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Accessori kayak mare

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maurizio bernasconi:
Ritengo che Lorenzo abbia dato in effetti un insegnamento. Infatti il titolo stesso del topic è "accessori ecc.". L'insegnamento consiste nello spostare l'attenzione dagli accessori verso l'essenziale. L'essenziale di una discesa in canoa o di una vita in canoa non riguarda per definizione l'accessorio. Un furuncolo può disturbare una discesa del Danubio, ma non ci farei sopra un romanzo.  Tale insegnamento è di grande importanza perché non riguarda solo il canoismo. L'enfasi per l'accessorio è un tratto distintivo dell'atteggiamento più comune. Anzi possiamo dire che sempre si tende a portare l'attenzione verso tutto quello che può distaccarci dall'essenziale. Cosa sia questo essenziale è presto detto, è un'aspirazione semiconsapevole a produrre una sperimentazione autentica e incisiva. Nel caso del kayak, a trovare qualche l'attimo di realtà 4D sulla cresta dell'onda, di quelli che non si spiegano a parole. L'accessorio rovina sempre la festa: ruba tempo, non è utile, distoglie, ha una connotazione ornamentale che disgusta. Solo in braghe di tela si appaga l'aspirazione, con maglioni sfondati, slip sdruciti, pagaie che risalgano almeno al tempo del diluvio. Esistono anche dei bar dove qualsiasi ubriaco potrebbe confermare la mia asserzione.

marco ferrario (eko):
Ascoltiamo spesso parole piü leggere di una piuma.
Le parole di Maurizio hanno piü peso del Monte Tai.
Grazie Maurizio. :)

marittimo:
Credo che siamo tutti d’accordo sull’esigenza di nutrire anche la nostra mente, al pari, o forse anche più, del corpo.
Anche qui abbiamo l’insegnamento del Sommo Poeta, che ammoniva “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Maslow collocava la realizzazione di se stessi al vertice della sua scala dei bisogni umani.

Ma su come nutrire la mente possiamo invece discutere, perché le strade (o le vie d’acqua) per saziarla sono tante e ciascuno immagina il percorso un po’ a modo suo.
Ad. es., io non mi vergogno di ammettere che sono tra quelli bisognevoli di nutrire un po’ anche il corpo, perché se bagnato, infreddolito, cotto dal sole o comunque troppo a disagio, allora mente e corpo mi vanno in corto circuito, e la prima inizia a pormi una domanda sempre più ricorrente: “Ma chi to' fa fà?”.

Premesso questo mi sento abbastanza vicino a questo modo di andare in canoa, ;)


--- Citazione da: maurizio bernasconi - Novembre 26, 2016, 05:49:49 pm ---Solo in braghe di tela si appaga l'aspirazione, con maglioni sfondati, slip sdruciti, pagaie che risalgano almeno al tempo del diluvio.

--- Termina citazione ---

come l’essenzialità della mia attrezzatura credo possa dimostrare….  :-[ :-[

nolby:
Mi permetto, anche se sono un principiante:

Secondo me un abbigliamento adatto per andare in kayak di inverno non lo si può definire "accessorio" ma un presidio essenziale per la sicurezza.... al pari di giubbetto, paraspruzzi e paddle-float.

L'accessorio è qualcosa di superfluo a cui si può fare a meno (il camelback nel giubbetto, l'orologio-gps che misura le calorie bruciate,...).

Se non sbaglio so stesso discorso sull'abbigliamento invernale lo avevamo già affrontato poco meno di un anno fa.

Vittorio Pongolini:
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