Ci lamentiamo di questo inverno anomalo, ma il pianeta non ha confini.
Per fare solo un esempio, ma si potrebbe farne molti altri, rimanendo in tema di fiumi, in Alaska essi non ghiacciano più, a causa delle temperature invernali che superano di 20 gradi la media (dati dell'Alaska Center for Climate Assessment).
Riscaldamento globale, rifiuti, plastica, inquinamento, siccità, alluvioni, tempeste, deforestazioni e morti per disastri ambientali, l'uomo che ha causato i mali della Terra, non ha più tempo da perdere.
Dati poco rassicuranti vengono diffusi da enti e istituti che certificano l'urgenza di intervenire contro i cambiamenti climatici.
Il rapporto "La Dichiarazione sullo stato del clima globale 2018" stilato dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo), raccoglie i contributi di esperti scientifici e ci fa sapere che nel 2018 la maggior parte dei pericoli naturali che hanno interessato circa 62 milioni di persone sono stati associati a eventi meteo e climatici estremi.
La Dichiarazione descrive i rischi legati al clima e gli impatti sulla salute umana e sul benessere, le migrazioni, la sicurezza alimentare, ecc.
Una nuova conferma che il riscaldamento globale va frenato.
Non riuscire più a discendere un fiume è un segnale evidente del procedere del cambiamento climatico.
La mia espressione "... avere lo sguardo oltre la prua ..." è un invito a tutti a saper guardare più in là, allungando lo sguardo oltre la media distanza corrispondente alla lunghezza del kayak, per poi analizzare con consapevolezza quello che si vede e si vive, studiando e riflettendo.
Chiedo scusa se nei miei precedenti interventi, sono stato poco chiaro e perciò quello che davo per scontato, non da tutti è stato compreso per il verso giusto.
Sembra che nei prossimi giorni arriverà finalmente la pioggia e una bella nevicata sull'arco alpino, forse presto tornerà a scorrere un po' d'acqua e nei nostri fiumi si riuscirà a navigare con gioia canoistica, ciò non toglie che lo sconvolgimento climatico è un fatto ormai incontestabile.