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Niente neve sulle Alpi: che ne sarà di noi?

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nolby:
Altro spunto di riflessione, sempre scaturito dalle conseguenze collaterali alla pandemia.
Dati che si scontrano con l'estremizzazione che forse chi va al centro commerciale inquina meno di chi si fa chilometri in auto per una pagaiata:

https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/coronavirus_riabilitate_le_auto_azzerato_il_trafffico_ma_l_inquinamento_aumenta-5125129.html?fbclid=IwAR36RjWYG_x1dkkbp3sCQQ50qVe3-J010Ho5ZusY2WZTEpVBTmeszTrSl-E

marco ferrario (eko):
Nolby scusami, ma se proprio devo fare una riflessione su quell'articolo da te citato e che titola "Coronavirus, riabilitate le auto: azzerato il traffico, ma l'inquinamento aumenta" penso solo che mi appare molto strumentale e fuorviante, ma del resto è scritto sulle pagine di un inserto chiamato "Milleruote" e dubito fortemente che avrebbero potuto pubblicare il contrario.


Se ci informiamo meglio e in Lombardia dove vivo, la regione che come tutti sapete è stata maggiormente colpita dal coronavirus, significa leggere i dati ARPA che poi non si discostano dai dati rilevati anche dall'ISPRA.
Constatiamo che in Lombardia l'inquinamento causato dal famigerato biossido di azoto (NO2) è drasticamente diminuito in questi ultimi giorni di circa il 50% e sappiamo che per questo inquinante, il traffico automobilistico è il maggior responsabile.
 Invece il PM10, che sono polveri sottili (particolato fine) causate prevalentemente dal riscaldamento e da attività industriali, il traffico automobilistico, ci dicono gli esperti, incide solo per circa il 23% e comunque anche il PM10 in Lombardia è diminuito.
 Se fate ricerche aggiornate a questi ultimi giorni, potete leggere diversi articoli certamente più autorevoli di qualche redazionale pubblicato su rubriche automobilistiche.


Scusate, mi sembra che sono uscito troppo dal tema del topic ... torno in acqua ... Magari!

Lorenzo Molinari:
E’ fuor di dubbio che automobili, camion, riscaldamento, allevamenti, fabbriche, ecc.  inquinino.
Tuttavia l'inquinamento in Lombardia è calato drasticamente all'inizio della stretta per il Coronavirus NON tanto perché hanno cessato di circolare le automobili, quanto perché c'è stata una abbondante ventilazione sulla pianura Padana.
Se metti in una stanza 10 fumatori e li fai di colpo smettere di fumare, l'aria nella stanza rimarrà perennemente inquinata fino a che non si apriranno le finestre.
Fatta circolare l'aria, se si richiudono le finestre e anche solo 2 persone delle 10 riprendessero a fumare, dopo un po' la stanza si ritroverebbe nuovamente invasa dal fumo, in più tempo che con tutte e 10 le persone a fumare, ma alla fine il risultato non cambierebbe.
Quindi è comprensibile che anche con il traffico quasi azzerato l'inquinamento all’inizio sia sceso (miracolo del vento non del Coronavirus), poi nell’ultima settimana sia risalito (nonostante una circolazione d’auto scarsa ma in assenza di vento) e tra ieri e oggi si stia di nuovo azzerando (non merito del nuovo decreto sul Coronavirus ma perché il vento ha ripeso a soffiare forte).

Lasciamo perdere le sparate giornalistiche sulla correlazione diretta ed esclusiva tra inquinamento e blocco dovuto ai provvedimenti per il Coronavirus. E’ come voler sostenere una correlazione tra il fatto che al nord la gente sia prevalentemente bionda e il fatto che mangi gamberetti. Non è detto che vi sia correlazione tra due fenomeni per quanto si muovano in modo analogo e si riscontrino nello stesso territorio. Nel caso del Coronavirus una certa correlazione c’è senz’altro ma sono ben altre le correlazioni che spiegano il fenomeno.

I dati dell'Arpa fotografano il livello degli inquinanti giornalmente. Ricerche di Arpa e di altri istituti analizzano i soggetti che emettono inquinanti e in quale misura. Nessuno però certifica a chi sia attribuibile il calo degli inquinanti e in che misura sia attribuibile tale calo alle singole cause, ogni volta in cui tale calo si verifica.

