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Niente neve sulle Alpi: che ne sarà di noi?

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marco ferrario (eko):
Sulle Alpi sta già nevicando in abbondanza, mentre da Venezia a Matera c'è acqua, troppa acqua.
Non possiamo certamente gioire, anzi, la domanda di Vittorio, "che ne sarà di noi?" è sempre più attuale e drammatica e la nostra presa di coscienza è indispensabile perchè, anche se riusciremo ancora a fare delle belle discese in kayak, non siamo al lieto fine della "commedia".

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti.
 A lunghi periodi di siccità tale da lasciare i fiumi in secca, si susseguono alluvioni e cicloni con venti fuori dal comune e con una frequenza mai vista prima d'ora.
 I dati registrati dell’European severe weath https://www.eswd.eu/
non possono essere presi con superficialità o smentiti.
 L'evento straordinario è diventato ormai ordinario.
Dobbiamo renderci conto che siamo nel bel mezzo di una crisi climatica.

P.S.
- In questa animazione realizzata dalle due accademie scientifiche più prestigiose al mondo (Royal society britannica e National academy of sciences statunitense), si spiega cosa accade al clima della Terra.
https://www.internazionale.it/video/2015/02/09/
il-riscaldamento-globale-spiegato-in-un-minuto
- Quest'altro è un brevissimo video della Nasa e rappresenta il mutamento della temperature del nostro pianeta negli ultimi 130 anni. ://youtu.be/2DwZL0WeqoI
- Sulle cause, ecco un video animato, sempre di un minuto. :/Un/youtu.be/Fv-L4q5mAo8

marco ferrario (eko):

Un anno fa, Vittorio apriva questo topic con una domanda che alla luce degli ultimi fatti è rimasta terribilmente attuale.

Al di là del coronavirus da tutti vissuto in questi giorni con ansia, isolamento e reclusione, domani inizia la primavera, ma l'inverno ?

In autunno abbiamo avuto giornate con venti ciclonici e tempeste d'acqua che in poche ore hanno sconvolto molte nostre città, vere e proprie alluvioni; ma dopo l'autunno, chi ha visto l'inverno?

È stato l'inverno più mite della storia, le fragole hanno fruttificato già a febbraio come anche gli asparagi.
In Canada, con molto anticipo, il mese scorso gli orsi si sono destati dal letargo.
In Antartide a febbraio sono stati registrati 21.7 gradi, mai successo nella storia di quel continente.
Anche a Mosca, non si è mai registrata una temperatura media giornaliera che per tutto l'inverno non è mai scesa sotto lo zero. 
Le statistiche documentano che l'ultimo decennio è stato in assoluto il più caldo di sempre e che nel mese di febbraio appena trascorso, le temperature sono state le più alte e le precipitazioni le più scarse di sempre.

Gli esperti ci dicono che  rischiamo un'estate di siccità.
A prescindere dal coronavirus, non avremo molte opportunità di lunghe pagaiate discendendo le dolci piene necessarie a riempire le falde da utilizzare per le esigenze estive.

In Calabria, già al 25 di febbraio è stato emanato il primo allarme siccità.
In Puglia le riserve d'acqua sono sotto la metà rispetto ai dati dello scorso anno.
In Piemonte ha piovuto il 62% in meno rispetto all'inverno 2018/19.

Andate a vedere le conclusioni del CNR.
Questo inverno è stato il più secco da quando si registrano i dati, cioè dalla seconda metà del 1800.
Le temperature del pianeta non solo stanno aumentando ma anche accelerando e gli scienziati concordano che la causa è da evidenziare nei gas serra.

Più di tutto, spaventa l'assenza di autorevoli posizioni politiche e il lasciar fare alle grandi multinazionali che di fatto, manovrate dalla finanza speculativa, governano il pianeta senza una prospettiva concreta di una positiva visione futura.

Perciò la domanda di Vittorio, dopo un anno, ahimè, è sempre attuale.

* Tutti i dati statistici qui riportati sono stati pubblicati nell'inserto "Scienze" di laRepubblica di ieri giovedì 19 marzo 2020.

Mauro Villotta:
Forse , allo stato attuale delle cose , il fatto che ci sia acqua o meno è un problema secondario . Se anche ci fosse la quantità giusta per qualsiasi necessità non sapremmo che farcene . Salirebbe solo il rammarico , perciò restiamo in casa e pensiamoci quando sarà ora .

Lorenzo Molinari:
Il titolo di questa chat: "Niente neve sulle Alpi: che ne sarà di noi" non è certo riferito a solo noi canoisti fluviali ma è certamente da intendersi in senso allargato. La preoccupazione è indipendente dallo stare o meno a casa, dal pagaiare o meno, ed è comunque e sempre attuale.
I virus - ahimè - vengono e vanno, purtroppo con drammi e lutti e sono un altro discorso altrettanto importate, ora il più importante; il cambiamento climatico, indipendentemente da ciò che possa averlo o non averlo provocato, è una cruda realtà con la quale dovremo comunque confrontarci: noi, i nostri figli, i nostri nipoti.

Invito a leggere i precedenti interventi per rendersi conto che la domanda è rivolta a noi, Homini Sapiens Sapiens, o come ci autodefiniamo dall'alto della nostra vana supremazia.
Vittorio è un agronomo sempre attento alle problematiche idriche, che combatte su questi temi operativamente e in modo del tutto volontario dove ce n'è bisogno, raggiungendo risultati concreti con il suo impegno e la sua professionalità.
Marco è persona dalle ampie vedute, non a caso ha creato parecchi anni fa il gruppo libero di Ekokayakers.

nolby:
Si parla di acqua?
Guardate qui: la natura che si prende una piccola rivincita... giusto per far vedere chi comanda!

https://www.corriere.it/pianeta2020/20_marzo_22/delfini-porti-lepri-citta-riscossa-natura-tempi-quarantena-715b4efe-6b8e-11ea-b5c1-51209be10271.shtml?fbclid=IwAR3sJ2JBbkEQB0yHiCJSkmDtJjhuYpu0tOS3RVhAKrHaXk2-b8EHopdAfPQ&refresh_ce-cp

Certo è che la storia dei cambiamenti climatici è grande e spinosa.  I ghiacci spariscono da ovunque, la nostra zona si sta trasformando in una specie di deserto. Sono stati espressi in questa discussione pareri tutti validi e veritieri, anche quelli volutamente estremizzati (Lorenzo).

La cosa triste è pensare al fatto che ad alcuni danni non si potrà mai, in nessun modo, porre rimedio. E non bisogna arrivare alla catastrofe delle scioglimento dei ghiacci, pensate anche solo a certe specie animali introdotte nelle acque dolci che hanno sterminato la fauna autoctona (gamberi, tartarughe, siliuri, nutrie...).
Quando i "vecc" mi raccontano di come erano popolati i nostri laghetti Brianzoli (che ogni anno ghiacciavano al punto di poterci camminare o pattinare in tutta tranquillità) quando loro erano giovani è subito chiaro che erano interi ecosistemi con perfetti equilibri della catena alimentare che semplicemente non esistono più.

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