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Giovanni Perozzi

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #15 il: Luglio 09, 2018, 12:30:05 pm *
descrivi un attimo il campo di slalom di Vienna, tanto per far capire che popò di impiantistica sportiva c'è dalle altre parti, ..........poi fra un po, dopo Bratislava, nei pressi di Cunovo ne troverai un altro di campo slalom.

ciao e divertiti

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #16 il: Luglio 10, 2018, 08:56:23 am *
La gigantesca chiatta arranca per risalire la forte corrente del Danubio tra la Slovacchia e Vienna. "Maledetti ambientalisti", starà pensando il suo capitano; e il suo armatore. Perché il Danubio qui è fiume, non lago. E i fiumi scorrono.
È grazie alla opposizione e resistenza durata mesi di movimenti ambientalisti negli anni '80, contro il progetto di canalizzazione, che qui è sorto, lungo i 40km del Danubio, il National Park Donau-Auen.
[È interessante ed educativa la storia della nascita di questo parco, dei movimenti spontanei organizzatisi contro gli avidi appetiti di squali. Grazie a loro oggi possiamo godere di questa natura: https://en.wikipedia.org/wiki/Danube-Auen_National_Park?wprov=sfla1]
Ho percorso già 700km di Danubio, in Germania e Austria, con il fiume ridotto a un canale tra chiuse. Ieri sono stato ripagato della fatica: vegetazione selvaggia e originaria, spiagge di ciottoli, piccole baie e rami laterali, il fiume che corre e mormora; e la piacevole solitudine ... Ho pagaiato nudo sotto al sole per l'intero percorso, mi sono fermato a leggere e a dormire su una spiaggetta all'ombra di fronde, per nascondermi durante le ore di sole feroce. Ho infine montato la tenda al tramonto nella antica cittadina di Hainburg, in terrazza vista fiume. Oggi entro in Slovacchia.

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #17 il: Luglio 16, 2018, 01:47:07 pm *
- Bel tempo: dicano che c'è il sole! Per me d'estate bel tempo è quando piove ...
Diceva uno a me molto vicino. E in effetti, 3 tappe consecutive da 50km - 60km - 50km sotto al sole di luglio fanno desiderare "brutto tempo". Ma nel campeggio nautico, in caso di pioggia si impara a sfruttare qualche raggio di sole per asciugare le cose umide; in caso di sole cocente si impara a sfruttare le ore meno calde per la navigazione. Quindi stamane partenza all'alba per l'ingresso ufficiale in Ungheria, nella bellissima Esztergom. Sono riuscito a fare qualche foto decente, credo. Con commenti.

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #18 il: Luglio 16, 2018, 01:48:14 pm *
D'un tratto volgo lo sguardo a destra: si apre un lago semichiuso del Danubio, lo riconosco! Venti anni fa qui feci un bagno meraviglioso con un gruppo di giovani bulgari, il primo punto pulito del fiume dalla Germania. Che bello ritrovare per caso un luogo dimenticato e così piacevole, e ripetere quel primo bagno, anche se stavolta in solitario.
Il Danubio è un fiume affascinante, per i suoi spazi enormi, le aperture, le gole, le spiagge, la vegetazione e la natura selvaggia ininterrottamente per decine di km. Sembrerebbe un paradiso per il campeggio nautico selvaggio. Non lo è, per un aspetto essenziale: la sua acqua non è potabile, ma neanche balneabile, con le sue chiazze di schiuma ininterrotte dalla Germania e molto pesanti dopo Komarno in Slovacchia. Qui il bagno se lo fanno; a me fa schifo.
- È il prezzo da pagare, Andre'!
- Il prezzo da pagare a chi, Matteo? Chi lo paga il prezzo dei fiumi ridotti a fogne? Tu lo paghi, a me che non lo voglio?
(non finisce qui ...)

