Tra canoisti c'è una solidarietà, simpatia, amicizia, che prescinde dai confini. Gli altri partecipanti sono stati con me, con questo soggetto strano in piedi su una tavola, così simpatici e premurosi. Ma in queste settimane ho percepito talvolta, tra i locali estranei alla manifestazione, lo stupore, se non la meraviglia, che non fosse un biondo prestante atleta teutonico, bensì un piccolo magro pelato italiano - per di più vegetariano! - il primo a scendere in sup un tratto così lungo di questo importante fiume tedesco. Chissà se gli è scattato un flash di Italia-Germania 4-3 ... :-D
Ma ora, alla fine, il pensiero va umilmente altrove ... La mia avventura, la nostra avventura, le nostre 'avventure', iperequipaggiate, ipertecnologiche, iperprotette, sono nulla rispetto alla roulette di chi per disperazione lascia la propria casa, famiglia, paese, per cercare una vita migliore da noi; iniziando viaggi in cui per mesi o per anni vive con l'angoscia di non sapere se l'ora successiva sarà ancora vivo.
E con questo messaggio chiudo il diario; spero che sarà utile a qualcuno. Da domani inizia il viaggio di ritorno e poi la partenza verso altre acque, quelle mosse della Durance, ancora in sup!