Il 12 e 13 maggio si è tenuto il 1° Raduno Nazionale di Canoe d'Epoca e auto-costruite sul lago di Pusiano in Brianza, ideato da Andrea Alessandrini.
Ringrazio il Comitato Organizzatore per l’evento (per quanto non abbia capito da chi fosse composto oltre Andrea Alessandrini e Fabio Calvino). Evento che ha radunato più o meno una sessantina di canoisti del nord Italia, con le loro canoe impolverate dopo anni di permanenza al buio delle loro cantine.
Purtroppo non ho potuto prendere visione del registro delle canoe d’epoca, la cui istituzione è stata annunciata per questo raduno, e che non è neppure consultabile o aggiornabile online, arricchendolo con le canoe dei canoisti che non hanno potuto intervenire. Spero che questo registro, se si vuole che diventi un documento operativo e storico, sia usufruibile da tutti, altrimenti in breve sarà destinato a diventare lettera morta.
Ho visto in acqua diverse canoe in vetroresina anni 1960 e 1970 della ASA Canoe; un Fly ASA da discesa in perfetto stato inizio anni 1980, codotto da Alberto Faggioni, il modello che proclamò Marco Previde Massare Campione del mondo; diverse canoe anch’esse degli anni 1960 e 1970 in vetroresina di ignota fabbricazione, tra cui un paio di C2 credo realizzate su modelli francesi; una mitica Taifun Slalom e due Dancer, un condotta dal sottoscritto e l’altra da Toio Pongolini; oltre a una pregevole Klepper Aerius della prima metà degli anni 1950, condotta dal grande Gengis insieme a un amico. Meritevoli di considerazione alcune canoa auto-costruite, tra cui – bellissimi - due K1 e un K2 in legno, oltre a un esilarante e fantastico K1 realizzato con bottiglie di plastica riciclate e tenute insieme da una intelaiatura di cannette (foto allegata).
Mi ha fatto immenso piacere vedere tra i partecipanti l’avv. Federico Martinotti di Pavia, una vita trascorsa pagaiando per fiumi, e l’ex allenatore e atleta del CUS Milano Paolo Pellegrini, che da qualche anno non incontravo, essendosi spostato dalle acque lombarde a quelle della laguna veneta. Ma il canoista di più lontana provenienza era il prof. Carlo Testa, che ci ha raggiunti da Vancouver in Canada, programmando la sua visita in Italia in modo da poter partecipare all’evento e onorare il suo maestro Andrea Alessandrini. Carlo è stato un canoista di ottimo livello, cresciuto appunto nella scuola di Andrea Alessandrini, che gareggiò per la sezione fluviale del Gruppo Milanese Canoe e per la Marina Militare negli anni 1970. Lo ricordo scendere un Sesia tratto gara in piena (1976?) giù dall‘allora mitica rapida dell’Occhio, ora praticamente un piattume, con una kayak ASA Maxi Jet e, a differenza dei più, giungere con la coda intonsa al Baraggiolo, dove campeggiavano nel prato della “Vecchia”, quando si sentivano rimbombare nella valle le fragili canoe in vetroresina lunghe 4,50 m dei canoisti meno accorti, a causa delle rovinose codate negli enormi buchi, che costavano meticolose riparazioni serali con pennello, resina e pezze, talvolta sotto gli ombrelli o i portici delle chiesette al riparo dalla copiosa pioggia, per poter gareggiare il giorno seguente.
Mi auguro che questo evento possa ripetersi in futuro con cadenze programmate. Credo sia stata buona la scelta di incontrarsi su un bacino lacustre, dove si possa sfoggiare qualunque tipo di canoa: da fiume, da mare e da lago, nuova o antica che sia, senza rischio di romperla.
Mi auguro però che il prossimo raduno sia organizzato dando più attenzione alle canoe d’epoca, in modo da valorizzarle, offrendo spazio espositivo, come avrebbe dovuto essere già in questa occasione, presentandole tecnicamente e storicamente, ecc. Eviterei la garetta di canoe, a mio parere priva di senso per una manifestazione di questo genere, ma piuttosto prediligerei un giro turistico guidato da persona competenti su temi canoistici, ecologici, storici, geologici, ecc. E soprattutto non lascerei quel senso di smarrimento in cui si sono trovati molti canoisti al termine del giro del lago.