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #19 il: Luglio 17, 2018, 04:39:44 pm *
Oggi volevo continuare la discussione con Matteo il bulletto, e la mia tiritera sulla bellezza dell'acqua e lo scellerato delitto che l'uomo compie sprecandola e inquinandola. La rimando.
Invece parlerò di confini, di simpatici incontri, di bei paesaggi durante l'avvicinamento a Budapest.
Dovete innanzitutto sapere che la navigazione in sup sul Danubio in Ungheria è vietata. Quale paddler esperto, segretario generale della federazione canoistica italiana, organizzatore della famosa discesa internazionale del Tevere, nonché rappresentante dell'Italia ("me cojoni!", cit.) ho ottenuto un permesso speciale (ieri sera la polizia è venuta per conoscermi e darmi qualche regola di condotta). Quindi in questo Stato un sup lo hanno visto raramente.
Sono partito abbastanza presto stamattina per godermi il paesaggio e le spiagge del ramo del Danubio formato dalla lunga isola di Szentendre, a monte di Budapest. Una donna mi guarda e poi mi saluta da riva, visibilmente incuriosita. Mi avvicino e in tedesco mi chiede di raccontarle cosa e come. Infine mi chiede: "Magst du Kuchen? und Äpfel?" Rispondo che sì, mi piacciono i dolci e le mele. "Warte hier, bitte". Aspetto. Quando torna è con un vassoietto: torta di mele e 4 mele del suo giardino!
Non è finita. Uno yacht, che inizialmente pensavo della polizia, mi segue da una mezz'ora a bassa velocità; infine si affianca per salutare, fotografarmi e chiedere cosa e come. Loro invece, olandesi, mi hanno offerto una tazza di caffèllatte! raccontandomi di essere partiti da Rotterdam e di essere diretti a Istanbul, tutto attraverso fiumi e poi Mar Nero.
In navigazione chiacchiero con un canoista: serbo di nascita, cresciuto in Ungheria, vive in Australia. "E come si vive in Australia?" "Alla fine si vive similmente in tutti i paesi. Sono le leggi che cercano di fare le differenze."
Già. Quando si fa un viaggio lento, attraverso paesi e lingue diverse, ci si rende conto di come l'uomo sarebbe istintivamente gentile, curioso, aperto. Invece, come dimostra anche un evento apparentemente innocente come il campionato del mondo di calcio, tutto cerca di dividerci, di metterci in competizione, di solleticare orgoglio e supremazia.
Sono arrivato a Budapest, o meglio, alle due città, Buda e Pest, unite dal Danubio :)

Giovanni Fantozzi

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #20 il: Luglio 17, 2018, 06:13:48 pm *
Grazie Andrea per raccontarci questa tua bella e interessante avventura sul Danubio , ti leggo giorno dopo giorno con ammirazione e anche un po ' di invidia devo dire.
Buona navigazione  ,
Gio.

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #21 il: Luglio 18, 2018, 09:17:48 am *
* Ultima modifica: Luglio 18, 2018, 10:29:54 am da Andrea Ricci *
In queste lunghe giornate di pagaiate solitarie mi sono inventato un bulletto con cui discutere, un bulletto che è il contrario di me: tanto io godo della natura, tanto lui è impregnato di "civiltà" (l'ho chiamato d'istinto Matteo, forse mi ricorda qualcuno famoso, anzi più di uno ...)
- Perché io dovrei pagare un prezzo per te, Matteo? Io voglio l'acqua pulita, la voglio bere, ovunque vada
- Ha ha! Povero cocco illuso! Lo vuoi il benessere, il riscaldamento, il frigo pieno, la tv, l'acqua calda? Allora ti becchi pure che i fiumi siano inquinati!
- Nulla di ciò che nomini vale per me un fiume inquinato. Io me lo devo beccare per dare a te il fallace benessere che vuoi avere. Dovresti chiedere mille volte scusa a chi viene defraudato di ciò che la natura ci dà per consentire a te egoisticamente di distruggerla.

Ma le scuse non arriveranno mai ... Il mondo è sempre stato e sarà del più forte e violento. E chi ama la natura non può essere più forte e violento: è un uomo più vicino all'animale che al doppiopetto; è uno sconfitto dalla prepotenza e dall'arroganza. Il bulletto può continuare i suoi scherni vittorioso.
A questo punto mi vengono in mente gli amici, quelli che dovrebbero stare dalla mia parte contro il bulletto, come te che leggi. E invece probabilmente anche tu sei, involontariamente, per pigrizia intellettuale, per meschina comodità, dalla sua parte, dalla parte comoda o più semplicemente dalla parte abitudinaria e gregaria.
Chi mi segue sa dei miei comportamenti insoliti, delle mie abitudini stravaganti. Ma mi limito a intrattenerti qui su quelle con diretto impatto sull'acqua:

1. Usi il sapone quando ti fai la doccia? Perché? Per togliere alla pelle la sua protezione naturale e inquinare le acque con derivati del petrolio? Io non uso sapone per il corpo da anni, da quando ho cominciato a riflettere: che la pelle, la mia pelle, non ha bisogno di saponi, non è sporca (mi torna in mente Jessica Rabbit, "sono gli altri che mi disegnano così": è la pubblicità che ci convince che dobbiamo lavarci con tanta schiuma, che la barba debba essere perfetta, che il dentifricio debba fare l'onda sullo spazzolino, etc.).

