski) è invece più insensibile a entrambi gli elementi.
Navigando in downwind, il primo parte subito in surfata anche con piccole onde, ma anche con onde più grosse non arriva a grandi velocità (finora 8,2 km/h max, cioè meno di ciò che posso raggiungere con l’altro navigando in dislocamento). Il nuovo ha invece una progressione più lenta, ma poi raggiunge velocità superiori.
Forse anche la differenza di peso ha la sua rilevanza (19 kg il precedente, 28 kg quello nuovo). Poi ci sono i miei 105 kg da trasportare.
Quanto alla mia capacità e allenamento, beh, temo che queste siano veramente al minimo essenziale, essendo io un mero autodidatta cinquantenne che usa la canoa solo per qualche uscita di piacere durante l’estate.
PS. Non so se è un paragone calzante, ma immagino che per le canoe valga più o meno ciò che succede per le barche a motore quando navigano in dislocamento.
Un barchino di 4 mt può raggiungere la sua velocità critica (quasi 5 nodi) con un motorino fuoribordo da 2 cavalli. Applicandogli un motore da 20 cavalli, l’aumento di velocità sarebbe minimo poiché contrastato dall’elevato aumento della resistenza d’onda.
Se però applico il motore da 20 cavalli a una barca di 10 metri, questa può raggiungere la sua velocità critica di quasi 8 nodi. Con il motorino da 2 cavalli stenterebbe invece a muoversi (comunque anche la notevole differenza di peso ha la sua importanza)
Le canoe hanno velocità critiche diverse dalle barche poiché sono lunghe e strette, quindi hanno altri coefficienti prismatici e di finezza.
Però credo che il concetto sia più o meno simile, ovvero che ogni canoa richieda una certa quantità di potenza per raggiungere la sua velocità limite, oltre la quale sarebbe quasi inutile applicare una potenza propulsiva superiore (ovviamente fuori dal contesto dell’attività competitiva dove anche 100 o 200 mt in più o in meno all’ora, possono fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta).
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