Hai ragione Toio, il titolo di maestro, istruttore, guida o allenatore di canoa genera responsabilità in caso d’incidente, oltretutto possono sorgere responsabilità anche nel caso in cui si scenda con persone che non si conoscono e che si aggregano lì per lì.
Recentemente mi sono trovato a pagaiare al mare lungo una scogliera con rare possibilità di sbarco e con la temperatura dell'acqua intorno ai 13-14 gradi insieme a persone invitate da un altro, il quale all’ultimo non si è imbarcato per motivi personali. Queste persone, inesperte e da me non invitate, erano prive di PFD, di abbigliamento termico adeguato in caso di bagno, di qualunque strumento per svuotare la canoa (neppure una spugna o una bottiglia di plastica tagliata a metà), prive di paddle float, incapaci di fare l'eskimo, ecc. Ho subito detto loro che l’attrezzatura di sicurezza era inadeguata e i motivi dell’inadeguatezza. Ho anche detto loro che avrei pagaiato per conto mio, nonostante loro avrebbero fatto il mio medesimo itinerario. Si sono comunque volute avventurare in un mare mosso, pagaiando spesso oltre 500 m da riva per tagliare i golfi, a differenza di me che costeggiavo se non altro per godermi la bellezza della scogliera.
Per fortuna non è successo niente, ma anche memore dell’avventura in mare di tre mesi fa del mio amico atleta ed esperto di cui ho raccontato in questo forum, a cui ho assistito da riva e per fortuna finita bene, ho preferito mettere le mani avanti. Ovviamente, per quanto navigassi a distanza, un occhio lo davo sempre per un eventuale intervento. Sono situazioni imbarazzanti e delicate... in cui non si può neppure obbligare altri a non partecipare, ognuno è libero di fare quello che vuole, per quanto possa essere contro il buon senso. E in caso d’incidente, vai a spiegare al giudice che tu, istruttore, avevi intimato loro verbalmente di rimanere a terra!
D'altronde ricordi Toio la ragazza in Grecia che nonostante le avessimo perentoriamente detto di non scendere un fiume in gola, perché troppo difficile per lei, comunque volle scendere in canoa con noi? A metà gola mi ritrovai a doverla portare sulla coperta della mia canoa per un paio di km giù dalle rapide, essendo le rive inaccessibili, e ad accendere un fuoco su una spiaggetta nella gola affinché evitasse l'ipotermia, oltre al fatto che il lungo recupero della sua canoa mi costò la lussazione a un dito!
In un’occasione addirittura, se ricordi, preferii rinunciare – mio malgrado - di scendere un magnifico fiume in Corsica perché era tardi e nel gruppo vi erano diversi a mio parere non all’altezza delle difficoltà di quel fiume, ma comunque volevano scendere, nonostante avessimo detto loro che era preferibile stare a terra, ma spinti dalle perverse dinamiche di gruppo - che ben si conoscono e che possono essere assai pericolose – per non sentirsi da meno alla fine alcuni di loro scesero. La discesa la terminarono al buoi, anche in quella occasione per fortuna senza incidenti, ma non si può sempre lasciare la propria sicurezza al caso!