2. Da quando sono entrato in Slovacchia pagaio quasi sempre completamente nudo. Mi chiedono che crema solare usi. Nessuna, da decenni. La crema solare è il segno della stupidità dell'uomo, che pretende di passare da 8 ore in ufficio a 8 ore di spiaggia senza scottarsi, spalmandosi e otturando la traspirazione della pelle con una sostanza derivata dal petrolio, che inoltre inevitabilmente inquinerà l'acqua quando andrà a fare il bagno, magari dopo aver firmato una petizione per ridurre la plastica nel mare ... Un cretino. Non sentite quanto puzza l'acqua del mare a riva, quando affollato di bagnanti?
Per millenni l'uomo si è protetto dal sole e dal caldo vestendosi, e poi svestendosi gradualmente, fino a riuscire a resistere naturalmente, come fanno ancora tutti coloro che vivono all'aperto.
Puoi ancora redimerti e rimediare: rifiuta le suadenti offerte delle fabbriche di creme chimiche e procurati invece leggeri indumenti di lino, o di elegante lana merino. Non stare anche tu dalla parte dei bulletti.

Matteo mi guarda mentre insolente si spalma invece abbondantemente di crema; conclude con uno schiaffo sulla panzetta e mi dice beffardo:
- Andre', checcefrega che il mare è inquinato, andiamo in piscina no? Un bel cocktail sotto l'ombrellone bordo vasca, che vuoi di più?
Già ...

PS per i canoisti: la crema solare dovrebbe essere tabù per noi! Come osate impugnare il nostro amato strumento con le mani impiastricciate di crema? Un canoista che usa crema solare per me è come quello che pagaia con i guanti: il dilettante della domenica al mese. Come uno che faccia l'amore con i calzini addosso: fa pena.

Maurizio (Tric)

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #22 il: Luglio 18, 2018, 09:18:17 am *
Sagge parole Andrea.. Solo vivendole si intuiscono certe cose ....
Maurizio

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #23 il: Luglio 19, 2018, 07:02:58 pm *
* Ultima modifica: Luglio 20, 2018, 12:33:54 am da Andrea Ricci *
"E a sopravvento una nuvola nera, sorgendo con promesse di pioggia e di bufere, sembra accelerare l'attività eccitata dei marinai" (da Moby Dick)

Stamattina mi è stato imposto di partire alle 6 per attraversare Budapest. L'ho fatto volentieri, anche per partire con quei simpaticoni del gruppo The Early Birds :D, un team affiatato e unito, con veloci kayak da mare, che parte ogni mattina prima delle 6 e arriva quando altri non sono ancora partiti. Era nuvoloso con leggera pioggia mentre smontavamo le tende, e ciò ha accelerato le nostre operazioni.
Ho attraversato quindi Budapest al suo risveglio: mi è parsa bellissima. Ho fatto delle foto dal sup che saranno invidiate, dato il divieto di navigazione di cui dicevo (appena partito una motovedetta della polizia, evidentemente informata, mi ha affiancato per accertarsi che fossi io in sup, con il "lasciapassare" ottenuto).
Solo foto quindi oggi, niente sermoni sull'acqua ;)

Però a ripensarci, due parole su Moby Dick, che ho potuto leggere più a lungo negli ultimi giorni. Non sono un gran lettore, ma insomma neanche uno sprovveduto. Moby Dick è a tratti noioso e crudo, ove non cruento. Ma per me illuminante sullo spirito, sul ruolo e sulla potenza degli Stati Uniti, con quegli aspetti che ho deprecato in questi giorni e in tanti altri post. Scritto da Hermann Melville quando aveva appena 30 anni (!), nel 1850, mi fa capire come il suo paese si avviasse al ruolo di leader mondiale. Un libro truce, quando racconta e descrive la cacc-a e la lotta con le balene, vantandosi del fatto che le baleniere degli Stati Uniti ne uccidessero in un giorno in tutto il mondo quante altri paesi ne riuscissero a uccidere in un anno (coincidentalmente leggevo ieri che nel stesso secolo, durante la conquista dell'Ovest, i "bianchi" hanno sterminato 50 milioni di bisonti). Ma Melville - lo ricordo, trentenne - ha una cultura vasta e variegata, filosofica, letteraria, scientifica, pervasa da religiosità. Ne fa sfoggio senza affettazione nel suo capolavoro (se leggete la voce Balena su Wikipedia, Moby Dick è citato per spiegare alcuni aspetti zoologici e storici). Melville insomma è parte di quella élite degli Stati Uniti, che macina sapere europeo, lo impasta di bigottismo e lo mette al servizio della macchina da guerra, per fare orgogliosamente degli USA il paese più forte e violento; caratteristiche - dicevo ieri - del vincente.