I blocchi delle automobili al fine settimana non sono mai serviti a nulla nello specifico (se non a livello di educazione civica). Se non c'è circolazione d'aria, l'inquinamento al termine del blocco sarà sempre più o meno lo stesso. Si registrerà un calo nelle polveri sottili solo perché la circolazione ridotta delle auto avrà sollevato meno polveri depositate al suolo, per rotolamento degli pneumatici sull’asfalto.
Il deposito al suolo di polveri sottili in periodi di siccità ("fondo") è assai di più di quello emesso giornalmente (“flusso”). Si pensi a una vasca da bagno colma (fondo = polveri accumulate) e col tappo chiuso (assenza di ricambio, ovvero di vento) e in cui si apra un rubinetto (flusso = scappamenti di automobili).
Ogni volta in cui si è alzato il vento durante il blocco, le autorità hanno inneggiato alla validità dei blocchi, quando invece il calo degli inquinanti ci sarebbe comunque stato anche senza blocco ed è quasi esclusivamente merito del vento.

Con ciò non sostengo che si possa inquinare liberamente, ma se da una parte “Milleruote” avrà i suoi interessi da curare in un senso, non credo nell'onestà di chi ha interessi opposti e lo verifico dalle false verità che ci raccontano gli uni e gli altri.

nolby:
Mi scuso con tutti gli utenti per aver condiviso una notizia falsa, ho un profondo odio per chi diffonde fake-news ed anche se mi inviano articoli od altro mi rifiuto anche di aprirli se non pubblicati da una testata autorevole.

In questo caso sono stato tratto in inganno da 2 cose:
1- Ho visto l'articolo su un link il cui inizio era "ilmessaggero.it"  nome di uno storico quotidiano e non di un blog nato poco fa e dalle dubbie intenzioni (spesso l'intenzione non è neanche di diffondere notizie false ma notizie che facciano far visualizzazioni per poi, come controparte, far soldi dalla pubblicità)
2- a logica il concetto non mi sembra poi così fuori dal mondo, anzi... penso che con le temperature che ci sono state le persone non hanno usato l'auto per andare al lavoro ma sono state chiuse in casa, ognuno nella sua casa e con la sua caldaia accesa praticamente in continuazione... insomma... non uso l'auto però uso la caldaia.... non inquino da una parte ma inquino dall'altra. Le due cose si compensano.

Non volevo dire che le macchine non inquinano... è l'uomo che inquina. Comunque sia. Che sia l'individuo che passa il tempo libero nel centro commerciale o il canoista che si fa 100km (o anche più) solo per il piacere personale di farsi una pagaiata.

La differenza, a mio avviso, a livello del singolo individuo la fa chi presta attenzione rispetto a chi no. Indipendentemente dal fatto che la sua abitudine sia di passare il suo tempo libero all'aria aperta o chiuso in casa a guardare la tv.

Si può andare a fare qualsiasi attività all'aria aperta  percorrendo la strada in auto a velocità di crociera e condividendo il viaggio con altri amici che hanno le stesse intenzioni.
Si può andare a fare qualsiasi attività all'aria aperta ognuno con la propria macchina, con uno stile di guida che se ne frega di consumi e risparmio di carburante, consumando eccessivamente pneumatici che poi andranno smaltiti più spesso, prendendo l'auto anche per fare 500m per andare a prendere il pane in pasese ecc...

Si può stare a casa a guardare la tv in inverno con il maglione e d'estate in maniche corte.
Si può stare a casa a guardare la tv in inverno in maniche corte col termostato a 20° e d'estate col golfino e l'aria condizionata a 15.

Poi sono d'accordo che se a livello industriale e di produzione di energia le cose non cambiano ben poco possono fare le singole persone, pur tante che siano ad adottare uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente.

Stiamo comunque andando fuori dall'argomento della discussione... ma forse non di tanto.

PS: anche l'ultimo messaggio di Lorenzo mi sembra credibile. Bisognerebbe fare dei confronti con dati vecchi (ma non troppo) a parità di periodo e condizioni atmosferiche.

marco ferrario (eko):

--- Citazione da: Mauro Villotta - Marzo 20, 2020, 10:43:37 pm ---Forse , allo stato attuale delle cose , il fatto che ci sia acqua o meno è un problema secondario . Se anche ci fosse la quantità giusta per qualsiasi necessità non sapremmo che farcene . Salirebbe solo il rammarico , perciò restiamo in casa e pensiamoci quando sarà ora .

--- Termina citazione ---
Peccato che la crisi climatica non va in quarantena e va avanti eccome! 

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