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Il bivacco libero nel trekking itinerante
marco ferrario (eko):
--- Citazione da: Giovanni Perozzi - Luglio 17, 2018, 02:42:49 pm ---curioso ... come se trasparisse culturalmente un minor impatto se ad essere inquinata è l'acqua piuttosto che la terraferma.
--- Termina citazione ---
Grazie Giovanni per darmi la possibilità di spiegare meglio questo concetto che evidentemente non per tutti è scontato.
L'mbarcazione che scarica il serbatoio pieno di più giorni di liquami vicino a riva non solo ha un forte impatto visivo ma soprattutto è altamente inquinante considerato anche che il contenuto di un WC nautico ha in aggiunta disgreganti e deodoranti chimici che immettono nell'ambiente sostanze nocive.
Una barca di regola, dovrebbe comunque diluire, triturare e sccaricare lentamente i liquami a distanze dalla costa non inferiori a tre miglia e solo durante la navigazione ad una velocità di almeno 4 nodi (come prescritto in alcuni paesi).
Chi invece con responsabilità bivacca a terra non disperde sostanze chimiche inquinanti e seppellisce le proprie feci in un luogo non troppo vicino a un sentiero è nemmeno vicino a una fonte d'acqua o in riva al mare.
Con una piccola paletta da giardinaggio o anche con un bastone si scava un piccolo buco che farà da latrina.
Le feci vanno mischiate e coperte con un leggero strato di terra, in modo che i batteri presenti naturalmente nel suolo possano abbatterle e disgregarle correttamente e abbastanza velocemente.
Può andar bene anche una roccia o un sasso o un bastone per spalmare le feci in uno strato sottile che il sole e le intemperie decompongono in breve tempo disinfettando la zona.
La carta igienica è un problema e una volta usata non andrebbe lasciata sul posto ma o riposta in un sacchettino di plastica da freezer a chiusura ermetica in modo da poterla portare via oppure, se non in situazioni di pericolo d'incendio, si potrebbe bruciarla direttamente nel foro latrina e successivamente coprirla con la terra.
Perciò per il bene di tutti, quando si bivacca civilmente non si inquina, le feci vanno seppellite e la carta igienica non va lasciata sul terreno ... poi si lavano bene le mani. ;D
marco ferrario (eko):
--- Citazione da: nolby - Luglio 17, 2018, 04:01:08 pm ---Se sei a conoscenza di cose del genere condividi...
--- Termina citazione ---
Caro nolby, certo che sono bene a conoscenza di quanto ho scritto, ci mancherebbe altro!
È chiarissimo cosa si deve fare per avere l'autorizzazione: in primis è necessario organizzare escursioni di massa a pagamento, possibilmente coinvolgendo ristoratori locali barche così dette d'appoggio ecc. ecc. Insomma, è indispensabile mettere in evidenza un business, così le autorizzazioni arriveranno facilmente.
Ma, agire così, non lo giudico interessante e onestamente la vedo in antitesi con il bivacco libero nel rispetto per la natura.
Giovanni Perozzi:
--- Citazione da: nolby - Luglio 17, 2018, 04:01:08 pm ---
Non credo che il problema sia quello... credo che il problema sia il fatto che il lussuosissimo Yacht prima o poi per il porto della zona ci passa per far rifornimento, recuperare provviste o sbarcare per fare shopping in qualche boutique o in qualche lussuosissimo ristorante. Le amministrazioni locali credo convenga fingere di non vedere dato che spesso rappresentano una gran fetta di introiti per l'economia del paese.
--- Termina citazione ---
Si concordo, ho visto il proliferare di porti e posti barca dalle mie parti, si parla di incentivare la nautica, il diportismo, ........., ed è tutt'oggi il programma elettorale del neo eletto sindaco, ....quello a cui ho assistito io è per la gran parte una "stradalizzazione del mare" , comportamenti beceri ed irritanti da traffico autostradale piuttosto che cultura marinaresca, ..........e tema a cui sono sensibilissimo, il mancato rispetto dei limiti di velocità sottocosta e della distanza di sicurezza. Si è vero, fa comodo avere questi cafoni del mare, che ostentano, e spendono. Salvo quella piccola parte di veri appassionati che purtroppo è la minoranza.
passolento:
In anni passati in mare non ho mai scaricato alcunchè vicino alla costa. Poi, al solito, tutto dipende dall'educazione e dalla sensibilità di ciascuno di noi. In mare come da qualsiasi altra parte.
Tornando al discorso del bivacco, lo pratico da sempre. Generalmente evito l'alta stagione ed i posti troppo affollati. Con un po' di giudizio si riesce a dormire molto bene dovunque.
Lo scorso ottobre abbiamo pagaiato per cinque giorni in giro per l'Arcipelago della Maddalena, dormendo sulle spiagge senza alcun problema. La mia regola, comunque, è che non deve rimanere la più piccola traccia del mio passaggio ;-)
defender06:
Come hanno detto altri, la differenza tra campeggio e bivacco è spesso più nella nostra cultura che nelle leggi e nelle conoscenze di chi verifica e sanziona. Va inoltre detto che a far fede sono spesso le ordinanze dei vari comuni. In un viaggio in mare di più giorni di comuni se ne attraversano molti e stare al passo con tutte le ordinanze ed i regolamenti è spesso impossibile (te lo dice uno che ci ha provato).
Ti posso dare per certo che in molte zone oltre al campeggio è vietato anche, cito testualmente cartelli ed ordinanze, ‘il bivacco con e SENZA tenda’.
Detto questo, io pratico il bivacco da quando ho preso la canoa, anche in alta stagione e anche in zone molto affollate (ne torno ora dalla sardegna, traversata completa olbia-arbatax con giro di tavolara e molara) e non ho mai avuto problemi. Queste sono le regole che seguo io:
- bivacco in spiagge il più possibile lontane dai centri abitati
- non accendo mai fuochi
- quando non è umido/freddo non monto la tenda
- quando sono in prossimità di un camping sulla spiaggia, prediligo quest'ultimo (una doccia con acqua dolce fa sempre piacere)
- chiedo informazioni ai locali su dove il bivacco sia tollerato
- monto dopo il tramonto, smonto presto
- porto sempre via tutti i miei rifiuti e se riesco anche qualcuno di quelli trovati in spiaggia
Se tutti seguissero il buon senso non ci sarebbero mai problemi ma purtroppo non sempre va così. Nella splendida cala luna mi sono trovato a veder arrivare un gruppo di ragazzi tedeschi (poi dicono degli italiani) ,che avevano preso i kayak a cala gonone, che hanno ben pensato di accendere il fuoco e la mattina dopo hanno lasciato i loro rifiuti nei cestini dell'unico chiosco. Ho provato a spiegargli che quelli del bar per portare via i rifiuti da li dovevano pagare una barca... atteggiamenti poco rispettosi di questo tipo portano ad un clima teso e alla richiesta di controlli e multe.
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