"E ora, indebolendosi le convulsioni, ancora una volta vedemmo la balena che mareggiava da fianco a fianco, dilatando e contraendo spasmodicamente lo sfiatatoio, col respiro secco e crepitante dell'agonia. Alla fine, fiotti su fiotti di sangue rosso e grumoso, come feccia purpurea di vino rosso, schizzarono nell'aria atterrita, e ricadendo sgocciolarono in mare lungo i suoi fianchi immobili. Il cuore le era scoppiato." (da Moby Dick)

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #24 il: Luglio 23, 2018, 12:21:18 am *
19. Danubio, il mito

Ieri 55km sotto il sole e con il fiume che non invitava al bagno per la schiuma in superficie (alla fine ho ceduto più volte per avere un po' di refrigerio). Poi in serata un temporale e pioggia tutta la notte e anche stamattina. Si parte per 50km.
Ma tra il sole e la pioggia ...

Questa è la favola che ho scritto stanotte, in seguito all'incontro fortunato che ho avuto ieri, con una donna ingegnere nucleare e la sua bellissima figlia, che mi hanno invitato a pranzo per conoscere la mia storia.

PS la città in cui ero ieri è Paks, ove si trova l'unica centrale nucleare dell'Ungheria, 2GW, con 4 reattori, "perfettamente funzionante" (mi dice la mia guida), di tecnologia russa, 30 anni di vita. "Ma le scorie poi dove le buttate?", risposta vaga, non ho insistito.

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Questa è la storia di un marinaio che scendeva il Danubio con la sua barchetta. Non aveva mai visto il mare e voleva arrivarci, nello stesso modo con cui ci arriva l'acqua del suo paese: lentamente, confusa nel grande fiume.
E la sua barchetta in effetti era piccola, quasi scompariva al confronto con le grandi navi che viaggiavano sul fiume.
Un giorno faceva molto caldo. Il sole sembrava godere a bruciare e abbagliare il marinaio. Egli aveva fame, e sete, ed era accecato dal sole. Cominciava a vaneggiare ...

D'un tratto vide un piccolo cane che gli nuotava vicino.

- Un cane? Ma come, un cane che nuotava nel fiume?
- È una favola, piccola, e nelle favole succede di tutto. Stai a sentire il seguito.

Dunque questo cagnolino gli si avvicinò e gli disse:
- Cosa hai marinaio? Perché hai smesso di remare?
- Sono stanco, piccolo cane. Ho fame, ho sete e il sole mi acceca. Volevo arrivare fino al mare, ma credo che mi fermerò qui e non mi muoverò più.
- E invece credo che dovresti proprio continuare, per non perdere un incontro molto speciale
- Quale incontro?
- L'incontro con la Regina del Mare, che si chiama appunto Marina, e che vive in un castello poco avanti. Ci vive con una bellissima principessa, ed è famosa per la sua ospitalità.
- E come la posso trovare?
- Ti troverà lei, marinaio, non dubitare.
Detto ciò, il cane si tuffò nell'acqua e scomparve.
Il marinaio rimase a bocca aperta, ma incuriosito continuò a remare.
D'un tratto sentì a riva un fischio e vide una donna vestita di bianco che lo invitava a sbarcare. Il cagnolino era vicino a lei. Il marinaio capì quindi che quella donna poteva essere la Regina del Mare.
- Sì, sono io!
- Regina, mi sembrava solo un po' strano che fischiassi
- Mi piace tantissimo fischiare! Senti, FIIII!!!
E fece un fischio che lo sentirono fino al castello.
- Vieni con me, devi essere stanco, affamato e assetato
Il marinaio non se lo fece ripetere e la seguì.
Arrivati al castello, una ragazza si arrampicava e saltava da una torre all'altra. La Regina fece un fischio per richiamarla e la Principessa accorse.
- Sei tu il marinaio?
- Sì - le rispose il marinaio, sorpreso dalla bellezza e spigliatezza della Principessa
- Allora vieni, la tavola è pronta e io sono curiosa di conoscere la tua storia.
La tavola era riccamente imbandita e il marinaio conversò amabilmente con la Regina e con la Principessa. Dopo aver molto mangiato e bevuto, la Regina e la Principessa invitarono il marinaio a vedere la tenuta del castello. Ma mentre passeggiavano scoppiò un temporale che in breve tempo allagò i terreni. Il cagnolino svelto prese la Regina e la Principessa e le portò in salvo, mentre il marinaio nuotando scivolò nel fiume e perse i sensi ...

