Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente > Chat
Niente neve sulle Alpi: che ne sarà di noi?
Vittorio Pongolini:
Oeh canoisti, io volevo solo chiedere in giro dove ci sarà, se mai ci sarà, acqua per lo scioglimento della "nulla" neve che è caduta quest'anno sulle Alpi! Né Grete, né sostenibilità, né riscaldamenti globali, né ekologie, né quant'altro. Anche perché, se non la buttiamo sullo sportivo facciamo la figura dei vecchi babbioni che non vogliono dialogare coi trenta/quarantenni perché prima, quando c'era l'acqua, hanno fatto i loro comodi e poi fanno i risentiti col mondo in rovina.
Dove c'é neve? Dove c'é acqua? Ho qualche idea che ci sia in Alto Adige, ma vorrei conferme pertinenti...
marco ferrario (eko):
Caro Vittorio,
amplia lo sguardo e vai oltre la prua del tuo kayak ormai immobile sul letto del torrente.
Ciò che tutti possiamo vedere in queso primo giorno di primavera è una situazione assai critica.
Ill livello delle acque del Lago di Como è preoccupante, mancano all'appello 95 milioni di metri cubi di acqua, il 21% in meno rispetto alla media stagionale.
Il rapporto Ispra sul clima del "Bel Paese" appena pubblicato con i dati ragionati al 2018 dice che quello del 2017 è stato l'inverno più asciutto dal 1961 e in questi ultimi due anni la situazione è certamente peggiorata.
LColdiretti lancia l'allarme: il Po è allo stesso livello di magra di agosto e anche gli altri grandi laghi sono mezzi vuoti.
Non c'è acqua!
Ill problema minore è quello di non riuscire a pagaiare.
Andiamo alla radice del problema, non rimaniamo in superficie.
Vittorio Pongolini:
Ricomincio con un "Oeh...Marco….", in estrema amicizia, ti pare che uno che è agronomo, che usa e che ha tutti i tipi di canoe e kayak semplici e doppi che esistono, per tutte le acque, dolci e salate, a pale semplici, a pale doppie, che il prossimo anno ad aprile festeggia i cinquant'anni di canoa (grande festa!), che ha pagaiato in cinque continenti, sempre in acque dolci e salate, che è socio del CCM dal '76, etc...etc... non abbia di che guardare oltre la prua? Non avrei tirato fuori il problema, altrimenti. Se non verranno piogge copiose al nord, in Valsesia in primis, non si semina il riso! E poi niente mais e tutte le colture foraggicole ed estive vanno a remengo! L'è finida col risott a la milanesa! Niente zafferano, niente midollino, nient cigula nel soffritto! L'ho contenuto volutamente alla canoa/kayak proprio per evitare tutte questa successive implicazioni, se no diventa "il sito della tristezza climatica e agricola con qualche ispirazione alla canoa". Invece deve essere il contrario. SPERIAMO CHE PIOVA, ACCIDENTI, E TANTO, PER TUTTI NOI PAGAIATORI E PER TUTTO IL RESTO! DAI CHE ARRIVA 'STA PIOGGIA, CHE SI VA SUL TREBBIA IL 14/4, POI RICOMINCIA LA STAGIONE DEL SESIA E POI I LAGHI SI RIEMPIONO E RICOMINCIA IL CICLO, IL NOSTRO CICLO PRIMAVERILE, ESTIVO ED INFINE AUTUNNALE. Faremo i "Baccanali della canoa", in cui tutti, nei loro luoghi, festeggeranno il ritorno della benvoluta pioggia e ricominceranno a scendere dai loro fiumi e i loro torrenti stracolmi, tanto che non si riusciranno a scendere, tanta acqua ci sarà!!
Davide Longoni:
Ciao Lorenzo,
secondo me stai facendo un po' di cherry picking al contrario. Nel senso che hai osservato tutti gli impatti che noi canoisti, concordo pienamente, generiamo.
Hai invece semplificato quelli del "resto del mondo".
Anche loro viaggiano, spendono, si aggregano in centri urbani con traffico estremamente inefficiente per gli spostamenti, fruiscono di programmi televisivi e sportivi che hanno connesse spese economiche ed energetiche astronomiche (i canoisti mediamente guardano meno la TV perchè sono in giro all'aria aperta).
Anche pensando ai mega centri commerciali: ci sono connesse esternalità per riscaldamento e raffescamento, la spesa energetica per la costruzione ecc. Senza considerare che a causa del forte aggregamento forse la produzione di CO2 procapite diminuisce, ma gli impatti locali aumentano notevolmente (vedi NO, polveri sottili, fognature ecc.)
E poi per amare veramente la natura è necessario conoscerla ed apprezzarla nella sua forma più pura.
Quello che secondo me è necessario fare è PERSONALMENTE, investire nell'efficienza energetica. Compriamo elettrodomestici efficienti, mettiamo pannelli solari termici o fotovoltaici, caldaie a condensazione, infissi più isolati ecc. ecc.
Quello che facciamo ci fa amare la natura, ecco spendiamo quello che possiamo per essere più green nel resto della nostra vita.
I - ps
il mio sogno è quello di non dover dipendere per tempo e luogo dal lavoro, poter andare in canoa facendo i recuperi ed il viaggio in bici, avere un orto per mangiare verdura e frutta a km zero. purtroppo invece il lavoro si trova soprattutto a Milano, lascia poco tempo per te, ed è normale che poi uno vuole sfruttare al massimo il weekend.
II - ps
l'impatto della plastica delle canoe è ridicolo considerato con quella che produciamo per il confezionamento dei prodotti alimentari.
III - ps
nel pubblico, nel terziario e nelle industrie ci sono margini di risparmio pazzeschi, basterebbe la cultura dell'investire nell'efficienza energetica.
Buena onda
Davide
Lorenzo Molinari:
Ciao Davide, sono per lo più d'accordo con te. La mia è una provocazione ma anche un'autocritica, perché siamo tutti più o meno partecipi e responsabili della situazione ambientale che viviamo e del modello di consumo prevalente, chi più e chi meno coscientemente e chi più e chi meno impegnato a modificare il proprio comportamento, il proprio impatto, il proprio modo di essere qui. Siamo persone e consumatori, talvolta con una pagaia in mano.
Per questo ha ragione Marco a guardare al di là della prua della canoa, ormai al nord immobile sul letto del torrente, così come ha ragione Toio a richiamarci alla prua della canoa (una tra le tante e tra i tanti attrezzi che affollano i nostri box...), almeno in questo ambito di discussione.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa