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Buone Notizie?!?
Vittorio Pongolini:
Uè ragazzi, non avete qualche buona notizia da passare sul forum? Mi sembra di leggere i giornalini di Granacci di trent'anni fa…
Eppure basta scrivere, chessò io, un report di un'uscita dove di colpo è spuntato il sole dalla nebbia, che stava nevicando sul lago e che comunque siete arrivati a destinazione e c'era un brodo di bollito che era una meraviglia e poi il bollito con la salsa verde e il ketchup, che qualche club sta facendo campagna per nuovi iscritti e che ci sono sette nuovi soci, che è nato il figlio ad un paio di kayaker che si sono conosciuti sei anni fa proprio ad un'uscita e che sarà un nuovo canoista/kayaker, di qualche bel viaggio canoistico o in KdM, etc... Dài, cavoli, un po' di ottimismo! Tralasciate se possibile le sparizioni e le morti, si sa che capitano perché vivere è pericoloso, non andare in canoa. Già siamo pochini a pagaiare, se uno poi legge 'ste notizie va in bici o a camminare piuttosto che a pagaiare. Eppoi bisogna movimentare il forum, coinvolgere e interessare ragazzi, ragazze e in generale persone giovani. Mi sembra poi che proprio non facciano nulla per questo i titolari di CKItalia… Forza, perché se no l'alternativa è chiudere o passare la mano… Suvvia!!!
santino spada:
Bravo Vittorio ottimi spunti , cosa vuoi che ti dica che questa settimana sono uscito due volte in kayak .
La prima Mercoledì fatto mio tratto solito Imbersago fino quasi il ponte Nuovo di Calolziocorte , spettacolare giornata qui non si può mettere le foto ma un kayaker può immaginare .
Partenza quasi a mezzogiorno rientro alle 15,40 all'arrivo temperatura 2 gradi .
Ieri lago D'Orta in compagnia fatto un bel giro lungo non completo , bellissima giornata freddo accettabile nel ritorno vento da sud e la mente correva alle 2 ultime brutte notizie ma si pagaiava e avanti .
Lorenzo Molinari:
Hai ragione Toio, per quanto credo sia comunque importante dare spazio anche alle notizie che non vorremmo mai sentire, per motivi di cronaca, per mantenere l'attenzione su temi importanti quale è la sicurezza o semplicemente per ricordare coloro che hanno condiviso con noi la medesima passione.
Raccontare, avendo solo "normalità" nel proprio bagaglio, non interesse finché tale normalità non diviene ciò che mai si vorrebbe che diventasse, e allora si genera l’attenzione, si crea la notizia pubblica, ma è anche giusto che sia così.
Se quel giorno le cose fossero andate come sempre, Giancarlo Ballabio, dopo aver riposto la canoa in garage, sei mai avesse voluto relazionarci della sua pagaiata al lago – una come tante, con più vento, ma chissà quante altre volte negli anni era uscito con un vento simile - probabilmente ci avrebbe annoiato.
Poi, come tu stesso scrivi tra le righe, se ci avesse relazionato nella consapevolezza che ciascuna cosa che facciamo è di per sé unica, per quanto anonima, normale e analoga a tante altre vissute da ciascuno di noi, sapendoci raccontare come i suoi occhi - e non i nostri - abbiano saputo quel giorno guardare e cosa la sua mente - e non la nostra - abbia saputo vedere, allora sarebbe stata un’altra cosa, ma non è facile riuscire a vedere l’unicità di quello che si sta compiendo, spesso o quasi sempre passa inosservata anche a se stessi, e non tutti hanno il dono dello scrivere e non tutti desiderano esporsi con le proprie sensazioni ed emozioni. Comunque sia, ben venga il tuo invito, sperando che abbia seguito.
Ciao Giancarlo, questa volta purtroppo i giornali hanno scritto la storia per te.
luigi colombo:
Io personalmente ho sempre raccomandato a chi si allena d'inverno sul lago di costeggiare rigorosamente la riva a non più di 15-20 metri di distanza; non dimentichiamo che sul lago spesso le distanze tendono ad essere sottovalutate. Cadere a 100 metro da riva e raggiungere terra a nuoto con una temperatura di 1-2 gradi sopra lo zero...beh, non credo che sia esente da rischi. E questo lo dico anche agli amici della canoa olimpica, che tra l'altro non usano il salvagente. A proposito di ipotermia e rischi connessi, consiglio di consultare il volume "Sull'acqua con la canoa", di Bradford Angier e Zack Taylor;a pag 74 c'è una interessante tabella sui tempi di perdita di conoscenza in funzione della temperatura dell'acqua. A volte, d'inverno il lago è più pericoloso del fiume.
Jimmy/Anonimo Brembano
Vittorio Pongolini:
Luigi, perbacco, non dai buone notizie ma ammonimenti! Mi sembri..."Revival Granacci"! E' il topic sbagliato! Ogni tanto sbagli topic e forse non te ne accorgi nemmeno. Questo è quello del bel vivere, del bell'affrontare, del bel pagaiare, senza troppe paure. Se sei un esperto kayaker, con tutti gli accorgimenti del caso, fai in modo che si facciano traversate dei laghi, pofferbacco! E' una meraviglia attraversare un lago! Non dico il Garda a sud perché ci metti una giornata, ma il Como nel suo punto più largo, dalle parti di Bellagio, il Maggiore da Cerro alle Isole, e poi farle tutte e visitarsele a piedi sono tutte delle uscite memorabili! Per non parlare del Giro del Montorfano che è davvero originale, permettendoti di percorrere due fiumi e due laghi (Toce, Maggiore, Mergozzo fiume e Mergozzo lago). Anche l'Orta è uno spettacolo, anche in pieno inverno. E te lo puoi percorrere A/R anche tutto d'un fiato perché non è così lungo ne largo.
Pensa che io venerdì 7 c.m., Sant' Ambrogio per noi milanesi, sono andato a percorrere l'Eridio, il lago d'Idro. C'era una bruma che non vedevi oltre dieci o quindici metri. E sai perché sono andato sull' Eridio? Perché sto percorrendo tutti i laghi latini maggiori, ovvero i laghi con nome anche latino. Ho pagaiato nel Cusio, nel Verbano, nel Ceresio, nel Lario, nell'Eridio e nel Benaco. Mi manca ora solo il Sebino, il lago d'Iseo. Pare strano ma è così, non son mai stato sul lago d'Iseo in kayak, ma conto prestissimo di andarci. E non è nemmeno lontano da casa mia. Ci sarebbe anche l'Eupili, il lago di Pusiano, che una volta era molto più esteso e comprendeva anche il lago di Annone, ma non è un lago latino maggiore. In ogni caso ho percorso anche quello. Poi passerò a percorrere i laghi latini del centro Italia, il Sabatino (Bracciano), il Vulsino (Bolsena) e il Cimino (Vico). Non so perché lo faccio, mi sfregola di pagaiarli e basta. Forse abbino la storia romana allo sport della pagaia.
Suvvia, "Andiamo a pagaiare..." (laghi e mari), parafrasando una nota canzone, senza paure e senza temere troppo il freddo! Scegli quindi di partire dalla sponda in ombra per arrivare a quella dove c'è il sole e segui poi il cammino del sole, è uno spettacolo raggiungerla!
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