Quando si risvegliò trovò accanto a sé la sua barchetta e ci salì. Si ricordava vagamente di ciò che gli era successo, indeciso se fosse sogno o realtà. Da riva sentì fischiare e abbaiare, ma non vide nessuno. Però si sentiva sazio e rinfrescato.
E riprese a navigare.

Lorenzo Molinari

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #25 il: Luglio 23, 2018, 09:41:15 pm *
Grazie Andrea per la tua cronaca fluviale, che leggo giornalmente con piacere tra una pagaiata e l'altra con la mia piccola. Buona navigazione!

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #26 il: Luglio 24, 2018, 12:03:41 am *
Sono arrivato. Dopo 5 settimane di viaggio, 200 ore di navigazione, 400mila colpi di pagaia e 1200km percorsi da Ulm, in Germania, a Mohacs, in Ungheria, al confine con la Serbia, sono arrivato dove avevo programmato. Di qui un pullman con rimorchio porterà me e altri partecipanti alla Discesa Internazionale del Danubio alle nostre auto in Germania.
È stato un viaggio, bello e interessante. Certamente non una impresa; né in favore di amorevoli quanto improbabili cause di beneficienza; né tantomeno una vetrina per sponsor (anche perché per avere sponsor mi manca il physique du role :D): l'attrezzatura che ho utilizzato è mia, l'ho comprata, l'ho modificata secondo mio progetto, e quindi il suo marchio è il mio: acquamossa.
In conclusione, il fisico ha retto, e la testa pure. E come dicevo nel mio primo post: se ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque. Non servono un fisico o capacità anormali. "È la testa che muove le gambe!", dice sempre con saggezza popolare il mio amico umbro Giancarlo, fabbro e agricoltore.
Prossima avventura: another time, another place ...
Ciao! ;-)

PS
- te sei divertito, Andre'
- beh ... alla fine un po' 'na rottura ... depaaalle ... però pure un po' di orgoglio, dai: io, italiano (romano per la precisione, ma gaetano di sangue e chiusino di adozione) sono stato il primo a fare un tratto significativo della Discesa Internazionale del Danubio in sup; e ho partecipato anche in rappresentanza della Discesa Internazionale del Tevere e della Federazione Italiana Canoa Turistica. Grande interesse dei partecipanti per la prima; accordi in vista con l'omologa prestigiosa federazione tedesca DKV per la seconda. Ad majora!

Emilio "Belu" Beluffi

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #27 il: Luglio 24, 2018, 12:03:38 pm *
Grazie per la condivisione, è stato bello seguire la vostra navigazione!
Salutami Matteo!  ;)

Giuseppe Spinelli

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #28 il: Luglio 24, 2018, 12:37:32 pm *
Grazie Andrea per la bellissima cronaca, molto umana e sincera come tu sai essere. Grazie per aver rappresentato il nostro paese e la nostra Associazione (FICT) che da sempre promuove il turismo e l'andare su qualsiasi barca con la pagaia in mano per diletto e per amore dell'ambiente.
Giuseppe Spinelli

Andrea Ricci

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Re:Danubio, il mito
* Risposta #29 il: Luglio 30, 2018, 04:48:41 pm *
Tornato a casa, mi sembra interessante ricapitolare anche la spesa sostenuta in queste 5 settimane, utilizzando la mia auto da solo per andare e tornare dalla Germania (2000km). Ho speso in tutto 1200 euro, di cui circa 400 di trasporti.
Siccome ho percorso circa 1200km di Danubio, possiamo dire che ho "speso" 1euro/km di pagaiata :D :D