Ciao Danilo. Nel '98 ho sceso diversi fiumi del Portogallo, tutti molto belli. Ma si trattava di fiumi d'acque bianche. Ho usato vecchie descrizioni trovate su Canoe Kayak Magazine perch? la guida in mio possesso - la prima "Portugal kayak" - l'hanno ?dita prima della attuale, negli anni 2000. Ho visto che c'? una nuova guida molto pi? corposa , quella in allegato, e pu? darsi che su quella ci siano molte pi? descrizioni di altri fiumi, magari anche il Douro, penso anche fiumi semplici ma ti devi accertare. Sulla mia del Douro non c'? nulla, solo acque bianche. In ogni caso ti posso rassicurare che sul Douro, che io ho volutamente sceso a Oporto perch? volevamo arrivare in kayak all'Oceano Atlantico non ci sono difficolt? e gli unici problemi sono gli sbarramenti periodici con chiuse leonardiane che servono per consentire alle Rabelo (le barche che portano l'uva o il mosto del Vinho Porto alle cantine di Oporto) di superare i dislivelli del fiume. Non ci sono particolari rischi o problemi: si scende e si trasbordano, e semmai ti infili nelle vasche di dislivello e cos? ti portano ad un livello pi? basso senza faticare (ma non so se te lo lasciano fare...). All'interno, nella zona delle vigne di "Vinho Porto", il paesaggio rurale e montano ? magnifico! Altro aspetto del Douro, il "Canoagem" ? molto, molto sviluppato in Portogallo e puoi trovare club di canoa e canoisti ovunque lungo il Douro, soprattutto verso l'estuario. E, a proposito dell'estuario, racconto ai lettori un'avventura che capit? a noi due quando arrivammo sull'Atlantico dal Douro. La massa d'acqua su cui pagaiavamo era talmente enorme che ci trovammo trasportati nel mezzo della corrente ed in pieno oceano, almeno due kilometri fuori dalla costa. Il rientro per sbarcare fu uno sforzo notevole perch? facemmo il pi? pazzesco traghetto della mia vita, anche surfando su altissime onde causate dallo scontro delle correnti create tra l'acqua del Douro e quella dell'Oceano Atlantico. Ci mettemmo pi? di un'ora per rientrare e ci trovammo in morta dietro ...un molo, dove c'erano decine di pescatori che applaudivano le nostre performances. Loro pensavano giocassimo, noi eravamo stanchi morti e quel rientro a costa fu davvero una grande avventura che non dimentico.