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Sesso e pagaie a Sabaudia (racconto a puntate)
Filippo D'Angelo:
Io invece la prima parte l'ho letta e devo dire che il tuo modo di scrivere mi piace e mi incuriosisce sapere come vorresti concludere la storia(penso di aver capito di chi Ninfa è figlia, ma vorrei continuare a leggere un po' di vita vissuta da quei protagonisti. ti conosco da lungo tempo (Valsesia 1986, quando corso di canoa era anche un po' scuola di vita) e so che hai scritto altre cose che non ho letto: appena capita mi procurerò I fiumi dell'anima (dove lo vendono?). Unico neo il titolo, Sesso e pagaie, che fa torto ad un racconto leggero ma originale e ben scritto.
Aspetto anch'io la seconda parte.
ciao.
Filo
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maurizio bernasconi:
Cari battellieri, grazie per l'incoraggiamento. Sto lavorando alla seconda parte. Il titolo (grazie a dio) potrebbe essere "Il lago"; la cosa si complica e amplia poiché il personaggio di Ninfa ha dimostrato un carattere più determinato e sconcertante del previsto. Anche un altro personaggio pare essersi risvegliato e reclama attenzione: Il dottor Kapek; per non parlare di Anna e suo figlio Kamil. Insomma un minimo di rispetto nei loro confronti impone di dargli modo di esprimersi. Pensate: questa è l'unica possibilità che essi abbiano. Alla fine del racconto torneranno nel nulla. Per non ingombrare troppo questa chat, sarò certamente lieto di inviare il testo via mail a chi mi farà avere il suo indirizzo. Oppure lo pubblicheremo in qualche altro modo come consiglieranno i curatori del sito.
Grazie ancora per la partecipazione e prego tutti di non abbandonare il gusto di raccontarsi. maurizio
Andrea Gangemi:
ciao Maurizio,
sono contento di sapere che il tuo esperimento continuerà.
Se poi i personaggi rientreranno nell'ombra, poco male.
Tanti personaggi del mondo reale fanno così: compaiono, ci regalano spunti di riflessione e talvolta emozioni, e poi tornano nell'ombra della nostra vita.
Voglio farti una domanda che ha anche della provocazione cosa intendi con il tuo invito a raccontarci?
Se lo intendi in modo letterale, secondo me al momento nel mondo della canoa ci sono fin troppe persone che si raccontano, basta andare a leggere certi forum (il brianzatour per esempio) e di racconti se ne trovano a bizzeffe.
Per non parlare delle foto, ormai sembraquasi che se non c'è qualcuno che ti fa una foto quasi non vale la pena di fare il passaggio.
Insomma, alle volte sembra che passi in secondo piano l'emozione intima che regala la pratica di questo sport in favore dell'esternare se stessi.
Come dicevo questa è anche una proocazioe (leggasi pippa mentale) :)
Ciao
Marco Lascialfari:
... io ho salvato la prima parte, stampata e pronta per essere portata in ferie.
... ma aspetto la seconda parte.
Marco
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